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Rinnovato il Contratto Poste.
COMUNICATO UNITARIO
RINNOVATO CCNL DIPENDENTI DEL GRUPPO POSTE ITALIANE
Nella giornata di oggi è stata finalmente raggiunta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL
2010 – 2012 (parte normativa ed economica) dei dipendenti di Poste Italiane SpA e delle altre
Aziende del Gruppo.
E’ stata una trattativa lunga e difficile che ha registrato in alcuni momenti un’ ingiustificata rigidità
aziendale che solo la compattezza e l’unità del tavolo ha consentito di scardinare. L’attuale ipotesi
di rinnovo sarà l’ultimo contratto aziendale di Poste Italiane; il futuro, alla luce dei processi di
liberalizzazione del mercato postale, sarà rappresentato da un contratto di settore
la cui discussione affronteremo nei prossimi mesi.
Il sindacato, nella parte normativa, ha contrattato con l’Azienda la revisione di alcuni articoli del
precedente CCNL, sulla scorta delle indicazioni contenute nella piattaforma sindacale e di
specifiche normative di legge intervenute in materia di lavoro, di orari, di tutele familiari, di
sicurezza e prevenzione; migliorate alcune normative relative ai part time; ampliato le gravi
patrologie; eliminate talune distorsioni presenti in materia di orario di lavoro; migliorato il conto ore
individuale; introdotto un automatismo per il riconoscimento della prestazione aggiuntiva degli OSP
ed introdotte importanti novità in alcuni punti del CCNL attinenti la sfera dei diritti della persona.
Il confronto ha individuato le soluzioni migliori anche per la parte economica; con gli aumenti
previsti – 120 euro medi mensili a regime, la maggior parte destinati ad incrementare i minimi
tabellari – è stato tra l’altro possibile incrementare il “Ticket restaurant” ; aumentare la quota
Aziendale del fondo pensione (Fondo Poste); istituire una indennità per i titolari di ufficio
monoperatore; completare il percorso di assorbimento dell’indennità di funzione per il personale
quadro e aggiornare le figure professionali destinatarie della relativa indennità di posizione. Nel
mese di maggio verranno anche corrisposti 350€ medi a regime come competenze contrattuali
arretrate. Infine abbiamo condiviso precise regole di confronto ed informativa sul tema della
incentivazione commerciale e delle politiche meritocratiche.
La parola adesso passa ai lavoratori che dovranno esprimersi sulla ipotesi di accordo raggiunta
partecipando alle assemblee che verranno indette unitariamente in tutti i posti di lavoro. Se i
lavoratori approveranno sarà possibile sciogliere la riserva, che ha come sempre accompagnato la
sigla degli accordi, entro la fine del corrente mese di aprile.
Roma, 14 aprile 2011
Quale contratto
Sindacato Lavoratori Comunicazioni
QUALE FUTURO PER I SERVIZI POSTALI IN ITALIA?
A febbraio di quest’anno, SLC CGIL denunciò pubblicamente il fatto di aver appreso dalla stampa
la notizia che il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e l’AD di Poste Italiane ing.
Sarmi avevano sottoscritto nel novembre 2010 il Contratto di Programma che regola per il triennio
2009/2011 i rapporti tra lo Stato e la Società.
Denunciammo il fatto che dei contenuti di quel Contratto nulla era stato portato a conoscenza delle
OO.SS., nonostante fosse stato da poco sottoscritto un importante accordo sulla riorganizzazione
dei Servizi Postali e manifestammo nell’isolamento più assoluto tutta la nostra preoccupazione di
fronte all’impatto disastroso che lo stesso avrebbe prodotto su circa 10 milioni di utenti e 5.000
lavoratori. Sostenemmo che si stava tradendo lo spirito del servizio universale (come previsto dalla
Direttiva europea 2008/6/CE e dal Dlg che la recepisce) che prevede che l’erogazione del servizio
debba essere garantita a tutti i cittadini, in qualsiasi luogo, per almeno 5 giorni a settimana,
sentendoci dire che facevamo terrorismo psicologico.
