ConvegnoCKBG2014 - Triberti - I videogiochi come tecnologie positive
L’Apprendimento in rete tra formale, informale e non-formale
1. http://www.ckbg.org/congresso2011
L’Apprendimento in rete tra formale,
informale e non-formale
P. Campanella, G. Facchini
Dipartimento di Informatica
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
Via Orabona, 4 – 70126 Bari
pasqua13.cp@libero.it, pinofacchini@inwind.it
III Congresso Nazionale CKBG – Bari, 6-8 aprile 2011
Empowerment, Formazione, Tecnologie.
L'Individuo, il Gruppo e l'Organizzazione
2. Abstract
Negli ultimi anni la disponibilità capillare della banda larga
e della connessione flat a Internet ha consentito una forte
presenza in rete e una elevata partecipazione attiva degli
utenti, i quali hanno privilegiato portali e social network
User Generated Content (UGC). Gli strumenti e le possibilità
messe a disposizione dal Web 2.0 consentono all‟e-learning
di utilizzarle per proporre ambienti di apprendimento user-
centered ove quest‟ultimo diventa protagonista nella
costruzione del suo percorso, fondando i suoi interessi
didattico-formativi non su percorsi precostituiti, ma sulla
creazione informale di percorsi di senso che scaturiscono
dall‟interazione in rete e dalla partecipazione ad attività
condivise (blog, forum, chat). La comunità di pratica
costituisce la struttura più efficace.
4. Dai Virtual learning environment ai Personal
learning environment
Con l‟affermarsi del Web 2.0 l‟aspetto informale dell‟apprendimento assume una
valenza sempre più dominante, determinando un‟evoluzione dell‟e-learning, in cui
le nuove tecnologie sostituiscono i “passati” virtual learning environment basati in via
esclusiva sull‟uso delle piattaforme LMS o LCMS, con i più comunicativi e flessibili
personal learning environment, (Attwell, 2007), ovvero ambienti user-centered, in grado
di supportare sia elementi di apprendimento informale, provenienti dalle risorse che
ognuno può reperire e produrre sul Web, che formali, basati sugli schemi ormai
consolidati dell‟istituzione e del “corso”, efficacemente “delineati” in rete dalle
piattaforme e-learning. Il tentativo è quello di superare le problematicità della
formazione online tradizionale (e-learning 1.0 e della F.A.D. più in generale)
cercando di mettere a fattore comune le dimensioni formale/informale ed
individuale/sociale dell‟apprendimento. Questo obiettivo si realizza nel passaggio da
una concezione della formazione di tipo statico, caratterizzata da un‟idea
tradizionale di “trasmissione della conoscenza”, ad una concezione maggiormente
centrata su due elementi fondamentali: l’utente ed il gruppo. L‟utente viene ora visto
come progettista consapevole del proprio apprendimento, cioè colui che si
confronta con i problemi della costruzione del percorso di conoscenza e che quindi
deve in qualche modo esibire abilità e competenze dall‟interattività, (Bonaiuti,
2006). Con l‟e-learning 2.0 si cerca pertanto di riscoprire l‟importanza del web
come spazio in cui non solo si può accedere all‟informazione, ma dove
l‟informazione può essere modificata o addirittura creata dalle persone che
navigano in rete in modo del tutto attivo e costruttivo.
6. Le prospettive sociali dell’e-learning 2.0
Avere a disposizione le potenzialità collaborative della rete consente di realizzare percorsi di
formazione interattivi e collaborativi mettendo al centro la persona che apprende (learner-centered).
