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SOMMARIO
PRESENTAZIONE 5
1 La parola alle Aziende coinvolte AIDA 2006/2008 7
ARS Graphica Tofani 9
Ometec 12
C.E.C. 17
Carind 19
Capoccia 23
Tecno Cosman 27
Iacobucci 29
Clizia Confezioni 32
Soleko 37
Microme.S 41
Guest Star 43
Iacobucci HF Electronics 47
2 Sintesi dei Progetti di Innovazione Ammessi AIDA 2009 51
3 La Capacità Innovativa delle Piccole e Medie Imprese della Provincia di Frosinone 63
1 PREMESSA 64
1.1 Introduzione 64
1.2 Motivazioni 64
2 LEGENDA - GLOSSARIO 65
3 RIFERIMENTI 68
4 METODOLOGIA DELLA RICERCA 69
4.1 Interviste 69
4.2 Sintesi dei dati 69
4.3 Elenco aziende intervistate 70
5 STRUTTURA DEL CAMPIONE 71
5.1 Considerazioni sulla struttura del campione 72
6 RISULTATI 72
6.1 Propensione attuale verso l’innovazione ricerca e sviluppo
delle PMI della Provincia di Frosinone 73
6.1.1 Considerazioni di sintesi e confronto con indagini analoghe 75
6.2 Orientamento verso gli accordi per l’innovazione e il trasferimento di tecnologia 77
6.2.1 Considerazioni di sintesi e confronto con indagini analoghe 78
6.3 Predisposizione verso le attività di innovazione e ricerca e sviluppo -
Percezione dei benefici ottenibili 80
6.3.1 Considerazioni di sintesi 81
7 CONCLUSIONI 82
Gli autori della ricerca 83
Ringraziamenti 83
APPENDICE A – Questionario Completo 84
APPENDICE B – Questionario Breve 86
La parola alle Aziende coinvolte
AIDA 2006/2008
Sintesi dei Progetti di
Innovazione Ammessi AIDA 2009
La Capacità Innovativa delle Piccole e Medie Imprese
della Provincia di Frosinone
1
2
3
VISTO SI AUTORIZZA LA
PUBBLICAZIONE
Il Segretario generale
(dr. Mario Popolla)
Frosinone, 16 marzo 2010
4. 4
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5
PRESENTAZIONE
La Camera di Commercio di Frosinone ha mostrato nel corso degli anni un vivo interesse
per la tematica dell’innovazione tecnologica, rendendola una delle priorità della program-
mazione pluriennale dell’Ente stesso. Peraltro, in linea con un’evoluzione avvenuta nel
corso degli anni, il testo della legge 580/93, così come recentemente innovato e modificato,
riconosce nella “promozione dell’innovazione” e nel “trasferimento tecnologico” ambiti di
competenza specifica e prioritaria del sistema camerale.
In quest’ottica, già dal 2006 la CCIAA di Frosinone, vicina alle esigenze del sistema im-
prenditoriale locale, ha istituito il Fondo AIDA, al fine di finanziare programmi di inno-
vazione tecnologica per le PMI, di produzione e servizi, costituite o in via di costituzione,
aventi una sede operativa in provincia di Frosinone ed in regola con il pagamento del
diritto annuale. Ha, quindi, avviato una partnership con il Parco Scientifico e Tecnologico
del Lazio Meridionale - Pa.L.Mer. per la gestione ed il coordinamento delle attività con-
nesse al Fondo stesso.
I risultati raggiunti in questi anni vedono l’Ente soddisfatto dell’iniziativa, alla quale,
tuttavia, nel corso del tempo e attraverso i vari bandi, sono state apportate significative
modifiche. Le recenti difficoltà economico-finanziarie in cui versano le imprese di ogni
comparto nella nostra provincia, hanno indotto questo Ente a trasformare AIDA da fondo
rotativo a finanziamento a fondo perduto, finalizzato alla stimolo dell’innovazione tecno-
logica sia di processo che di prodotto.
La grande consistenza numerica e la validità da un punto di vista qualitativo delle pro-
poste presentate induce oggi a riflettere sulla significatività di questo strumento. Le ri-
sorse appostate dall’Ente si sono dimostrate esigue rispetto al numero abnorme delle
domande presentate. Questo ha comportato un’attenta selezione delle imprese ammesse
al finanziamento ed ha, altresì, stimolato una precisa riflessione della Giunta camerale.
Riconosciuta la validità dello strumento in sé quale stimolo per le imprese del territorio al
miglioramento tecnologico continuo, la cospicuità delle domande pervenute in occasione
dell’ultimo bando si mostra quale chiaro sintomo di una situazione generalizzata di crisi
imprenditoriale del nostro territorio. In tale contesto l’adozione di misure appropriate di
sostegno rappresenta una valida risposta, così come il progetto AIDA ha dimostrato di
essere nei suoi diversi bandi.
Mario Papetti
Presidente della Camera di Commercio di Frosinone
6. 8 9
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La parola alle Aziende coinvolte AIDA 2006/2008
Quale è la vostra attività aziendale?
La nostra azienda opera dal 1945 nel
campo grafico. Durante gli oltre cinquanta
anni di attività l’azienda ha visto avvicen-
darsi alla proprietà tre generazioni.
La prerogativa più importante della no-
stra azienda è quella di prestare grande
attenzione alla clientela, attraverso il
miglioramento continuo e la personaliz-
zazione dei servizi offerti.
Come ha maturato l’idea di partecipare
al fondo AIDA?
L’idea di progetto è alla base della co-
stituzione di un nuovo ramo di azienda,
e parte da una analisi di mercato che ha
evidenziato alcune criticità nell’offerta
degli operatori del settore tipografico
editoriale: l’offerta di servizi tipogra-
fici ed editoriali del territorio appariva
frammentata e disorganica; vi era una
totale assenza di strumenti informatici
dinamici di reale utilità ed interesse per
l’utente nell’esprimere al meglio le sue
idee ed identificare rapidamente il pro-
dotto da acquistare.
Ci siamo quindi posti l’obiettivo ambi-
zioso di porre i clienti al centro del core
business aziendale, cercando di realiz-
zare una piattaforma informatica nella
quale diversi soggetti operanti nel set-
tore tipografico ed editoriale (tipografie,
grafici, allestitori, fotografi ed agenzie di
pubblicità) potessero trovare uno stru-
mento utile per conseguire rapidamente
i risultati attesi.
Abbiamo capito immediatamente l’im-
portanza del progetto anche se devo dire
che, senza il necessario supporto di tec-
nici esperti, non sarebbe mai stato possi-
bile realizzarlo.
L’idea di innovare il processo aziendale
è stata attuata in due step. Attraverso il
supporto della FILAS e di uno strumento
a sostegno dell’e-commerce è stato rea-
lizzato il sistema software di base e dato
l’avvio al sito, mentre tramite AIDA sono
state automatizzate importanti fasi del
processo produttivo. La nostra è una fi-
liera controllata, veloce, economica ed
ecologica.
Dalla prestampa agli allestimenti, dalla
materia prima al prodotto finito, siamo
in grado di svolgere internamente la
La prima azienda ad essere intervistata è
stata la Ars Graphica Tofani S.r.l. di Alatri,
con l’intervento di Massimo Tofani.
ARS GRAPHICA TOFANI
7. 10
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La parola alle Aziende coinvolte AIDA 2006/2008
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maggior parte delle lavorazioni ri-
chieste dal mercato.
È più importante l’aumento di compe-
titività dell’impresa o l’ottimizzazione
dei costi?
Tra le due realtà vige un rapporto di reci-
proca sussistenza, nel senso che se l’im-
presa diventa competitiva, riuscendo a svi-
luppare al massimo la produttività, riesce
anche a ridurre i costi, riuscendo in questo
modo ad essere molto più competitiva e
maggiormente presente sul mercato.
Quali risultati pratici avete ottenuto dal
potenziamento tecnologico effettuato?
Attraverso la realizzazione del progetto
è stato possibile automatizzare la mag-
gior parte dei processi produttivi:
dal controllo file professionale incluso
per tutti gli ordini di ogni entità all’inci-
sione lastre con tecnologia CTP;
dalla stampa con controllo della densità
cromatica alla plastificazione, principal-
mente Lucida e Opaca;
dalla stampa a caldo (oro, argento e
altri materiali metallici o plastici alla
fascicolazione con punto metallico fino
a 80pgg fi f.to max aperto 35x50cm
(brochures, riviste); dalla fustellatura
(scatole, cartelline ed altro) a quella co-
nica (etichette per olio, vino, liquori), al
Piega-Incolla (buste intestate persona-
lizzate, cartelline, packaging...).
Gli errori si sono ridotti al minimo; in
precedenza poteva anche accadere di
mandare in stampa un file in tricromia
anziché in quadricromia; oggi queste
cose non succedono più.
I processi sono diventati molto più rapidi
e snelli sia nella fase progettuale che in
quella di stampa vera e propria.
I vantaggi economici sono notevolmente
cresciuti grazie all’implementazione
delle macchine, sia per i lavori di medio
formato che di piccolo formato.
Possiamo realizzare la plastificazione in-
terna e una serie di rifiniture tra le quali
la stampa in oro che, nobilitando il pro-
dotto, lo fa diventare veramente unico
all’interno di un sistema produttivo con
una filiera cortissima.
Inoltre, abbiamo raggiunto un’efficienza
nella fase logistica davvero notevole,
con il massimo rispetto dei tempi di con-
segna dei lavori.
Secondo lei è più importante l’innova-
zione di processo o quella di prodotto?
Non credo possa esserci un’innovazione
di prodotto senza quella di processo, so-
prattutto in un settore particolare come
il nostro.
Credo, comunque che la priorità vada ri-
servata all’innovazione di processo.
Sintesi del programma di innovazione
L’intervento attuato dall’azienda Ars Graphica Tofani consiste nella ottimizzazione
di un sito internet orientato al commercio elettronico che ha permesso l’offerta e
l’acquisto on-line di servizi tipografici, grafici ed editoriali, nonché il coordina-
mento delle funzioni di incasso, del servizio di assistenza ai clienti e delle operazioni
di logistica connesse alle vendite, oltre all’automazione di alcuni processi produttivi.
Oltre a programmare una base dati integrata per la gestione delle transazioni, per la
contabilità, l’acquisto e la vendita dei servizi e dei prodotti, sono state implementate
le funzioni che riguardano il CRM (Customer Relationship Management) e il DMM
(Data Marketing Management) con l’obiettivo di fidelizzare i clienti ed assisterli
nelle loro scelte ed acquisti. Gli aspetti salienti del sistema software oggi operativo
sono complessivamente così riassumibili:
Front Office (sezioni del sito ad uso degli utenti)
• pagine web contenenti le informazioni generali, di presentazione, fotografiche e
multimediali, oltre a form di comunicazione utente-sistema (visualizzazione delle
disponibilità, procedure per le prenotazioni, pannelli per richiesta informazioni,
autocompilazione di moduli);
• pagine web SSL per procedere a pagamenti via carta di credito ed altre forme;
• contenuti che necessitano per loro stessa natura di frequenti aggiornamenti
(nuovi servizi e prodotti); sezioni ad aggiornamento periodico (promozioni, nuovi
prodotti); contenuti di tipo documentale.
Back Office (sezioni riservate ai soli amministratori)
Il sistema offre la possibilità di intervenire e gestire attraverso un accesso riservato
tutelato da password le seguenti attività:
• le disponibilità dei prodotti, le offerte speciali e le promozioni, i costi ed i paga-
menti;
• le comunicazioni da e verso i clienti mediante mailing, newsletters, posta elet-
tronica, SMS e fax;
• il controllo della logistica e delle attività dei fornitori;
• l’automazione dei principali processi.
Obiettivi
La realizzazione della piattaforma informatica dell’azienda Ars Graphica Tofani, ha
rappresentato per la stessa un efficace mezzo pubblicitario e ne ha favorito il suo
sviluppo nel ramo commerciale.