Oggi il nostro “terrorismo psicologico”, oltre che essere stato avallato dall’ex governo Berlusconi,
ha l’assenso del Cipe e attende solo l’ok di Bruxelles. Questo significa che circa 10 milioni di
utenti potranno ricevere la posta (giornali compresi) un giorno si ed uno no, venendo di fatto
trattati come cittadini di serie A o di serie B in base alle caratteristiche del territorio in cui vivono,
ma significa anche che l’azienda, applicando il meccanismo di consegna della posta a giorni alterni
nei territori con meno di 200 abitanti per chilometro quadrato metterà a rischio altri 5.000 posti di
lavoro, che si sommerebbero ai 6.000 esuberi gestiti nel 2010 attraverso un sofferto accordo
sindacale.
E’ evidente che in una situazione in cui i problemi registrati sulla gestione del recapito sono
centinaia, aggiungere ulteriori tagli al servizio determinerebbe il tracollo definitivo di un settore già
in crisi. Così come è evidente che non tutto è imputabile al calo dei volumi di traffico.
Abbiamo recentemente assistito in Umbria al fallimento del Progetto Pacchi, che stimiamo possa
essere costato a Poste Italiane circa 800mila euro, fallimento “certificato” dalla bocciatura
dell’Authority. Quest’ultimo nulla ha a che vedere con il mercato, trattandosi piuttosto di un
pasticcio figlio di madornali errori di valutazione e di una approssimativa gestione del servizio
offerto.
Proprio per scongiurare il reiterarsi di fenomeni del genere, alla luce dei problemi e dei disservizi
quotidianamente registrati sul territorio nazionale e con le prospettive annunciate da un Contratto di
Programma che la nostra Organizzazione osteggia da sempre, riteniamo necessario tornare al tavolo
con l’Azienda per discutere dell’intero sistema che, è evidente, così non funziona.
Roma, 15 Novembre 2011
p. la Segreteria Nazionale SLC CGIL
Barbara Apuzzo
Articolo del 2 Settembre 2012
Approfondimenti: Contratto di Settore
Molti si interrogano e ci interrogano su quanto si sente e si scrive, in merito alla divisione del
Settore Mercato Privati dal Settore Recapito/Postale e al Contratto di Settore. E’ per questo che
abbiamo avviato i due sondaggi sul Recapito (uno già chiuso), per testare la percezione che i
lavoratori hanno circa il futuro del settore e per verificare se è vero che pochi sanno cosa sia un
Contratto di Settore.
In effetti, anche se siamo solo all'inizio ( i lavoratori stanno rientrando dalle ferie e i pareri sono
minimi) si delinea comunque, una conferma della scarsa o nulla conoscenza dell’argomento.
"Contratto di Settore"
Il Contratto di Settore, lo dice la parola è un Contratto che raggruppa in se e norma, tutte quelle
attività che svolgono uno stesso servizio. Nel nostro caso, il Contratto di Settore dei Servizi Postali,
unifica, rende omogenee, norma, appunto, le Agenzie Private, Agenzie di Recapito e Poste, dando ai
lavoratori le stesse regole, gli stessi diritti, gli stessi doveri, lo stesso stipendio
La stessa cosa accadrebbe per i lavoratori del Bancoposta, se assimilati ad un Contratto ispirato ai
Servizi Bancari. Sappiamo in questo caso che la situazione è più complessa, vi è Cassa Depositi e
Prestiti,vi sono dei vincoli temporali,ecc.
Abbiamo visto come in questi ultimi due anni, per l'esatezza il 09/02/2011 si sono rinnovati i
Contratti di Imprese Private e Recapito Postali, biennio 2010-2012 ,FISE, CNA, Poste, Appalti
Postali, uniformandoli, nella scadenza, negli orari e in parte nei contenuti. Tutti con scadenza
31/12/1012.