È possibile utilizzare il web come un ambiente in cui le persone si incontrano e partecipano a un
percorso formativo interagendo in vere e proprie comunità di apprendimento flessibili e dinamiche,
cooperative learning. Le relazioni tra gli utenti, la possibilità di discutere, condividere e costruire
conoscenza in modo collaborativo sono le prospettive aperte dell‟e-learning 2.0 (Calvani, 2005). Siti
come YouTube, MySpace, Facebook, fanno parte di un crescente trend verso la creazione e la
condivisione di conoscenze ed idee on line attraverso comunità e social network. L‟e-learning 2.0
tenta di superare le criticità della formazione on line tradizionale coniugando le dimensioni
formale/informale ed individuale/sociale dell‟apprendimento che si concretizza nel passaggio da
una concezione della formazione in rete a carattere prevalentemente erogativo ed estensivo ad una
maggiormente centrata sull'utente e sul gruppo, aperta al web e ai suoi sviluppi sociali. Le principali
criticità dei sistemi di eLearning 1.0 possono infatti ricondursi alla scarsa propensione
all‟interattività ed all‟attività di tipo collaborativo (basato su una divisione statica dei ruoli di docente,
studente e tutor), alle codifiche dei learning object secondo percorsi formali fortemente strutturati,
che non lasciano spazi aperti alla personalizzazione ed all‟adattività (interna ed esterna) dei sistemi e
dei percorsi. Emerge, quindi, una rinnovata attenzione verso l‟apprendimento informale e
collaborativo che può svilupparsi a partire dal cosiddetto social software che valorizza la dimensione
sociale della rete vista come il risultato della collaborazione di tutti i suoi fruitori/costruttori ed è
maggiormente rivolta alle dimensioni dell'interazione e della collaborazione. Gli elementi chiave
descrittori della nuova realtà sembrano essere la collaborazione, la partecipazione, la condivisione,
l‟interazione, l‟intelligenza collettiva e il wisdom of crowds, le folksonomie. Il Web 2.0 e il social
software permettono la comunicazione tra molte persone, forniscono nuovi modi di creare e
condividere i contenuti, permettono l‟integrazione di diversi media (audio, video, immagini ecc)
aiutano a gestire le informazioni e sviluppare l‟abilità di reperire e valutare le informazioni oltre che
un atteggiamento proattivo e di collaborazione che favorisce l‟apprendimento informale.
Recentemente è stato utilizzato anche il termine web learning, che accentua l'aspetto "reticolare"
dell'apprendimento, piuttosto che quello, ormai scontato, della componente "elettronica" o
"virtuale". Nella prospettiva di un graduale affermarsi del web semantico, infatti, si può immaginare
facilmente un percorso di apprendimento e formazione autogestito che veda il discente spostarsi
attraverso diversi portali e siti, diverse piattaforme.
7. L’uso dei social network per lo sviluppo e la
condivisione della conoscenza
L‟apprendimento come evento sociale basato non solo sulla fruizione
individuale quanto sulla collaborazione e condivisione tra i
partecipanti all‟interno del quale ciascuno collabora con le sue
conoscenze e capacità individuali. Gli ambienti formativi in questo
modo divengono social environment coinvolgendo gli utenti mediante
spazi collaborativi come le comunità virtuali di apprendimento. Un
servizio offerto da molti social network è il social bookmarking, grazie al
quale si rendono disponibili liste di bookmark ovvero siti web
liberamente consultabili e condivisibili con gli utenti del network,
organizzati per categorie, i cosiddetti „tag‟. L‟obiettivo formativo del
“social software” non è solo quello di combinare una serie di
conoscenze e condividere una lista di siti privilegiati, ma anche quello
di creare strumenti e ambienti virtuali in cui si favorisce
l‟apprendimento, superando e abbattendo gli ostacoli tradizionali
insiti in una relazione didattica unidirezionale, ansiogena e schematica,
per affermare un modello di apprendimento basato sulla relazionalità
e la pro-socialità dell‟individuo che apprende.
8. CONCLUSIONI
In questo paper si è dettagliato come sia caratteristica esclusiva
nell‟e-learning 2.0 l‟idea della socializzazione, della collaborazione e
della diffusione della conoscenza. Da qui l‟immediato sviluppo di
applicazioni che facciano incontrare i classici sistemi di e-learning
basati sulla formazione a distanza gestita in maniera strutturata
(apprendimento formale) con i principi e gli insegnamenti del
social networking di stampo web 2.0 nei quali far confluire anche
elementi di apprendimento informale, che integrati
opportunamente con le piattaforme LMS, generano nuovi
ambienti di apprendimento, più costruttivi, personali e di
condivisione di informazioni. L‟e-learning diviene così un nodo di
contenuti. Lo studente stesso è nodo e, a sua volta, fa parte di una
rete interconnessa di studenti. È però un nodo attivo, inteso come
fruitore, ideatore, selezionatore e controllore della stessa
conoscenza che condivide nella comunità, agendo da utilizzatore
interattivo, ma al tempo stesso da progettista e da propulsore.
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(MA).
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