Il sistema software sviluppato, infatti, non vuole essere solo una vetrina di prodotti
ed un veicolo per l’acquisto on-line, ma anche uno strumento utile ed efficace per
concretizzare il prodotto tipografico desiderato.
Obiettivo ultimo è la fidelizzazione dei clienti, garantendo agli stessi assistenza al-
tamente qualificata nella scelta dei prodotti e nel conseguente acquisto.
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La parola alle Aziende coinvolte AIDA 2006/2008
Quale è la vostra attività aziendale?
OMETEC nasce nel 2006 e si propone
come partner ideale nella progettazione
e costruzione di stampi per termoplastici
a due piastre o a tre piastre, con inie-
zione tradizionale o a camera calda; co-
struzione di stampi per termoindurenti a
pressione diretta, inietto-compressione,
iniezione transfer, iniezione con canali
liberi e con camera fredda per BMC, SMC
e CIC; nonché nella costruzione di stampi
trancia semplici, a blocco, a passo, a
passo con punzoni rigidi e a passo con
punzoni guidati su piastre con colonne e
bussole; e di attrezzature meccaniche di
precisione.
Al termine delle lavorazioni meccaniche
richieste dallo stampo o dall’attrezzatura
meccanica, tutti i componenti passano
attraverso la mano attenta e paziente
dell’aggiustatore, che con le sue pietre li
accoppia e li adatta.
Affianco alla costruzione di stampi e di
attrezzature di precisione vi è l’attività
di stampaggio: di materie plastiche e
gomma termoplastica ad iniezione, stam-
paggio termoindurente e di stampaggio
ad iniezione veloce (settore alimentare e
della floricoltura).
I punti di forza della OMETEC sono: di-
namicità e flessibilità che assicurano ri-
sposte immediate alle mutazioni del mer-
cato; qualità e tecnologia dei prodotti
realizzati; professionalità e competenza
garantita dall’esperienza ultraventennale
nei propri settori di competenza.
È più importante l’aumento di compe-
titività dell’impresa o l’ottimizzazione
dei costi?
È difficile stabilire una gerarchia di va-
lore. Senza dubbio l’impatto della ma-
nodopera sui costi totali di un’impresa è
diventato molto forte ed incisivo; l’unico
modo per fronteggiarlo è aumentare la
produttività.
Noi abbiamo proceduto all’acquisto
di altri stampi e ottimizzato al meglio
l’automazione, tutto per essere più com-
petitivi.
La seconda azienda è la Ometec, il risultato della
cooperazione tra quattro aziende.
È intervenuto Gianluigi Raponi.
OMETEC
Officine Meccaniche e Tecnologiche Consorziate
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La parola alle Aziende coinvolte AIDA 2006/2008
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Secondo lei è più importante l’innova-
zione di processo o quella di prodotto?
L’innovazione di processo è fondamen-
tale. Ottimizzare le risorse e i costi legati
alla produzione; focalizzare l’attenzione
sul prodotto, individuare prodotti nuovi
da industrializzare per diversificare l’at-
tività.
La nostra realtà appartiene in ogni caso
alla subfornitura; quindi per noi inno-
vare è di vitale importanza, così come
detenere il know how dei nostri prodotti.
Questo presupposto sta indirizzando la
produzione verso il settore dell’arredo,
del casalingo e della domotica.
Avete recentemente intrapreso parti-
colari iniziative in ambito di ricerca?
Come vi ha supportato il Fondo AIDA?
Si, in particolare con l’Istituto Reale di
Tecnologia (in svedese Kungliga Tek-
niska högskolan, spesso abbreviato
“KTH”) che fa parte dell’università sta-
tale di Stoccolma, istituto gestito e coor-
dinato da un italiano, tra l’altro.
Con loro abbiamo messo a punto un per-
corso orientato all’innovazione sia di
processo che di prodotto.
Insieme all’Istituto di Design Europeo ab-
biamo realizzato un progetto innovativo
nel settore, sviluppando l’attenzione su
5 campi di ricerca: edilizia, bioedilizia,
domotica, arredo urbano e per interni.
In tutte le fasi di sviluppo, poter contare
sul supporto del Fondo AIDA, ha note-
volmente alleggerito il carico finanziario
che qualsiasi processo di innovazione ri-
chiede.
Come ha maturato l’idea di partecipare
al fondo AIDA?
L’idea del progetto nasce da un notevole
incremento, da parte dei clienti, della
domanda di contenitori in Polypropylene
per l’industria alimentare a cui si é pen-
sato di far fronte, piuttosto che aumen-
tando il parco macchine esistente, attra-
verso la realizzazione di una macchina
capace di stampare simultaneamente
vaschetta e coperchio a spessore sottile
(tecnologia IML - IN-MOULD-LABEL).
Gli obiettivi che l’azienda si era prefis-
sata erano un incremento della produt-
tività e contemporaneamente della fles-
sibilità.
Quali risultati pratici avete ottenuto dal
potenziamento tecnologico effettuato?
L’implementazione di tale apparecchia-
tura ha consentito all’azienda di otte-
nere una innovazione assoluta di pro-
cesso, in quanto quello che finora è
stato sviluppato nel settore sono stampi
pluri-impronta; soluzione che rispetto
a quella proposta dalla Ometec è meno
flessibile.
La soluzione realizzata ci permetterà in-
fatti di cambiare produzione senza dover
riprogettare completamente lo stampo,
il sistema di iniezione e l’automazione,
con un notevole snellimento e velociz-
zazione del sistema produttivo.
Sintesi del programma di innovazione
L’azienda si occupa della progettazione, costruzione e stampaggio di stampi per
materie plastiche e trancia.
Uno dei settori in cui opera Ometec é lo stampaggio veloce di prodotti a spessore
sottile per packaging (contenitori, vaschette, etc.), mediante la tecnologia IML.
Questa consiste nell’inserimento dell’etichetta già in fase di stampaggio e nell’acce-
lerazione del processo di iniezione del materiale plastico (tipicamente polipropilene)
nello stampo attraverso l’utilizzo di accumulatori di azoto.
Prima il coperchio veniva ottenuto su una macchina di iniezione di 270 ton con un
apposito stampo, mentre la vaschetta veniva ottenuta con una macchina di iniezione
di 380 ton con un apposito stampo.
Ometec si è trovata ad affrontare un incremento della domanda di contenitori e,
invece di acquistare due ulteriori sistemi di iniezione, ha pensato di orientarsi verso
un unico sistema di 300 ton che produca sia il coperchio che la vaschetta. In questo
modo Ometec ha cercato di incrementare l’efficienza del processo riducendo i costi
di investimento, i tempi ed i costi di produzione.
Per fare questo, oltre all’acquisto della nuova macchina di iniezione, l’azienda ha
progettato e realizzato una struttura porta-stampi, in grado di mantenere in posi-
zione in macchina entrambi gli stampi di cui dispone.
La progettazione e realizzazione della struttura porta-stampi, é stata ideata per con-
sentire di posizionare anche il gruppo di iniezione che conduce il materiale plastico
dalla camera calda dello stampo alle singole impronte da riempire.
Infine, tale struttura è stata interfacciata con un sistema automatico per l’inseri-
mento delle etichette e per l’estrazione dei pezzi finiti.
Tale struttura é risultata innovativa, perché, se pure vi sono stampati particolari di
forma differente con un unico sistema di iniezione, si é comunque sempre utilizzato
uno stampo con più impronte.
Obiettivi
A fronte di un rilevante aumento della domanda di acquisto di contenitori (costi-
tuiti da vaschetta più coperchio) realizzati dalla Ometec, l’azienda ha stabilito di
intervenire con l’obiettivo di incrementare l’efficienza del processo di produzione,
diminuendo i costi di investimento ed i tempi.
L’obiettivo è stato raggiunto grazie all’acquisto di una nuova macchina per l’inie-
zione, ma anche grazie alla progettazione e realizzazione della struttura porta stampi
precedentemente descritta ed oggetto del programma di innovazione.
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La nostra camiceria da uomo è sul mercato
da 15 anni e realizza prevalentemente
camicie da uomo di livello medio-alto.
I prodotti di camiceria sono interamente
realizzati da noi, senza alcun tipo di frap-
posizione nel processo produttivo.
Come ha maturato l’idea di partecipare
al fondo AIDA?
La prima idea era di ottimizzare alcuni
singoli passaggi, in particolare l’informa-
tizzazione degli ordini.
Inizialmente lo vedevo come un aiuto per
il personale. Alla fine l’informatizzazione
ha riguardato tutto il processo produttivo
fino ad arrivare alla registrazione ed alla
rintracciabilità del singolo prodotto.
Grazie a questo intervento abbiamo deciso
di aumentare la produzione giornaliera.
Nel settore tessile, del resto, è difficile
pensare alla diversificazione del prodotto.
L’adesione ad AIDA si è tradotta in compe-
titività e riduzione dei costi fissi aziendali.
Quali risultati pratici avete ottenuto dal
potenziamento tecnologico effettuato?
La piattaforma implementata renderà pos-
sibile la registrazione, in maniera infor-
matizzata, di tutte le informazioni relative
alle specifiche di un cliente, necessarie per
la produzione di un capo di camiceria.
Naturale conseguenza sarà un consi-
derevole aumento della competitività e
del fatturato, dovute alla velocizzazione
dell’attività produttiva, con conseguente
possibilità di ampliare la propria clientela.
L’innovazione realizzata prevede la pos-
sibilità di subire ulteriori evoluzioni?
Conseguentemente alla realizzazione
della piattaforma per la gestione delle
commesse, si prevede l’implementazione
di etichette RFID posizionate diretta-
mente sull’indumento in lavorazione, in
modo da poter seguire ogni singolo capo
durante la fase produttiva.
La nostra idea è quella di migliorare tutta
la catena di produzione, attraverso l’in-
formatizzazione della stessa, in modo
da poter aumentare la produttività, con-
centrandoci anche sul miglioramento del
capo realizzato piuttosto che sulla diver-
sificazione del prodotto finale.
Secondo lei è più importante l’innova-
zione di processo o quella di prodotto?
Riteniamo fondamentale mantenere una
elevata qualità del prodotto realizzato,
soprattutto nel mercato di riferimento in
cui c’è una elevatissima concorrenza. Il
più delle volte ciò può essere garantito
realizzando una innovazione di processo,
quindi ritengo le due cose strettamente
legate tra di loro.
È la volta della C.E.C. S.r.l. di Sora, azienda
specializzata nella produzione di camicie.
È stato intervistato Andrea Attili.
C.E.C.
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Sintesi del programma di innovazione
Il progetto dell’azienda CEC S.r.l., denominato REPOSITORY MANAGEMENT, ha
previsto la realizzazione di un sistema di archiviazione documentale che ha per-
messo all’azienda di ottimizzare il proprio lavoro di ufficio in una scrivania virtuale
senza carta, con tutti i documenti disponibili in tempo reale per rapide decisioni,
sfruttando pienamente l’archiviazione documentale e la messaggistica unificata con
l’invio di FAX, SMS, TELEGRAMMI, POSTA CARTACEA e E-Mail CERTIFICATE
direttamente dal PC in Internet.
Il sistema è inoltre dotato della funzione “Protocollo” che permette una completa e
automatica archiviazione documentale, necessaria per il completamento dell’IDM
(Integrated Document Management) e consente di convertire i documenti in file di
tipo TIFF o PDF.
Particolare rilevanza è stata posta sulla semplicità di reperimento e d’utilizzo dei
dati e delle informazioni presentate all’utente, sulla semplicità d’uso (utilizzo di
interfacce grafiche e metafore adeguate capaci di rappresentare in maniera chiara
i dati e di effettuare operazioni in maniera immediata), sulla sua efficienza (poche
operazioni per sfruttare le potenzialità del sistema) e sulla sua omogeneità con le
interfacce standard.
Obiettivi
L’obiettivo del programma di innovazione è stato quello di velocizzare e rendere
maggiormente efficiente tutta la filiera che va dalla ricezione dell’ordine alla conse-
gna della commessa permettendo agli utenti, attraverso un idoneo portale, di veri-
ficare personalmente lo stato della lavorazione ed il rispetto dei tempi di consegna.