Quindi dal 2013, ci sarà il rinnovo contrattuale di tutto il Settore, che verosimilmente potrebbe
confluire in un Unico Contratto di Settore.
Tutti i Lavoratori del Recapito di Poste Italiane SpA, lavorano da anni a contatto con i colleghi di
Agenzie Private e non solo e sanno, anche perché vi sono state numerose denunce da parte della
CGIL, che esiste la presenza massiccia di lavoro nero e molte altre forme di sfruttamento. Il tipo di
concorrenza, che si è fatta sul territorio, si è basata esclusivamente sull’abbattimento del costo del
lavoro e dei diritti, perché i Diritti e le Tutele hanno un costo. La qualità in tutti i settori non solo
quelli privati è venuta meno dando ai cittadini una percezione negativa del servizio postale. La
stessa percezione negativa che è stata volutamente filtrata ai lavoratori di Poste Italiane su i colleghi
delle Agenzie Private appaltatrici.
In molti si sono profusi nella criminalizzazione dei lavoratori delle Agenzie Private, additati come
la causa del disservizio e della cattiva immagine ai cittadini dei Portalettere ricordate frasi come:
Perché consegniamo sulla stessa strada noi e loro? loro lavorano male e a noi danno la colpa,
lasciano avvisi di assenza …il cliente poi viene da noi e ci accusa ingiustamente. La stessa cosa è
avvenuta per il taglio delle zone, dove la colpa doveva essere data a chi voleva assicurare uno
stipendio a padri di famiglia che altrimenti sarebbero rimasti senza salario.
Nessuno si è speso al contrario, per spiegare in quali condizioni questi lavoratori si guadagnano il
pane, se sono regolarmente assunti, quanta corrispondenza portano, come la portano, se la sicurezza
viene garantita e soprattutto quale é il margine di guadagno (al contrario dei Padroncini che hanno
per anni recapitato posta pregiata) e inoltre… vi risulta per caso che l'Organizzazione del lavoro, sia
stata decisa dai lavoratori?
Pensate che sia casuale innescare la guerra tra poveri, per altri scopi, che nulla hanno a che fare con
la realtà dei posti di lavoro e portare malcontento tra tutti i lavoratori del recapito e i cittadini? No
non è un caso
In tutto questo, ricordiamoci sempre che andrà a compimento la Direttiva 2008/6/CE che modifica
la direttiva 97/67/CE per per quanto riguarda il pieno completamento del mercato interno dei servizi
postali comunitari . Quindi se fino ad ora Poste Italiane ha avuto assicurato il Servizio Postale,
domani sarà necessario un Contratto di Settore che protegga tutti quei lavoratori che verranno
aggrediti da competitori esterni.
A questo, è necessario attuare un Contratto di Programma che andrà discusso con le Parti Sociali.
Sarà loro compito, garantire salari e regole uniformate.. si...ma non al ribasso, che mettano i
lavoratori di questo settore al sicuro, assicurando innovazione e sviluppo.( intervento Apuzzo)
Sono processi delicatissimi, in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, dove lo
sforzo da fare, sta proprio nell’Ottimizzare, nel rendere efficienti , nell’ampliare i servizi erogati ai
cittadini.
C’è chi gioca con le parole, è al fine di screditare il Contratto di Settore, diffonde false informazioni
o che nessuno ancora sa, dicendo che così facendo nel Gruppo Poste, avremo impiegati di serie A e
di Serie B, che sarà rischioso perché non ci sarà più il travaso dal Recapito al Bancoposta nel caso
di esuberi.