L’azienda CEC S.r.l. è così riuscita ad ottimizzare il proprio lavoro di ufficio, sia in
termini di qualità che di tempi.
CARIND
Altra azienda aderente al Fondo AIDA è la
Carind S.r.l., per la quale è stato intervistato
Tommaso De Santis.
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La nostra innovazione è, alla fine, frutto
delle nostre esperienze, dei viaggi e degli
incontri, delle esigenze dei clienti o dei
consumatori. In altri Paesi come l’Ame-
rica, le Università lavorano a volte anche
indipendentemente e poi mettono a di-
sposizione di tutti le loro conoscenze e i
risultati raggiunti.
Si dovrebbe quindi lavorare per miglio-
rare il rapporto tra aziende ed enti di
ricerca?
Sicuramente questo è uno dei grandi
obiettivi che tutti dobbiamo proporci, a
partire dalle istituzioni. Si dovrebbe cer-
care di creare delle sinergie tra aziende,
istituzioni ed enti di ricerca. Noi, per
esempio, abbiamo intrapreso un progetto
con l’Istituto di ricerca per l’Alimenta-
zione su loro esplicita richiesta.
La nostra azienda, nata nel 1988 ad Ar-
pino, produce articoli di carta, sia per
uso igienico industriale che per uso do-
mestico.
Attualmente la nostra azienda, grazie
alla ragguardevole capacità produttiva,
alle avanzate tecnologie di produzione
ed automazione, alla flessibilità produt-
tiva, nonchè alla facilità di adattamento
alle condizioni di mercati internazionali
ed alla qualità dei prodotti, si propone
come azienda leader nel settore igienico
sanitario, sia a livello nazionale che in-
ternazionale.
Come avete maturato l’idea di parteci-
pare al fondo AIDA?
Carind è molto avanti a livello informa-
tico grazie alla presenza di due reti in-
terne che ci permettono di controllare
l’intero ciclo produttivo, dall’ordine del
cliente fino all’ultimo rotolo che viene
prodotto e consegnato.
Il progetto iniziale consisteva nell’avere
un controllo ancora più sistematico e
preciso dei dati di produzione, al fine
di ottenere un monitoraggio in tempo
reale della produzione; oggi abbiamo dei
report che in tempo reale ci informano
su come sta lavorando una determinata
macchina.
Ciò ci consente di avere un migliora-
mento nel controllo: degli operatori, delle
materie prime e di modifiche al ciclo pro-
duttivo.
Il progetto iniziale, partito dall’inseri-
mento del sistema di monitoraggio su
due sole linee di produzione, entro il
prossimo anno sarà esteso a tutta la linea
produttiva.
Avete già apprezzato dei miglioramenti?
Certamente, si pensi che mentre prima
le informazioni relative ad esempio alla
produzione ed ai fermi macchina veni-
vano inserite manualmente dagli opera-
tori nel sistema informatico aziendale,
ora il tutto è gestito automaticamente,
attraverso il collegamento diretto con le
macchine di produzione.
Quando tutte le linee saranno gestite dal
sistema, toglieremo il controllo dell’ope-
ratore ed usufruiremo dell’elevata capa-
cità di autocontrollo propria del sistema,
con la catalogazione dei fermi macchina
e l’inserimento automatico dei processi
di lavorazione. Questo è l’obiettivo finale
del nostro progetto.
Quindi siete maggiormente orientati
all’innovazione di processo che a quella
di prodotto?
Sicuramente si. Siamo da sempre con-
sapevoli che la prima è fondamentale
affinché la seconda possa nascere e
svilupparsi. La nuova linea che sarà in-
stallata ci consentirà di essere una delle
prime aziende al mondo a realizzare al-
cuni tipi di prodotti a livello di confe-
zionamento, quindi per noi innovazione
di processo vuol dire anche innovazione
di prodotto.
Secondo lei l’imprenditore deve essere
assistito da enti di ricerca specializzati,
per seguire un processo di innovazione?
Nel nostro territorio non abbiamo la pos-
sibilità di accedere a ricerche fatte da
terzi e messeci a disposizione.
Sintesi del programma di innovazione
La proposta progettuale dell’azienda Carind S.r.l. prevedeva la realizzazione di un
sistema automatico per la diagnostica ed il monitoraggio della linea di produzione
denominata “Daily Gold”. La linea in oggetto ha vinto il 1° premio per il bando “In-
novaLazio 2005” quale migliore innovazione di processo.
Il sistema di monitoraggio realizzato, basato su di una architettura di rete di tipo
cablato con funzionamento “on query”, ha consentito il monitoraggio in tempo reale
dello stato di funzionamento della linea, la diagnostica dei guasti, e la realizzazione
in automatico delle ricette di funzionamento della produzione.
Tutte le informazioni ottenute dalla linea di produzione sono state conservate in un
server dotato di un software di monitoraggio specializzato per il tipo di produzione
in oggetto.
Nel dettaglio le fasi attraverso cui il progetto si è sviluppato:
• realizzazione e collaudo dell’hardware di rete;
• realizzazione del software di monitoraggio;
• documentazione finale di collaudo e formazione interna.
Obiettivi
La Carind S.r.l., attuando il programma di innovazione, è riuscita a migliorare la
gestione delle macchine e ad ottimizzare l’organizzazione della produzione e del
lavoro, con conseguente riduzione del rischio di infortuni ed aumento complessivo
della produttività attraverso un monitoraggio da remoto in tempo reale di alcune
fasi di produzione, quali l’attrezzaggio, la composizione delle ricette, le statistiche
di produzione, lo stato della linea, e realizzazione di statistiche del funzionamento
della linea.
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La parola alle Aziende coinvolte AIDA 2006/2008
Può descriverci l’azienda e l’attività
svolta?
L’azienda è stata fondata da mio padre
(Capoccia Ottavio) nel 1978 ed inizial-
mente riparava escavatori e macchine
per il movimento terra.
Oggi effettuiamo riparazioni anche su
pompe, elettrovalvole e su tutto ciò che
per muoversi ha bisogno dell’olio idrau-
lico.
Come avete maturato l’idea di parteci-
pare al fondo AIDA?
L’idea di realizzare il progetto è nata
dalla volontà di inserirsi nel campo della
manutenzione ed assistenza per sistemi
oleodinamici, settore in cui operano in
maniera prevalente aziende quali la Oil-
mec di Verona, la TFS di Salerno, la PRES-
SOIL di Torino, ed altre ancora, grazie alle
loro dimensioni e processi industriali.
La possibilità per la nostra azienda di col-
locarsi efficacemente in questa nicchia di
mercato è indubbiamente condizionata
all’innovazione apportata nei processi di
lavorazione.
Il progetto che abbiamo presentato pre-
vedeva la realizzazione di un impianto
di controllo e collaudo gestito tramite
un software in grado di fornirci uno
screening sulle riparazioni effettuate in
azienda.
Il cliente oggi può valutare direttamente
presso il nostro stabilimento quanto ef-
ficace sia stata la riparazione del suo
pezzo; insomma, facciamo un collaudo
in diretta.
Il fondo AIDA è stato fondamentale per
poter portare a compimento l’innova-
zione.
Avete avuto dei benefici dall’innova-
zione? L’impianto è attualmente in fun-
zione?
Certamente, devo dire con nostra im-
mensa soddisfazione, che l’impianto è
stato realizzato nella sua completezza,
secondo quella che era stata l’idea ini-
ziale e che è attualmente operativo e fun-
zionante e completamente integrato nei
processi operativi aziendali.
Il programma realizzato consente anche
di archiviare tutto lo storico aziendale, in
CAPOCCIA
La Capoccia S.r.l. si occupa di riparazione
meccanica a Vicalvi. Per parlare del progetto
AIDA è stata intervista Anna Capoccia.
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La parola alle Aziende coinvolte AIDA 2006/2008
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questo modo è possibile per noi effettuare
anche delle elaborazioni sui dati raccolti
durante le lavorazioni.
È possibile quindi sapere, la storia di tutti
i pezzi entrati in officina per essere ri-
parati, cosa abbiamo sostituito e perché;
conoscere le prestazioni che il pezzo ha
dato successivamente.
In questo modo possono essere effettuate
anche delle comparazioni.
In ordine alla riduzione dei tempi di la-
voro come ha influito il sistema?
Su questo aspetto, avendo inserito nel
nostro processo un passaggio in più, sa-
rebbe stato illogico aspettarsi anche una
riduzione dei tempi.
Diciamo che abbiamo guadagnato tanto
in termini di soddisfazione del cliente,
il quale può constatare in qualsiasi mo-
mento la qualità dei lavori eseguiti.
I dati vengono confrontati con le schede
messe a disposizione dalla casa madre.
Quindi, ad esempio, la pompa con quel
n. di matricola ha un determinato grafico
di potenza; una volta riparata viene sot-
toposta al collaudo e i nostri dati devono
coincidere con quel grafico.
Per noi c’è la certezza che il lavoro è stato
svolto alla perfezione.
Tutto ciò ha migliorato notevolmente il
processo produttivo ed i processi di con-
trollo.
Secondo lei è più importante l’innova-
zione di processo o quella di prodotto?
All’interno di una azienda riteniamo fon-
damentali entrambe, soprattutto per riu-
scire ad essere competitivi.
Per la nostra azienda abbiamo effettiva-
mente innovato prima il prodotto. Ora
dobbiamo procedere ad innovare i pro-
cessi.
Sintesi del programma di innovazione
Il programma di innovazione proposto dalla Ditta Capoccia S.r.l. prevedeva la rea-
lizzazione e l’installazione di un sistema informatico per:
• la registrazione, l’analisi dei dati acquisiti e la produzione di report durante le
procedure di riparazione e collaudo per le unità idrauliche di impianti mobili ed
industriali;
• la gestione di una base-dati e relativa condivisione in rete aziendale.
Nello specifico, il sistema in oggetto era composto da:
un insieme di sensori e trasduttori per le grandezze fisiche di interesse distribuiti su
due banchi di collaudo;
un modulo di condizionamento ed acquisizione dei segnali;
un modulo di calcolo con relativo software per la memorizzazione, il trattamento e
l’analisi delle informazioni relative ai segnali acquisiti e la gestione delle procedure
di collaudo;
un modulo di calcolo per la memorizzazione, la gestione e la condivisione in rete
della base dati contenente:
• le informazioni sulle procedure di collaudo per ciascuna tipologia di unità idrau-
lica di impianti mobili ed industriali;
• i dati acquisiti;
• le schede di lavorazione;
• i reports di collaudo.
Obiettivi
Obiettivo principale del programma di innovazione della Ditta Capoccia S.r.l. è stato
il conseguimento di standard operativi necessari per garantire un più elevato grado
di efficienza ed una tracciabilità delle operazioni di collaudo eseguite.
Molto utile per l’azienda è stata anche la realizzazione di una base dati, condivisa
nella rete aziendale, contenente i dati acquisiti ed i report prodotti.
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La parola alle Aziende coinvolte AIDA 2006/2008
Di cosa si occupa l’azienda?
La nostra azienda si occupa prevalen-
temente di costruzione e montaggio di
impianti industriali e di meccaniche nel
campo della movimentazione.
Parallelamente a questa attività effettu-
iamo manutenzione e carpenteria metal-
lica.
Quale progetto avete realizzato?
Per fronteggiare l’attuale crisi abbiamo
cercato di realizzare un qualcosa di
nuovo, che si differenziasse dalla nostra
attuale produzione e che potesse essere
commercializzato.
Ovviamente nella ideazione dell’innova-
zione ci siamo basati sulle nostre com-
petenze e conoscenze nel campo della
carpenteria metallica, differenziando sol-
tanto quella che era la nicchia di mercato
a cui si rivolgeva.
In particolare abbiamo deciso di concen-
trare la nostra attenzione sulla meccanica
per tumulazione in profondità e su tutti
i problemi, anche a livello di sicurezza
degli operatori, ad essa connessi.
Unitamente alla progettazione della
macchina abbiamo pensato a strumenti
meccanici per l’ausilio dei disabili che
intendono accedere ai cimiteri.
L’idea è nata dalla constatazione che sul
mercato era assente un mezzo mecca-
nico, completamente automatizzato, in
grado di compiere tali operazioni senza
l’intervento diretto di un operatore e
dalla constatazione dei pericoli cui po-
teva essere soggetto quest’ultimo do-
vendo compiere attività di tumulazione
a quote elevate.
Avete avuto dei benefici dall’innova-
zione? L’impianto è attualmente in fun-
zione?
L’ambizione di questo progetto era quella
di poter passare dalla lavorazione conto
terzi alla progettazione, realizzazione e
commercializzazione di un nostro pro-
dotto, che avrebbe potuto aprirci nuove
nicchie di mercato e che ci avrebbe per-
messo di fronteggiare agevolmente la crisi.
Quali difficoltà avete riscontrato dopo
la realizzazione?
È la volta della Tecno Cosman S.r.l. di
Ferentino, con la partecipazione
di Peppino Cerroni.
TECNO COSMAN
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L’innovazione è stata progettata intera-
mente e testata all’interno di alcuni ci-
miteri. In particolare abbiamo fatto una
dimostrazione nel cimitero di Castro dei
Volsci e provveduto a stimare i costi so-
stenuti durante la fase di progettazione,
realizzazione e testing per definire l’ef-
fettivo prezzo di vendita. È stato anche
realizzato un filmato che mostra la messa
in funzione del macchinario realizzato,
che intendiamo utilizzare a scopo dimo-
strativo.
Attualmente stiamo implementando la
fase di commercializzazione e distribu-
zione del prodotto.
Secondo lei è più importante l’innova-
zione di processo o quella di prodotto?
Come azienda noi ci stiamo orientando
sia sull’innovazione di prodotto che di
processo, in quanto riteniamo fondamen-
tali entrambe, anche se la prima a livello
di attività aziendale può sembrare più
nobile.
Per una azienda è sempre più prestigioso
realizzare un prodotto nuovo ed inno-
vativo da commercializzare, e di conse-
guenza appetibile.
Del resto è difficile arrivare ad una inno-
vazione assoluta di prodotto senza inno-
vare anche i processi interni.
Sintesi del programma di innovazione
La proposta progettuale realizzata dell’azienda Tecno Cosman S.r.l., operante nel
campo delle costruzioni meccaniche e delle movimentazioni meccaniche, consiste
nella realizzazione di un prototipo per l’inserimento dei cofani funebri all’interno
dei loculi cimiteriali posti a diverse altezze da terra. La fase di inserimento e re-
cupero dei cofani funebri è infatti sempre stata effettuata manualmente, con gravi
rischi in termini di sicurezza per gli operatori. Il prototipo realizzato può essere
montato su diversi tipi di mezzi di movimentazione come carrelli elevatori, piat-
taforme, ecc. In tal modo il prodotto finale può essere acquistato dai comuni che
intendono agevolare e migliorare la sicurezza della fase di inserimento/recupero dei
feretri indipendentemente dai mezzi di sollevamento che attualmente utilizzano.
Obiettivi
Gli obiettivi attraverso cui si è sviluppato e concretizzato il progetto di innovazione
sono stati:
• realizzazione di un prototipo per verificarne la corretta funzionalità e verificare
la fattibilità tecnico-economica dell’iniziativa;
• iter per brevettare il sistema;
• produzione del prodotto.
IACOBUCCI
Altra azienda ad essere intervistata è la
Iacobucci S.p.a. di Ferentino, per la quale
abbiamo parlato con Angelo Iacobucci.
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La nostra azienda è presente sul mercato
aeronautico da circa 35 anni; inizialmente
produceva solo carrelli per la distribuzione
di cibi e bevande a bordo degli aerei, ma
con il passare degli anni è riuscita a con-
quistare primarie compagnie aeree come
clienti, inizialmente in Europa e successi-
vamente anche nel resto del mondo. Visto il
grande successo ottenuto grazie alla qualità
dei prodotti realizzati, siamo riusciti ad am-
pliare la produzione, con altre linee di pro-
dotto come le macchine da caffè e altri equi-
paggiamenti per le cucine di aerei civili. Il
nostro prodotto principale resta comunque
il carrello porta vivande e bevande, per il
quale abbiamo un ottimo bacino di utenza
in Medio Oriente, parte dell’Europa, Asia e
parte dell’America (American Airlines).
Come avete maturato l’idea di parteci-
pare al fondo AIDA e con quale progetto?
Il maggior problema per le compagnie
aeree è ridurre il peso a bordo per ottenere
un notevole risparmio sul carburante. Il
nostro più grande cliente aveva richiesto
di ridurre i pesi dei nostri prodotti porta
bevande e porta vivande di circa il 30%,
tanto da consentirgli di coprire tratte più
lunghe con minor impiego di carburante.
Abbiamo quindi iniziato a pensare alla
realizzazione di un nuovo tipo di carrello,
attraverso l’impiego di materiali nuovi,
riuscendo così a soddisfare le richieste
del nostro maggiore cliente. Il carrello è
stato interamente realizzato e progettato
presso la nostra sede di Ferentino anche
grazie all’adesione al Fondo AIDA. Dopo
una prima fase di test, secondo le spe-
cifiche Airbus e Boeing, attualmente si
trova a Dubai dove si stanno effettuando
i Flying test, che per il momento appa-
iono molto positivi. Dopo questa fase se-
guiranno ulteriori test ed un periodo di
prova in volo prima della definitiva com-
mercializzazione del nuovo prodotto.
Avete ricevuto qualche riconoscimento
per la produzione del nuovo carrello?
Si, siamo arrivati finalisti al Crystal Cabin
Award 2009, in quanto ci è stato ricono-
sciuto, di aver impiegato, nella realizza-
zione del carrello, materiali ecologici che
hanno permesso di realizzare un prodotto
allo stesso costo, pur ottenendo un pro-
dotto di qualità superiore, che rispettasse
le caratteristiche di minor peso richieste.
Secondo lei è più importante l’innova-
zione di processo o quella di prodotto?
Io scindo sempre i due aspetti. Una
azienda produttrice è costretta a generare
innovazione di prodotto per non essere
fuori dal mercato. Ritengo l’innovazione
di processo attualmente importante in
Italia, ma non indispensabile se all’in-
terno di un’azienda non si evidenziano
particolari problematiche legate alla ge-
stione dei flussi; e dico questo senza con-
siderare i costi di un’operazione simile,
in un mercato che poi predilige i prodotti
lavorati con manodopera a basso costo e
con materie prime di scarsa qualità.
L’innovazione di processo e di prodotto
spetta all’imprenditore o deve essere
supportato in queste attività?
L’imprenditore, come sempre, deve dare
l’input, poi sono necessarie strutture che
possano camminare insieme a lui nello
sviluppo e realizzazione del progetto.
Sintesi del programma di innovazione
Il progetto ha previsto la realizzazione di un prototipo di carrello basato su materiali
innovativi.
L’idea progettuale è nata dalla positiva esperienza di un studio per la caratteriz-
zazione dei materiali nel campo delle medie ed elevate velocità di deformazione,
condotto in collaborazione con il Pa.L.Mer. S.c.ar.l. e l’Università degli Studi di
Cassino, applicato al carrello Iacobucci.
A seguito di questo studio si è individuata una concreta possibilità di applicazione
per la riduzione del peso e l’impiego di materiali innovativi.
Lo sviluppo di un nuovo prodotto ha previsto una campagna di prove di laboratorio
su campioni di materiale e su carrelli interi, i cui risultati sono stati utilizzati per
sviluppare e validare i codici di calcolo e di simulazione.
Obiettivi
Risultato finale del programma di innovazione della Iacobucci S.p.a. è stato la re-
alizzazione di un prototipo di carrello di peso ridotto rispetto a quelli abitualmente
prodotti, e l’acquisizione dei codici di calcolo necessari per la progettazione.
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Può descriverci l’azienda e l’attività
svolta?
L’azienda è nata nel 1985. Abbiamo ini-
ziato quasi per gioco, effettuando una
fornitura per una scuola di musica, svi-
luppando poi l’attività su forniture di di-
vise ospedaliere su misura.
In seguito l’attività aziendale si è evo-
luta ed abbiamo deciso di abbandonare
definitivamente le forniture ospedaliere,
in quanto le ritenevamo di scarso valore
aggiunto, e di specializzarci (inizio degli
anni ‘90) nell’uniforme da uomo per vigili
urbani, uscieri, società di trasporto, etc.
La vostra produzione è effettuata tutta
internamente oppure attraverso terzia-
rizzazioni?
Si tipicamente svolgiamo tutte le lavo-
razioni internamente, soltanto raramente
appaltiamo all’esterno qualche dettaglio
della lavorazione.
Considerando che eseguiamo lavorazioni
su ordinazione e dietro gare d’appalto,
abbiamo alcune differenze di processo ri-
spetto a chi fa forniture per negozi.
Quindi lavorate su commissione?
Le nostre forniture non sono orientate ai
negozi, ma ad Enti, da lì l’esigenza di in-
novare. Inizialmente facevamo il su mi-
sura e le personalizzazioni a mano, poi
è nata l’esigenza di dotarsi di uno stru-
mento per velocizzare questo processo
e nel 1993 abbiamo comprato il primo
sistema CAD, che ci ha consentito di svi-
luppare anche il prodotto su misura. Nel
1996 il primo CAM, ossia la macchina da
taglio.
Da cosa è nata l’idea del progetto?
La nostra azienda opera in un mercato
di nicchia, con una produzione molto
varia, dalla giacca a vento all’abito da
uomo. Agli inizi del 2000 ci siamo spe-
cializzati nell’abbigliamento tecnico
professionale.
È nata quindi l’esigenza dell’innovazione
e della ricerca sia per i materiali che per i
processi produttivi.
Abbiamo deciso di adottare la tecnologia
RFID per esigenze di tracciabilità di ma-
teriali e prodotti, aspetto essenziale con
una produzione così diversificata come
la nostra. Le nostre commesse subiscono
delle continue variazioni e c’è la neces-
CLIZIA CONFEZIONI
La Clizia Confezioni di Sora è un’altra
azienda che ha partecipato al progetto AIDA.
Ne parliamo con Isabella Tuzj.
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sità di monitorare in tempo reale lo stato
di ogni singola commessa.
L’idea è nata quindi per cercare di se-
guire meglio le fasi produttive e per avere
un’idea dello stato effettivo della lavora-
zione, ma anche per controllare i tempi
di lavorazione e fare un corretto calcolo
dei costi.
Attraverso l’utilizzo della tecnologia RFID
si pensava di avere dati sufficienti per la
pianificazione di variazioni da applicare
ad un ciclo produttivo. L’identificazione
di un capo o di un materiale avviene
usando un’antenna in grado di leggere un
chip digitale (chiamato tag, o transpon-
der), applicato sull’oggetto in esame.
Il tag contiene un certo numero di infor-
mazioni relative all’oggetto su cui è ap-
plicato (come il codice, la data di produ-
zione, il produttore), che possono essere
statiche, oppure cambiare nel corso del
tempo, e che sono utili per tracciare l’in-
tero ciclo produttivo.
L’innovazione introdotta ci consentirà
quindi di verificare in tempo reale lo
stato di avanzamento di ogni singola
commessa.
Per il futuro avete intenzione di appor-
tare dei miglioramenti o delle integra-
zioni al sistema?
Il sistema implementato al momento è
attivo nella fase di immissione del ciclo
produttivo, poi diventa passivo. Rileva
sostanzialmente il passaggio della com-
messa nei vari punti dove sono state po-
sizionate le antenne che rilevano i dati;
bisogna perciò definire a priori un per-
corso di rilevamento.
Per completare il processo innovativo ab-
biamo pensato di rendere il sistema attivo
anche in fase di realizzazione del pro-
dotto, dotando ogni singola postazione
di lavoro di sistemi interattivi, attraverso
i quali sarebbe possibile impartire istru-
zioni agli operatori o acquisire informa-
zioni relative a problemi o anomalie da
parte degli stessi.