Allora, per chi non se ne ancora accorto, da sempre ci sono differenze salariali, inquadramenti,
responsabilità, premi di risultato, premi ad personam, una tantum, indennità, formazione, ecc. tra i
due settori, Bancoposta e Recapito e all’interno degli stessi. Differenze salariali sostanziose che non
hanno più nulla a che fare con quanto stabilito dal CCNL. Inoltre nel settore Bancoposta già
abbiamo chi proviene da Banche e prende più di chi lavora in Poste da trenta anni. Sono per loro
natura diversi, tanto che, magari non i più giovani, ma gli anziani del settore, non cambierebbero il
loro lavoro con il lavoro dello sportellista. Sono diversi perché si riferiscono a pezzi di mercato
diversi, a servizi diversi, a professionalità diverse.
Il secondo punto al contrario è più interessante, reale: Potrebbero venir meno i passaggi di eventuali
esuberi del Recapito al Bancoposta? l’Unità di Azienda ci ha permesso in questi anni di spostare
personale da quei settori che via via andavano in esubero o venivano riorganizzati, dando inoltre la
possibilità di professionalizzare il personale mettendolo in condizione di uscire da un settore che è
stato e potrebbe ancor più divenire un ghetto.
Teniamo ad evidenziare che in questi anni, molti colleghi sono andati in pensione o in esodo
incentivato e che il numero degli addetti è fortemente diminuito, moltissimi sono già passati al
Bancoposta sia dai Recapiti che dalla Movimentazione Postale che dagli Staff. Inoltre, le Parti
Sociali, prima di arrivare ad un Contratto di Settore, affronteranno il Contratto di Programma,
verranno, cioè a conoscenza delle linee che l’Azienda intende intraprendere e tratteranno anche
possibili dinamiche di esodo incentivato e apertura del Fondo di Solidarietà
Il ricorso, che la CGIL auspicava, alla Cassa Depositi e Prestiti, per gli Esodati ancora da definire,
potrebbe essere magari usato anche per agevolare l’uscita di eventuali esuberi, manovra tra l’altro
“prevedibile” prima della pesante riorganizzazione della più grande Azienda Italiana.
Non esprimiamo pareri in merito, riteniamo che si debba avere fiducia. Poste Italiane SpA, ha un
potenziale umano e tecnico unico, sarebbe contrario alla natura stessa dell'Azienda non valorizzarlo.
Come sempre, riproporremo nei prossimi articoli il tema discusso, aggiornando le informazioni,
facendo luce su argomenti estremamente importanti per tutti noi.
La CGIL in Poste c'è Non Disperdiamoci
La Redazione
Poste: Maiolini (Slc Cgil) no a scorporo Bancoposta o alienazione aziende del gruppo.
Investimenti sulla logistica
“Non sono una soluzione lo scorporo e la societarizzazione del Bancoposta nè la vendita di Poste
Vita s.p.a che realizza il 52% dei ricavi dell’intero Gruppo Poste – ha dichiarato oggi Cinzia
Maiolini, segretaria nazionale Slc Cgil al convegno promosso da Cgil e Slc Made for Italy, Poste
Italiane e Telecom Italia. Due aziende italiane per il sistema paese.
“Sarebbe un depauperamento della forza di un gruppo di aziende che, con la forte integrazione dei
servizi e con l’utilizzo del brand di Poste Italiane intercetta una clientela sempre più vasta di cui può
soddisfare le molteplici esigenze come nessuna singola azienda di servizio può fare – prosegue la
sindacalista. Assistiamo invece con preoccupazione ad una continua riorganizzazione del settore
postale mirata alla mera riduzione dei costi senza una vera prospettiva di rilancio.”
" È necessaria una strategia industriale coraggiosa che recuperi qualità ed efficienza dei servizi
postali e segni un sostanziale cambiamento di rotta che identifichi nella rete logistica distributiva di
Poste Italiane un segmento in cui fare forti investimenti, utilizzando ed implementando la rete
esistente di lavorazione e consegna del prodotto, per l'estensione del business di Poste e la
strutturazione di un grande operatore logistico italiano – afferma Maiolini. Una mancanza di
prospettiva di rilancio del segmento dei servizi postali sarebbe un errore strategico ed una miopia
pericolosa dal punto di vista industriale.”