Secondo lei è più importante l’innova-
zione di processo o quella di prodotto?
Normalmente vanno di pari passo perché
il miglioramento di un processo ha delle
conseguenze sia sul miglioramento della
qualità che dell’efficienza di tutto un per-
corso produttivo.
È anche vero però che si può migliorare
un processo su un prodotto già standar-
dizzato; mentre se devo creare un pro-
dotto nuovo mi servono necessariamente
nuovi processi.
L’imprenditore oggi sa che innovare un
processo significa introdurre qualità,
ma sa anche che può risultare anti eco-
nomico ed allora si cerca di bilanciare
costi e benefici.
Sintesi del programma di innovazione
Il programma GOL (Gestione Ordini di Lavoro) realizzato dall’azienda CLIZIA è basato
sul monitoraggio del flusso di lavoro dell’azienda, dalla fase di ricezione dell’ordine
da parte del cliente fino alla fase di consegna del prodotto. CLIZIA opera nel settore
del tessile abbigliamento con produzioni fortemente personalizzate ed ha realizzato un
sistema per l’identificazione automatica dei capi in lavorazione attraverso la tecnolo-
gia RFID. Tale tecnologia consente di identificare un elemento denominato TAG RFID
(dotato di microchip contenente informazioni sull’oggetto da identificare e di micro-
antenna per segnalare la posizione) che, posto in un campo elettromagnetico, viene
riconosciuto da un sistema di antenne Reader dedicate e restituisce le informazioni in
esso memorizzate, oltre ad informazioni sulla propria posizione. Il sistema GOL ha
permesso la realizzazione di un sistema software con funzioni di interfaccia, di gestione
e di controllo: l’informazione generata dal sistema RFID, infatti, deve essere conside-
rata come un dato grezzo che il sistema rende disponibile, ma non elabora né gestisce.
E’ solo attraverso un sistema informatico come il GOL che tale dato viene catturato,
colloquiando con il sistema RFID, interpretato e gestito. In tal modo questo contenuto
informativo viene reso disponibile e si rende possibile l’elaborazione e l’interpretazione
delle informazioni ai fini del business ed in particolare della gestione degli ordini.
Nello specifico sono state realizzate:
• un’interfaccia SW fra la applicazione informatica per la raccolta dati e il sistema
RFID che ha consentito di “tradurre” le informazioni catturate con l’infrastrut-
tura di trasmissione in un dato “intelleggibile” dall’applicazione destinata al
trattamento del dato;
• un’applicazione informatica per la gestione del dato rilevato dalle tecnologie
RFID per poter effettivamente effettuare il controllo gestionale e del processo
produttivo aziendale.
Obiettivi
Gli obiettivi raggiunti con il programma GOL sono stati:
• l’ottimizzazione del controllo gestionale;
• il miglioramento continuo dei cicli produttivi attraverso la loro modificazione
“in linea”;
• l’individuazione dei “punti critici” produttivi (colli di bottiglia);
• la “tracciabilità” delle produzioni e dei prodotti;
• la possibilità di fornire alla dirigenza aziendale il controllo in tempo reale dello
stato di avanzamento delle commesse;
• la possibilità per i clienti di CLIZIA di monitorare lo stato di avanzamento dei
loro ordini;
• la possibilità per il cliente “privato” di avere, attraverso internet, la “storia” del
proprio abito, giacca, etc.
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Può descriverci l’azienda e l’attività
svolta?
La Soleko nasce nel 1975 dall’incontro
delle esperienze professionali nel settore
delle lenti a contatto di Kawamukai Mo-
tokage e dalle mie conoscenze imprendi-
toriali. Pioniera nel settore della contat-
tologia in Italia, l’azienda ha contribuito
negli anni alla diffusione delle lenti a
contatto sul territorio nazionale. Il nostro
organico conta oltre 50 dipendenti ed
esporta il 50% dei suoi prodotti, ha uffici
a Roma e Milano e consolidati partners
commerciali nel mondo.
L’intero impianto produttivo dell’azienda
è stato realizzato a Pontecorvo, in pro-
vincia di Frosinone, sfruttando i fondi
della cassa del Mezzogiorno.
L’impegno che ci proponiamo come
azienda è quello di progettare e realizzare
soluzioni ai problemi correlati alla vista.
Come avete maturato l’idea di parteci-
pare al fondo AIDA e con quale pro-
getto?
L’idea del progetto è nata da esigenze
produttive, ed in particolare dalla ne-
cessità di realizzare una lente a contatto
colorata che avesse il colore inglobato
all’interno della lente stessa e non su di
una delle due superfici.
Attualmente il nostro processo costrut-
tivo consente infatti di realizzare la lente
a contatto depositando il colore diret-
tamente sulla superficie anteriore della
lente a contatto.
Un nostro grandissimo cliente giappo-
nese, dopo aver registrato presso il mini-
stero della sanità giapponese il brevetto
per una lente a contatto con colore inglo-
bato all’interno del polimero, ha richiesto
a noi di effettuarne la produzione.
Quindi questa grande opportunità com-
merciale ci ha spinto a pensare di ripro-
gettare una delle nostre linee produttive,
realizzando un sistema in grado di soddi-
sfare tale richiesta.
La messa in esercizio della linea pro-
duttiva realizzata con il fondo AIDA
cosa porterà all’azienda?
Come prima conseguenza positiva ci sarà
la chiusura della commessa aperta con il
committente, da cui si è originata l’idea e
quindi un incremento del volume di fat-
SOLEKO
Intervistiamo ora l’azienda Soleko S.p.a.,
che produce lenti a contatto, per la quale
abbiamo parlato con Guido Carnacina.
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turato e degli introiti, con un eventuale
risvolto positivo anche sulla manodopera
aziendale.
Come secondo aspetto importante ci sarà
sicuramente una apertura di nuove pos-
sibilità di mercato, in quanto la realizza-
zione di questo nuovo prodotto potrebbe
interessare altri nostri attuali e/o nuovi
clienti. In questo modo riusciremmo si-
curamente ad essere più competitivi nei
confronti di altri competitors operanti
nel settore.
Attualmente l’unica altra azienda che
possiede una linea produttiva in grado
di effettuare tale lavorazione, con un si-
stema di colorazione a sandwich è la Jo-
hnson & Johnson.
Cosa ritiene più importante per una
azienda, l’innovazione di processo o
quella di prodotto?
Direi che le due cose sono molto legate
tra di loro; di solito il miglioramento
di processo, se finalizzato a se stesso è
orientato semplicemente alla riduzione
dei costi legati alla produzione, ovvero
ottenere uno stesso prodotto cercando di
abbattere costi oppure consumi.
Nel nostro caso l’innovazione di processo
si è sposata perfettamente con la neces-
sità di realizzare un prodotto nuovo, la
quale non sarebbe stata possibile senza
una totale ridefinizione del ciclo produt-
tivo ad esso legato.
L’innovazione di processo e di prodotto
spetta all’imprenditore o deve essere
supportato in queste attività?
Credo che nessuno meglio dell’imprendi-
tore possa capire quali sono le reali esi-
genze della propria azienda oppure del
mercato di riferimento e quindi dovrebbe
essere sua la scintilla che porta alla rea-
lizzazione di una innovazione. Nella fase
di progettazione e realizzazione a volte è
però necessario ricorrere ad aiuti esterni
sia per un quanto riguarda l’aspetto eco-
nomico, che per determinate competenze
tecniche che magari non sono disponibili
direttamente in azienda. In questo caso
sono utilissime collaborazioni con Enti di
Ricerca e Università ed Istituzioni.
Sintesi del programma di innovazione
Soleko S.p.a. è l’unica azienda italiana produttrice di dispositivi medici, quali lenti
a contatto, lenti intraoculari, soluzioni per lenti a contatto. Le lenti a contatto
prodotte di serie sono realizzate con un brevetto Soleko di semistampaggio, che
rappresenta un sistema valido per produzioni medie di 600.000/700.000 lenti/
anno. L’idea progettuale della Soleko si è basata sull’inserimento di una nuova linea
di stampaggio di lenti colorate. La progettazione dell’impianto è stata condotta in
collaborazione dell’ing. John Wu che ha sviluppato a Taiwan uno dei più moderni
impianti di stampaggio. L’impianto complessivo è composto da 6 isole di processo:
• prepolimerizzazione e colorazione;
• iniezione del polimero negli stampi, chiusura e polimerizzazione della lente;
• separazione dello stampo, prelievo della lente, inserimento della lente nel conte-
nitore d’idratazione e lavaggio;
• controllo;
• inserimento della lente nel blister, saldatura, stampa delle caratteristiche della lente;
• confezionamento.
L’oggetto del programma di innovazione è stato la progettazione e implementazione
della prima delle 6 isole, quella che dal punto di vista tecnico risulta essere la più
importante e innovativa in quanto permette la colorazione del disegno della lente
inglobato all’interno del polimero e non a contatto con la superficie oculare. In
estrema sintesi il processo di colorazione sviluppato si svolge nella parte concava
dello stampo con il seguente iter:
• deposito sullo stampo di uno strato molto sottile della miscela di monomeri della
lente;
• polimerizzazione dello strato;
• trasferimento del pezzo alla macchina tampografica che imprime il disegno della
colorazione (il colore è miscelato con la miscela di monomeri che compongono
la lente);
• polimerizzazione dello strato.
Dopo questa operazione il processo risulta identico a quello di produzione delle lenti
non colorate.
Obiettivi
Obiettivo principale del programma di innovazione dell’azienda Soleko è stato lo
sviluppo e realizzazione della fase di prepolimerizzazione e colorazione delle lenti,
che rappresenta il primo step del processo di stampaggio di lenti colorate. Questa è
infatti la fase più delicata del processo di produzione delle lenti colorate, poiché è
l’unica che si differenzia dal processo di produzione delle lenti non colorate; l’azienda
ha ritenuto quindi di fondamentale importanza la consulenza dell’ing. John Wu,
utile per l’acquisizione del know-how e la progettazione definitiva dell’impianto.
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Può descriverci l’azienda?
La Microme.s è sorta nel 1989, occu-
pandosi principalmente di subfornitura
nel settore della Torneria Automatica di
Precisione per il comparto elettromecca-
nico, automobilistico, elettronico e della
Micromeccanica di Precisione per i com-
parti dell’Implantologia Dentale, Ortope-
dia, Oftalmologia, Maxillo-Facciale. La
nostra azienda, nata facendo essenzial-
mente micromeccanica, si è evoluta da
oltre quindici anni nel campo medicale,
facendo soprattutto implantologia den-
tale. Tale attività è ora divenuta uno dei
settori prevalenti in cui opera.
Come avete maturato l’idea di parteci-
pare al fondo AIDA e con quale progetto?
L’idea di partecipare al fondo AIDA è
nata dal tentativo di cercare delle diver-
sificazioni all’attuale attività produttiva.
Si è deciso quindi, sempre rimanendo
nell’ambito medicale, di puntare al set-
tore dell’ortopedia piuttosto che a quello
dell’implantologia.
L’obiettivo principale che ci ha portato ad
ideare il progetto è stato quindi il tenta-
tivo di entrare in nuove nicchie di mer-
cato in modo da poter fronteggiare alla
attuale crisi. L’idea tenta di abbinare in-
sieme il nostro attuale lavoro con attività
di ricerca finalizzata ad ottenere prodotti
innovativi. Il nostro attuale mercato è so-
prattutto italiano, effettuando subforni-
tura per grandi distributori.
Avete avuto dei benefici dall’innova-
zione? È stata implementata?
La realizzazione dell’innovazione, che
consisteva nella ideazione di un nuovo
sistema di aggancio di protesi per arti
artificiali, è stata pienamente soddisfa-
cente, in quanto la protesi realizzata
consentirà al chirurgo di essere il meno
invasivo possibile.
Anche i test di tenuta e solidità effettuati
hanno pienamente rispettato le nostre
aspettative iniziali. Non abbiamo ancora
effettuato uno studio dal punto di vista
clinico, ma questo è un obiettivo che ci
proponiamo per l’immediato futuro. Il
nuovo modello di aggancio realizzato di-
venterà un nuovo prodotto non appena
sarà validato dal punto di vista medico.
Per il futuro avete intenzione quindi di
apportare dei miglioramenti o integra-
zioni all’innovazione?
Il prossimo obiettivo ambizioso che ci po-
niamo è quello di realizzare una protesi
robotizzata della mano che possa sfruttare
questa tipologia di agganci. Il progetto più
ampio è dunque a lungo termine e conta
di realizzare l’intero arto artificiale.
La Microme.S S.r.l. di Alatri è un’altra azienda
che ha partecipato al progetto AIDA.
Ne parliamo con l’imprenditore Enrico Scaccia.
MICROME.S
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Cosa ritiene più importante per una
azienda, l’innovazione di processo o
quella di prodotto?
Direi che le due cose sono molto legate
tra di loro. Nel nostro caso direi che l’in-
novazione di prodotto è fondamentale
per poter essere competitivi sul mercato
rispetto a nostri competitor.
L’innovazione di processo e di prodotto
spetta all’imprenditore o deve essere
supportato in queste attività?
Penso che l’imprenditore sia la per-
sona più indicata a capire le reali esi-
genze della propria azienda, ovviamente,
nell’ideazione di qualcosa di innovativo,
l’azienda e l’imprenditore stesso devono
poter contare sull’aiuto di Enti di Ricerca,
Università e Istituzioni.
Sintesi del programma di innovazione
L’azienda MICROME.S S.r.l. opera nell’ambito della ricerca e dello sviluppo di pro-
tesi umane. La proposta progettuale ha previsto lo sviluppo, attraverso attività di
ricerca, di un nuovo sistema protesico di aggancio per mani artificiali, che consente
di migliorare la qualità della vita nell’utilizzo di protesi d’arto.
Tale sistema consta di due placche in titanio fissate con microviti speciali di titanio
direttamente sulle ossa del polso, solidali con le placche un perno che fuoriesce dal
polso con all’estremità una piccola piattaforma di aggancio per la protesi.
In particolare, le microviti di fissaggio sono state progettate per essere più piccole
di quelle già esistenti e sono state adattate all’osso del paziente.
Obiettivi
L’obiettivo del sistema protesico di aggancio per mani artificiali realizzato dalla
Microme.s S.r.l. è quello di migliorare l’utilizzo della protesi e di conseguenza la
qualità della vita del soggetto a cui viene impiantata.
I vantaggi evidenti di un sistema così fatto rispetto all’aggancio esistente, la cui
struttura portante è vincolata all’avanbraccio e che fa rimanere la protesi esterna
all’osso, sono:
• stabilità di fissaggio (direttamente sull’osso);
• utilizzo di materiali completamente compatibili e di estrema leggerezza come
titanio e materiali plastici speciali;
• completa integrazione dell’attacco protesico nel braccio;
• piattaforma di agganci con polso sferico che simula la mobilità reale del polso;
• possibilità di mantenere lo stesso aggancio protesico.
Intervistiamo ora l’azienda Guest Star di Fiuggi,
operante nel settore turistico, per la quale
abbiamo parlato con Antonio Russo.
GUEST STAR
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Può descriverci l’azienda e l’attività
svolta?
La mia azienda è nata nel febbraio 2008,
è una azienda giovane ed opera prevalen-
temente nel settore del turismo e più pre-
cisamente è specializzata nella organizza-
zione degli eventi. Essendo una azienda
giovane, ovviamente tutto ciò che è in-
novazione è appetibile per noi e quindi
siamo sempre alla ricerca di nuove pos-
sibilità di crescita. Siamo quindi sempre
alla ricerca di nuovi sistemi e tecnologie
che possano essere di supporto al settore
turistico, come per esempio piattaforme
on-line di e-commerce, e-business.
Come avete maturato l’idea di parteci-
pare al fondo AIDA e con quale progetto?
L’idea nasce dalla consapevolezza che nel
territorio in cui opera la mia azienda, nel
settore turistico c’è ancora molto da fare,
ci sono dei competitor che svolgono atti-
vità legate all’organizzazione degli eventi
sul territorio, ma credo che sfruttando
tutto ciò che può essere innovazione ed
i canali legati alla filiera del turismo (dal
trasporto al catering) si potrà notevol-
mente incrementare l’offerta di servizi
riferibili al settore turistico. Da qui l’idea
di realizzare l’innovazione per cercare di
essere maggiormente competitivi e di al-
largare l’attuale mercato.
Avete avuto dei benefici dall’innova-
zione? È stata implementata?
Il progetto non è ancora stato comple-
tato, ma è in fase di realizzazione. Sono
molto contento di quello che abbiamo
sviluppato insieme ai tecnici e credo che
avremo un buon feedback dal mercato,
per come è stata impostata tutta l’attività.
Ci sarà un sicuro ritorno di immagine e
di visibilità per l’azienda. Auspico anche
un buon incremento economico e di fat-
turato.
Una volta che l’innovazione sarà stata
completata, cosa sarà in grado di offrire
alla clientela?
Sicuramente l’ambizione è quella di es-
sere un portale di riferimento per turisti
che vogliono avvicinarsi al territorio per
qualsiasi tipologia di servizio, dal sem-
plice noleggio di una vettura, all’utilizzo
di una struttura, all’acquisto di prodotti
enogastronomici ed altro ancora. Vor-
remmo essere promotori di tutte quelle
cose che possono essere attrattori del no-
stro territorio.
Cosa ritiene più importante per una
azienda, l’innovazione di processo o
quella di prodotto?
Ritengo fondamentale per la mia azienda
l’innovazione di processo, in quanto per
attrarre alcuni segmenti di mercato, nel
nostro settore occorre migliorare conti-
nuamente propri processi di erogazione
di servizi in modo da poter rimanere ap-
petibili e competitivi.
Sintesi del programma di innovazione
L’idea progettuale sviluppata ed attuata dall’azienda Guest Star S.r.l., operante nel
settore del turismo, consiste nella realizzazione di un sito di commercio elettronico
che consente l’acquisto e l’offerta on-line di servizi/pacchetti turistici e prodotti
tipici, nonché il coordinamento delle funzioni di incasso e del servizio di assistenza
ai clienti.
La realizzazione della piattaforma di e-commerce è stata pianificata in modo da
offrire le seguenti funzionalità:
• Acquisizione in esclusiva di beni e servizi riferibili al settore turistico, alber-
ghiero, enogastronomico, di prodotti tipici ed altri servizi logistici (trasporti,
guide, ecc.) e vendita on-line di pacchetti turistici a prezzi competitivi;
• Promozione e vendita di servizi aggiuntivi, quali l’offerta di modalità alternative
di pagamento come carte di credito o schede prepagate.
• La piattaforma comprende un data-base per la gestione semplificata ed integrata
di tutti i processi che caratterizzano le transazioni on-line.
Obiettivi
L’obiettivo del programma di innovazione è stato dotare la società di strumenti con i
quali rendere possibile una maggior competitività sul mercato del turismo.
Il sistema permette infatti, se opportunamente ampliato e gestito, di pervenire ad un
database dei clienti reali e potenziali.
Da tale archivio possono essere estratte informazioni utili a rimodulare i servizi
turistici offerti in funzione delle caratteristiche delle mutevoli esigenze dei clienti.
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La parola alle Aziende coinvolte AIDA 2006/2008
Può descriverci l’azienda e l’attività
svolta?
La nostra azienda nasce nel 1994, da
un’idea semplice quanto straordinaria-
mente innovativa. Forti di una venten-
nale esperienza nel settore del trasporto
aereo come uno dei maggiori gruppi pro-
duttori di carrelli portavivande, abbiamo
dato vita ad una nuova divisione di pro-
dotto per lo sviluppo della prima vera
macchina da caffè espresso destinata al
mercato di alta quota: la Hi-Fly division,
sotto la mia diretta responsabilità. Gra-
zie alla consolidata conoscenza del mer-
cato, in pochi anni la nostra macchina
espresso è diventata leader nel mercato
del trasporto aereo.
Nel 2003, la nostra azienda si divide dalla
Iacobucci S.p.a. e nasce una nuova so-
cietà la IACOBUCCI HF Electronics, ope-
rante nella progettazione, certificazione,
produzione e manutenzione di inserti
elettrici per galley installati su velivoli
dell’Aviazione Civile (Commerciale e Bu-
siness Jet) come le macchine per la pro-
duzione di caffè espresso ed americano e
compattatori per i rifiuti. Ad oggi i nostri
prodotti sono stati scelti da tutte le più
note compagnie aeree nazionali ed inter-
nazionali, come Emirates, Singapore Ai-
rlines, Lufthansa, AirFrance, Continental
Airlines, ed i due più importanti costrut-
tori di aeromobili Airbus e Boeing, oltre
ad essere presenti a bordo dei più eleganti
private jet del mondo, come anche sulla
American Presidential Fleet.
Tra gli obiettivi aziendali è sentito un
progetto di diversificazione dei mercati
e l’ingresso nella nautica di lusso e nel
comparto domestico, del resto l’azienda
da sempre ha fortemente creduto ed in-
vestito in attività di Ricerca & Sviluppo
per la realizzazione di nuovi prodotti.
Come avete maturato l’idea di parteci-
pare al fondo AIDA e con quale progetto?
Il progetto è nato dalla intenzione di of-
frire ai mercati della nautica e dell’aero-
nautica prodotti ideati ad hoc con carat-
teristiche peculiari che possano garantire
soluzioni specifiche in termini di gestione
degli spazi ed economia dei consumi. Il
L’ultima azienda ad essere stata intervistata è
la Iacobucci HF Electronics S.p.a. per la quale
abbiamo parlato con Lucio Iacobucci.
IACOBUCCI HF ELECTRONICS
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fine ultimo è quello di essere sempre più
competitivi sul mercato. Il progetto ha
avuto come scopo la realizzazione di
un forno innovativo per aerei (FIA),
mentre attualmente si sta lavorando ad
una macchina da caffè espresso “HFE
Luxury” ad incasso che potesse coniu-
gare esigenze estetiche, qualità, sicurezza
e bassi consumi, individuate come carat-
teristiche peculiari del mercato nautico.
Su cosa si basa l’idea progettuale? Quali
sono le sue caratteristiche di innovatività?
Nel caso ad esempio della macchina da
caffè “HFE Luxury”, il nuovo prodotto
porterà una reale innovazione garan-
tendo: una riduzione dei consumi a
bordo mediante l’introduzione di uno
scambiatore di calore, rispetto al tradi-
zionale “water boiler”; un sistema di con-
trollo delle funzionalità e della sicurezza
a microprocessore in tempo reale; uti-
lizzo di materiali UL ed alimentari per le
parti che saranno a contatto con l’acqua;
un sistema ad incasso modulare studiato
per rispondere alle esigenze di economia
degli spazi a bordo.
Quali sono i vantaggi che vi aspettate di
ricevere dall’innovazione?
Successivamente al lancio del prodotto,
si attendono notevoli vantaggi di natura
commerciale, grazie alle maggiori entrate
previste; vantaggi indiretti di natura
ambientale, legati al minore consumo
previsto dalla HFE Luxury, rispetto agli
elettrodomestici al momento presenti sul
mercato; e vantaggi in termini di sicu-
rezza a bordo, dati gli elevati standard
qualitativi.
Sintesi del programma di innovazione
Il programma FIA (Forno Innovativo per Aerei) è nato con l’esigenza di consolidare
la posizione della Iacobucci HF Electronics nel settore della ristorazione a bordo
aereo. La fornitura di apparecchi a bordo aereo può avvenire solo in seguito ad un
iter certificativo molto severo. Inoltre, per spazi, tecnologie e tempi di preparazione
richiesti, le apparecchiature per la ristorazione a bordo aereo risultano progettate e
realizzate con materiali e prestazioni specifiche.