“Per le aziende postali è necessario consolidare la propria missione storica di servizio universale -
conclude la sindacalista - nel campo della comunicazione ordinaria e valorizzare il presidio
territoriale utilizzando il sistema a rete che consente di sviluppare il sistema sia distributivo che
finanziario verso i cittadini e verso le imprese.
Va rafforzata l'idea di una rete delle reti (fisiche, telematiche, logistiche) che valorizzino ed
implementino il ruolo di infrastruttura essenziale per il paese che il Gruppo Poste Italiane può e
deve rappresentare.”
Servizi: Comunicato Incontro con AD Poste
Italiane
Ieri si è svolto l’incontro tra OO.SS. e l’AD di Poste Italiane, Ing. Sarmi.
In primo luogo l’AD ha illustrato l’intervento in Alitalia.
Ha indicato come il nuovo piano industriale di Alitalia, presentato a Dicembre, indichi
miglioramenti della gestione rispetto a quello presentato a settembre.
Ha indicato come l’intervento di Poste debba essere valutato per la sua natura industriale.
Ad oggi il nuovo CDA di Alitalia è sceso da 19 a 11 componenti, di cui 2 di Poste Italiane.
Il Cda ha una durata limitata ad un anno, in attesa dell’intervento di un partner industriale che si
profila essere ETHIAD.
Sono stati individuati progetti sinergici con Mistral e Poste stessa, che dovrebbe prevedere nel
triennio ricavi marginali sufficienti a ripagare l’investimento fatto.
I piano di sinergia industriale sono stati illustrati all’UE.
Rispetto al collocamento delle azioni di Poste Italiane sul mercato Sarmi ha fatto riferimento allo
schema del DPCM. 46/2014.
Nei prossimi giorni parteciperà alle audizioni presso le competenti Commissioni di Camera e
Senato
L’AD ha confermato che il pacchetto azionario che si metterà sul mercato sarà pari al 40% ed ha
illustrato il percorso necessitato che si svolgerà nei prossimi giorni: ricerca dell’advisor, valutazione
del range di prezzo , collocamento sul mercato.
Ha illustrato anche le partite aperte relative al contratto di programma ( che regolamenta lo
svolgimento e la remunerazione del servizio universale), che sarà probabilmente prolungato per il
2013-2014-2015, la necessità di rinnovare l’accordo con CDP ( Cassa Deposito prestiti), e la
ridefinizione della remunerazione dei crediti che Poste vanta nei confronti dello Stato ( circa 2
miliardi). In questo senso la legge di stabilità aveva già ridimensionato i debiti dello Stato verso
Poste Italiane.
Relativamente alla partecipazione dei lavoratori all’azionariato, ha demandato ad un confronto
successivo la disamina delle modalità con cui si declinerà.
Rispetto allo Stato del gruppo ha indicato come continuino a calare i volumi postali mentre si
assiste ad una crescita del settore pacchi.
Sui servizi finanziari si stanno approntando nuovi servizi con uno snellimento delle procedure di
sportello.
Ha poi illustrato i cantieri internazionali in essere:
1) si è costituita una società operativa in Brasile finalizzata alla costituzione di una società di
diritto brasiliano, con la partecipazione maggioritaria di Poste Italiane,come operatore mobile
virtuale.
2) Con la Cina si sono conclusi contratti relativi all’e-commerce
3) Poste si sta cimentando nel “food”, vale a dire il trasporto di generi alimentari. Per ora è in
essere un contratto con Eataly.
La SLC ha ribadito le posizioni che abbiamo già palesato.
Su Alitalia, pur nella convinzione dell’assoluta opportunità di evitare il fallimento di quell’azienda,
abbiamo sostenuto come fosse decisamente opportuna la presentazione di un piano industriale a
supporto dell’investimento meno debole di quello che ci è stato illustrato.