La ristorazione in aereo è spesso eccessivamente legata all’iniziativa umana e per-
tanto è frequente il caso in cui il consumo di cibi riscuota maggiore o minore favore
da parte della clientela a seconda dell’equipaggio e delle circostanze.
L’azienda Iacobucci HF Electronics ha quindi realizzato un forno intelligente che da
un lato presenta caratteristiche meccaniche di base adeguate, dall’altro ha la capa-
cità di riconoscere gli alimenti da cuocere e imposta i parametri di cottura in modo
automatico, evitando l’intervento dell’operatore umano.
Il risultato finale del programma FIA è stato quindi la realizzazione di un prototipo
di forno funzionante. Le funzioni maggiormente innovative del prototipo di forno
realizzato consistono nell’automatizzazione del processo di impostazione delle va-
riabili di cottura (tempi, temperature e vapore).
Il forno è stato attrezzato con un sistema per il riconoscimento dei cibi introdotti
e si autoregola in funzione del programma di cottura. E’ stato inoltre studiato un
sistema per l’immagazzinamento di tali informazioni, per la sua interpretazione e
per la regolazione delle impostazioni.
Obiettivi
Obiettivo primario del programma di innovazione FIA è stato quindi la realizzazione
di un prodotto (forno per aerei) studiato e progettato per soddisfare le necessità del
settore della ristorazione negli aerei.
In tal modo, l’azienda Iacobucci HF è riuscita ad ampliare la gamma di prodotti che
già realizza per il settore aeronautico e a rafforzare la propria posizione nello stesso.
Il prodotto ottenuto è in grado di coniugare caratteristiche estetiche di design con la
migliore tecnologia di cottura dei cibi, ottenuta grazie all’innovativo sistema per il
riconoscimento dei cibi introdotti che ne avvia uno specifico programma di cottura.
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investendo in tecnologie. Il sistema sarà composto da un sistema informatico di indicizzazione
in grado di utilizzare sia barcode che tag RFID, dotato di una postazione informatica predispo-
sta sul commissionatore in grado di mutare completamente le attuali attività di facchinaggio
effettuate in archivio per le attività di inserimento, ricerca, duplicazione, riposizionamento della
documentazione. L’introduzione di questa innovativa soluzione permetterà di semplificare la
ricerca, scansione ed invio di un documento al proprio cliente e di semplificare notevolmente le
operazioni che deve compiere l’operatore, riducendo di circa il 50 – 60 % il tempo di esecuzione
delle stesse.
Obiettivi
Semplificazione delle attività necessarie alla gestione degli archivi documentali dei propri
clienti, attraverso l’ottimizzazione del lavoro svolto dagli operatori, sia in termini qualitativi
che in termini temporali. Il progetto, oltre a soddisfare una esigenza interna, risulta essere molto
coerente con le necessità di biblioteche e luoghi di archiviazione documentale.
CPT Engineering S.r.l.
Sintesi del programma di innovazione
La CPT Engineering nel corso del 2008 ed in parte del 2009 ha portato a termine, con successo,
la certificazione di un Rivelatore di Guasto Direzionale a Terra (RGDAT) per reti in media ten-
sione esercite a neutro isolato o a neutro compensato con bobina di Petersen. Il progetto di
ulteriore sviluppo di questo prodotto, che ne allargherebbe l’impiego ad una più ampia fascia di
possibili utilizzi (tutte le derivazioni MT non effettuate in cabina), consiste nell’industrializza-
zione di un sensore integrato di tensione e corrente che ne permetta l’inglobamento nella resina
siliconica di cui sono costituiti gli isolatori MT per l’impiego in esterno. Tale sistema decupli-
cherebbe il mercato potenziale di prodotto. L’azienda prevede inoltre la possibilità di avere il
condizionamento dei segnali analogici integrato a bordo dell’isolatore ed anche tutto il sistema
di acquisizione dati e processing. L’uscita del sensore sarebbe perciò un segnale interamente
digitale facilmente gestibile.
Obiettivi
Il programma mira ad ampliare il campo di possibili impieghi del sistema Rivelatore di Guasto
Direzionale a Terra; questo sistema potrà essere adottato per le derivazioni MT non effettuate
in cabina.
MECAL s.r.l.
Sintesi del programma di innovazione
La Mecal s.r.l., già attiva e in possesso del know how per la fabbricazione di parti in composito,
intende progettare, implementare e mettere in opera un impianto per lo stampaggio di mate-
riali compositi tramite pressa elettroidraulica automatica, con la possibilità di movimentazione
QUATTROZETA S.r.l.
Sintesi del programma di innovazione
Quattrozeta S.r.l. propone di realizzare un prototipo di sistema di cottura Barbecue TZ 84. Par-
ticolare attenzione sarà dedicata alla verifica della rispondenza alle norme UNI ed alla confor-
mità ai requisiti di sicurezza del prototipo. Il brevetto nazionale ad oggi in possesso (per tale
innovazione) dell’azienda verrà inoltre esteso in campo europeo e/o internazionale. Elementi
essenziali del progetto sono la ricerca a scopo pre-competitivo, e l’applicazione di risultati già
noti, quali: lo studio e la realizzazione di sistemi di preaccensione a gas GPL del combustibile
solido (legna e/o carbonella), la nitrurazione e la verniciatura degli elementi in acciaio soggetti
alle alte temperature, la definizione di misure di prevenzione e protezione.
Obiettivi
Immettere sul mercato un dispositivo di cottura innovativo, che possa soddisfare le esigenze di
una pluralità di utenti grazie all’efficiente, oltre che efficace, sistema di cottura.
G.P.R. Granulati Perlato Royal S.r.l.
Sintesi del programma di innovazione
G.P.R. Granulati Perlato Royal S.r.l. intende realizzare un impianto prototipale per la produzione
di blocchi, destinati all’industria lapidea, ottenuti mediante vibro-compattazione di aggregati
provenienti dalla frantumazione degli scarti prodotti nell’attività di estrazione del Perlato Co-
reno. L’impianto sarà dimensionato per una produzione di circa 600 blocchi/anno. I blocchi
costituiranno loro stessi la materia prima per realizzare: manufatti di varie forme e spessori
quali: pavimenti, davanzali, gradini, rivestimenti per interni ed esterni, pavimenti sopraelevati,
pezzi speciali. L’azienda intende utilizzare come materia prima quella presente sul territorio di
appartenenza, cioè il marmo Perlato Coreno.
Obiettivi
Dotarsi di un nuovo impianto prototipale per la produzione di blocchi che utilizza come mate-
ria prima gli scarti prodotti nell’attività di estrazione del marmo Perlato Coreno. Si otterranno,
inoltre indubbi benefici indiretti sull’ambiente, generati dal processo di recupero e riutilizzo di
scarti di lavorazione.
Seret S.p.a
Sintesi del programma di innovazione
Il progetto consiste nella progettazione di un sistema di archiviazione massiva industrializzato
in grado di gestire centinaia di milioni di documenti in scatole e faldoni su scaffalature metal-
liche con tecnologie innovative servite da commissionatori specializzati. Questo permetterà di
rispondere alle attuali esigenze del mercato dell’outsourcing documentale a costi competitivi
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Sintesi dei Progetti di Innovazione Ammessi AIDA 2009
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mercato di riferimento. Per aumentare il vantaggio competitivo del prodotto / servizio l’azienda
mirerà ad attuare: un miglioramento qualitativo dell’usabilità del prodotto mediante una inter-
faccia grafica di nuova generazione (touch screen) ed un nuovo livello di approfondimento sulla
gestione del dato mediante analisi multidimensionale.
Obiettivi
Intervenire sul prodotto esistente con nuove funzionalità che distinguano nettamente le qualità
professionali della stessa rispetto alla numerosa concorrenza presente nel settore di riferimento
e di migliorare l’offerta di servizi alla clientela. Le linee di azione saranno due: miglioramento
dell’interfaccia utente mediante tecnologie multitouch e design WPF; creazione di uno stru-
mento di analisi tecnico economica dei dati relativi alla gestione di una farmacia. I dati risiede-
ranno in un server comune e delocalizzato al quale le Farmacie che aderiscono e comprano il
servizio potranno accedere con collegamenti dedicati.
Regis S.r.l.
Sintesi del programma di innovazione
La proposta progettuale dell’azienda Regis S.r.l., si basa sulla progettazione e realizzazione di
una pressa meccanica per lo stampaggio di anelli battistrada. L’attuale processo produttivo, in
essere presso le maggiori aziende che si occupano di stampaggi a freddo di anelli battistrada per
uso medio e pesante, prevede l’utilizzo di una pressa centripeta che, nonostante impieghi una
tecnologia consolidata negli anni, non è esente da limitazioni. Tali limitazioni si riflettono ine-
vitabilmente sulla qualità del prodotto finale, inficiato da una non sistematica riproducibilità/
qualità del processo stesso.
Obiettivi
Migliorare la qualità del prodotto finale, garantendo una riproducibilità elevatissima del pro-
cesso di stampaggio, sfruttando un innovativo sistema di movimentazione dei settori porta
stampo.
Agierre S.a.s.
Sintesi del programma di innovazione
L’azienda Agierre S.a.s. opera nel campo della realizzazione di innovative soluzioni tecnologi-
che per le industrie chimiche e farmaceutiche, con particolare riferimento alla progettazione e
realizzazione di impianti per il dosaggio delle polveri. Il progetto POLARIZZATORE MAGNE-
TICO MODULARE consiste nello sviluppo di un dispositivo per l’eliminazione del calcare sulle
tubazioni dell’acqua e mira allo sviluppo di un brevetto depositato dal titolare dell’azienda.
L’obiettivo è massimizzare gli effetti generati da “magneti permanenti a terre rare”, partendo da
applicazioni tecnologiche note, il cui principio ispiratore si basa sul fatto che il passaggio dei
sali minerali disciolti e trasportati da un fluido in pressione attraverso un campo magnetico di
manuale. Tale pressa consente di gestire cicli di funzionamento modificabili in base alle esi-
genze dell’utilizzatore tramite un’interfaccia programmabile, con cui possono essere impostate
sequenze di movimentazioni cilindri (e.g. corse e tempi), pressioni di esercizio e step di pre-
compattazione e compattazione del materiale composito posto su apposito stampo di formatura.
L’impianto sarà integrato con sensoristica di processo e controllo, quali mano pressostati, che
permetteranno di impostare e regolare le pressioni di esercizio.
Obiettivi
Migliorare l’organizzazione del lavoro e ridurre considerevolmente i tempi ed i costi, realiz-
zando un unico impianto automatico. Miglioramento della qualità del prodotto grazie alla ripe-
tibilità nel tempo ´delle lavorazioni con lo stesso elevato standard di qualità.
Seneca S.r.l.
Sintesi del programma di innovazione
La Seneca S.r.l. intende progettare, sviluppare e brevettare un innovativo nebulizzatore di pro-
dotti attivi disinfettanti, insetticidi, neutralizzanti e/o profumanti per il trattamento degli spazi
commerciali e industriali: negozi, uffici, gallerie commerciali, cucine, parcheggi, metropolitane,
aeroporti, allevamenti.
L’innovazione si avvarrebbe dei risultati di una precedente attività di ricerca in ambito mi-
croelettronico e di un brevetto depositato dall’azienda, che utilizza una tecnologia capace di
moltiplicare per migliaia di volte la superficie di scambio tra il prodotto attivo e l’aria circo-
stante e punta a consentire la sterilizzazione di ampi spazi in tempi brevi, grazie alla capacità
del prodotto di nebulizzare qualsiasi disinfettante. Una delle peculiarità di questo prodotto è
legata alla molteplicità dei suoi utilizzi potenziali: disinfettare e prevenire rischi nosocomiali
delle epidemie, disinfettare e sterilizzare luoghi pubblici, trattamento deodorante per ambiente,
trattamento degli odori e delle nocività olfattive, negli ospedali e sale operatorie.
Obiettivi
Realizzazione di un prodotto in grado di nebulizzare ovunque prodotti attivi di diverse tipo-
logie, sfruttando il fenomeno della diffusione secca. L’apparecchio mira quindi ad eliminare
qualsiasi nocività olfattiva con una tecnologia che trasforma in gas secco convogliato i liquidi
attivi nocivi neutralizzati, assicurando il trattamento dell’aria.
CSF Sistemi S.r.l.
Sintesi del programma di innovazione
La società CSF Sistemi opera nel campo dello sviluppo di software destinati ed utilizzati nelle
farmacie. L’esigenza fortemente avvertita dall’azienda è quella di innovare alcune funzionalità
fondamentali del prodotto software di punta, Sistema F Platinum (di proprietà intellettuale della
CSF Sistemi), e di realizzare soluzioni maggiormente aderenti alle nuove mutate esigenze del
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Sintesi dei Progetti di Innovazione Ammessi AIDA 2009
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possono essere riutilizzati nel processo di produzione di nuovi filtri.
A seguito di studi di fattibilità tecnico/economica, l’azienda stessa si occuperà del ritiro dei filtri
motore presso il cliente in un raggio di azione di circa 70 km dalla propria ubicazione (Anagni).
Obiettivi
Recupero delle parti strutturali non deperibili di vecchi filtri, che potranno essere riutilizzate
nella fase di produzione di nuovi filtri, con risparmio in termini economici e benefici in termini
di impatto ambientale; fidelizzare ed aumentare il parco clienti, soprattutto tramite il servizio
gratuito di ritiro dei filtri esausti.
Elettro Rail S.r.l.
Sintesi del programma di innovazione
L’azienda Elettro Rail S.r.l. opera nel settore dell’industria metalmeccanica e nell’ambito del
Bando AIDA intende realizzare la progettazione di un convertitore dc/ac per lampade a fluore-
scenza per impiego ferro-tranviario basato su tecnologia SMD. Questo consentirà di realizzare
una innovazione tecnologica nell’ambito della propria linea di produzione di circuiti elettronici.
Attualmente, tutti gli apparati prodotti da Elettro Rail sono prodotti con tecnologia tradizionale,
con l’utilizzo di componenti di dimensioni da 5 a 8 volte più grandi degli attuali componenti
usati dalla maggior parte dei produttori a livello mondiale. L’utilizzo della consolidata tec-
nologia SMD consentirebbe di: miniaturizzare tutti i componenti elettronici, automatizzare e
velocizzare le procedure di montaggio, ridurre gli scarti per errato montaggio di componenti,
montare i componenti su entrambe le facce del circuito stampato, effettuare produzioni di si-
stemi di illuminazione a LED.
Obiettivi
Soddisfare un mercato caratterizzato da esigenze sempre più restrittive e dalla presenza di una
forte concorrenza a livello mondiale. Con l’innovazione dei prodotti e del processo produttivo,
ottenuti riprogettando i circuiti stampati in base alla nuova tecnologia, e con una adeguata
istruzione del personale addetto, la Elettro Rail consoliderà la propria posizione nel campo
dell’industria metalmeccanica.
S.T.I. Sviluppo Tecnologie Industriali
Sintesi del programma di innovazione
La proposta progettuale dell’azienda S.T.I. S.r.l. nasce dalla necessità di realizzare delle verifiche
non distruttive su dispositivi di sicurezza da utilizzare in ambito industriale e necessarie per
la certificazione CE. L’obiettivo è quello di poter realizzare più tipologie di controlli contem-
poraneamente attraverso un unico dispositivo (apparecchiatura). Verrà quindi realizzato un
prototipo in grado di rilevare in diversi punti (in base a determinate coordinate) sul dispositivo
di sicurezza valori di: pressione; angolo di incidenza; livello di umidità; temperatura. Il pro-
forte intensità dà luogo ad una accelerazione e spostamento degli ioni che, per effetto dell’ec-
citazione del campo stesso, evita l’aggregazione delle strutture in grossi agglomerati che cau-
sano la produzione di incrostazioni sulle tubature, lasciando al contempo inalterato l’equilibrio
chimico dell’acqua. Il dispositivo da realizzare su brevetto dell’azienda, partendo quindi da una
tecnologia nota, fonda la sua innovatività nella capacità, a parità di lunghezza, di moltiplicare
per 10 volte la superficie a contatto con il campo magnetico, lavorando sul diametro interno ed
esterno del magnete.
Obiettivi
Realizzare un dispositivo capace di eliminare il calcare sulle tubazioni dell’acqua, evitando
l’impiego di agenti chimici disincrostanti, aggressivi ed inquinanti.
Di Cosimo S.p.a.
Sintesi del programma di innovazione
L’azienda Di Cosimo S.p.a. intende proporre un nuovo sistema distributivo per il vino sfuso. Il
sistema si distinguerà rispetto alle attuali soluzioni già presenti sul mercato per tre aspetti fon-
damentali: utilizzo di materiali innovativi per la composizione dei serbatoi; utilizzo dell’azoto
per il riempimento dei serbatoi; utilizzo di un sistema di lavaggio a sfera capace di garantire
una buona pulizia dei serbatoi. Ulteriore novità introdotta dalla proposta progettuale della Di
Cosimo S.p.a. consiste nella realizzazione di contenitori da 3 – 5 litri di vino, che garantiscono
una migliore conservazione e la giusta temperatura per la degustazione del prodotto, che po-
tranno essere forniti al consumatore in comodato d’uso gratuito.
Una volta realizzato il programma di innovazione sarà costituito un punto vendita prototipale
che consentirà al consumatore, come già sta accadendo per il latte ed i cereali, l’opportunità di
creare un blend personalizzato.
Obiettivi
Aumentare il proprio fatturato ed aggredire il mercato della grande distribuzione, soprattutto
tramite la realizzazione di propri punti vendita. il sistema distributivo per il vino sfuso andrà a
migliorare l’impatto ambientale generato dalle bottiglie di vetro contenenti il vino.
Omega Filters S.r.l.
Sintesi del programma di innovazione
Il progetto scaturisce dalla problematica legata allo smaltimento dei filtri aria/motore da parte
dell’utilizzatore finale. La Omega Filters S.r.l. ha quindi ideato un innovativo metodo di destrut-
turazione del filtro che presenta il vantaggio di agevolare: il cliente nello smaltimento dei filtri
esausti, con conseguente riduzione dei costi; l’azienda, potrà infatti recuperare e riutilizzare le
strutture metalliche del filtro. Tale processo di destrutturazione su filtri esausti consentirà quindi
il recupero di parti strutturali non deperibili, come la rete metallica ed i fondelli metallici, che
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R A P P O R T O I N N O V A Z I O N E
2 0 1 0 AIDA
Sintesi dei Progetti di Innovazione Ammessi AIDA 2009
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mano e le prese principali della stessa. All’interno di questa progettualità più ampia l’azienda
intende, nell’ambito del bando AIDA, sviluppare la sola parte meccanica e l’attuazione speri-
mentale di un primo prototipo a grandezza naturale della mano a tre dita.
Obiettivi
Uso della tecnologia robotica per risolvere il problema di manipolazione di protesi della mano;
progettazione incentrata sulla leggerezza, sul confort e sull’alta manipolabilità della protesi;
integrazione con un precedente progetto di aggancio diretto di protesi sull’osso del braccio. L’in-
tervento permetterà di realizzare uno studio delle tematiche del progetto e la prototipazione di un
primo sistema necessario per realizzare tutti i test di mobilità ed efficienza della protesi robotica.
Domolignea S.r.l.
Sintesi del programma di innovazione
L’idea progettuale della Domolignea S.r.l. consiste nella progettazione e realizzazione di pareti
e solai composti da pannelli realizzati tramite l’incollaggio di strati di tavole incrociate, sistema
già noto come X LAM (cross laminated timber). Il sistema X LAM, basato su pannelli lamellari
di legno massiccio a strati incrociati è nato in Germania meno di dieci anni fa. Questa tecnica
costruttiva si basa sull’utilizzo di pannelli lamellari di legno massiccio di spessore variabile dai
5 ai 30 cm realizzati incollando strati incrociati di tavole di spessore medio di 2 cm. I pannelli
vengono poi tagliati a seconda delle esigenze architettoniche.
Obiettivi
La realizzazione di prodotti con sistema X LAM rappresenta quindi la base di partenza per
l’inizio di un’attività di ricerca legata all’innovazione di processo, con lo scopo di realizzare un
prodotto X LAM ventilato.
CRF Cooperativa Ricerca Finalizzata
Sintesi del programma di innovazione
La proposta progettuale presentata sul Bando AIDA 2009 ha come scopo la tracciabilità isotopica
della filiera vitivinicola di un’area e di un’azienda campione, realizzando un modello identifica-
tivo e di certificazione di origine del vino. Nello sviluppo di tale progetto CRF si avvarrà della
collaborazione di Massa Spin-off e del CNR – Istituto di Geoscienze e Georisorse di Pisa. Il la-
boratorio CRF si occuperà di acquisire dati, effettuare misurazioni e realizzare i campionamenti
sulla specifica realtà territoriale e di trasferirli a Massa Spin-off e CNR di Pisa che realizzeranno
le determinazioni isotopiche e la loro interpretazione con adeguati modelli validati. Il controllo
analitico a campione necessita non solo di una caratterizzazione del prodotto ma anche delle
“condizioni al contorno” che lo influenzano. La traccia isotopica rappresenta l’impronta digitale
del prodotto e deve essere: oggettiva, dettagliata, ripetibile e soprattutto specifica.
getto si inserisce nell’ottica delle strategie che mirano alla riduzione dei rischi suIle macchine.
I dispositivi di protezione sensibili non si frappongono fisicamente tra la fonte di pericolo e Ie
persone (rilevano solo la presenza dell’operatore). Essi svolgono la propria funzione di barriera
intrinseca ponendo in campo la propria “sensibilità”. Occorre quindi essere sicuri della loro
corretta funzionalità.
Obiettivi
Consentire di effettuare delle agevoli e realistiche simulazioni sulle apparecchiature di sicurezza
messe a protezione di apparecchiature industriali e necessarie per la certificazione delle stesse.
L’obiettivo è di innovare la gamma dei servizi offerti, date Ie necessità presenti nel settore d’in-
tervento.
BCM Power and Tools S.a.s.
Sintesi del programma di innovazione
Il programma di innovazione proposto dall’azienda BCM Power and Tools consiste nello stu-
dio e progettazione di motori brushless miniaturizzati del tipo out-runner (con rotore esterno
rispetto agli avvolgimenti) per applicazioni industriali e commerciali caratterizzate da bassi
consumi, buona affidabilità e buona coppia. In particolare, si vogliono ottimizzare le tecniche
di dimensionamento elettrico, magnetico e termico del prodotto. Possibili applicazioni di mer-
cato potrebbero essere gli elettroutensili a batteria, i mezzi di locomozione leggera come bici e
monopattini, i mezzi di locomozione per disabili, ecc.
La caratteristica innovativa del progetto consiste nel mettere a disposizione questi motori per
progettisti ed aziende che necessitano di prestazioni nettamente superiori in termini di affidabi-
lità, durata, potenza e consumi rispetto ai concorrenti motori a spazzole fino ad oggi utilizzati.
Nello specifico l’azienda intende incentrare il programma di ricerca sullo sviluppo di un primo
esemplare prototipale da implementare su macchine utensili a batteria per l’inserimento di ri-
vetti ed inserti.
Obiettivi
L’azienda intende consolidare la sua presenza nel campo di appartenenza e rispondere alle
esigenze di un settore in continua evoluzione. L’azienda vorrebbe inoltre, aumentare il proprio
know how progettuale al fine di poter realizzare sempre più soluzioni ad hoc su commissione.
Microme.s S.r.l.
Sintesi del programma di innovazione
L’azienda MICROME.S S.r.l. è da anni impegnata nell’ambito della ricerca e dello sviluppo di
protesi umane. In tale ambito l’azienda sta sviluppando un progetto di ricerca che prevede lo
sviluppo di un nuovo sistema mano artificiale robotizzata da poter collegare su attacchi pro-
tesici integrati nell’osso del braccio. Tale protesi robotica simulerà i movimenti principali della