Rispetto al collocamento del pacchetto azionario, il primo tema posto è relativo alla necessità
assoluta, in prospettiva, del mantenimento della quota maggioritaria in capo allo Stato.
Abbiamo rappresentato le nostre preoccupazioni a fronte delle dichiarazioni del Ministro
Saccomanni che ha dichiarato che si partirà dal 40% prefigurando future ulteriori allocazioni di
azioni.
Abbiamo poi ribadito la necessità che il ricavato del collocamento del pacchetto azionario sia
utilizzato per investire nel gruppo, ad esempio sull’implementazione dell’Agenda Digitale, e non
per la mera necessità di “fare cassa” al fine della riduzione del debito pubblico, necessità in capo
all’attuale proprietario.
Sul tema dell’azionariato ai dipendenti abbiamo rappresentato che il rischio è l’alterazione del
sistema di relazioni industriali, ed abbiamo indicato come sia del tutto preferibile il modello duale
tedesco, che, peraltro, non prevede partecipazioni ad utili e perdite da parte dei lavoratori ma la
presenza nei consigli di sorveglianza, che hanno forti diritti di informazione e stabiliscono linee di
indirizzo e forme di controllo sulle attività aziendali.
In questo senso non apprezziamo la presenza di rappresentanti dei lavoratori nel CDA.
Infine abbiamo chiesto incontri più frequenti con l’AD per monitorare i futuri sviluppi senza
omettere di stigmatizzare il non coinvolgimento da parte del governo delle confederazioni su un
tema di tale rilevanza.
Cogliamo l’occasione per segnalarVi che oggi, alle 12 , Radio Art 1 farà una diretta su Poste
Italiane. Ed il prossimo numero di rassegna Sindacale dedicherà le due pagine interne a Poste
Italiane.
05/02/2014

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Quale contratto

  • 1. Rinnovato il Contratto Poste. COMUNICATO UNITARIO RINNOVATO CCNL DIPENDENTI DEL GRUPPO POSTE ITALIANE Nella giornata di oggi è stata finalmente raggiunta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL 2010 – 2012 (parte normativa ed economica) dei dipendenti di Poste Italiane SpA e delle altre Aziende del Gruppo. E’ stata una trattativa lunga e difficile che ha registrato in alcuni momenti un’ ingiustificata rigidità aziendale che solo la compattezza e l’unità del tavolo ha consentito di scardinare. L’attuale ipotesi di rinnovo sarà l’ultimo contratto aziendale di Poste Italiane; il futuro, alla luce dei processi di liberalizzazione del mercato postale, sarà rappresentato da un contratto di settore la cui discussione affronteremo nei prossimi mesi. Il sindacato, nella parte normativa, ha contrattato con l’Azienda la revisione di alcuni articoli del precedente CCNL, sulla scorta delle indicazioni contenute nella piattaforma sindacale e di specifiche normative di legge intervenute in materia di lavoro, di orari, di tutele familiari, di sicurezza e prevenzione; migliorate alcune normative relative ai part time; ampliato le gravi patrologie; eliminate talune distorsioni presenti in materia di orario di lavoro; migliorato il conto ore individuale; introdotto un automatismo per il riconoscimento della prestazione aggiuntiva degli OSP ed introdotte importanti novità in alcuni punti del CCNL attinenti la sfera dei diritti della persona. Il confronto ha individuato le soluzioni migliori anche per la parte economica; con gli aumenti previsti – 120 euro medi mensili a regime, la maggior parte destinati ad incrementare i minimi tabellari – è stato tra l’altro possibile incrementare il “Ticket restaurant” ; aumentare la quota Aziendale del fondo pensione (Fondo Poste); istituire una indennità per i titolari di ufficio monoperatore; completare il percorso di assorbimento dell’indennità di funzione per il personale quadro e aggiornare le figure professionali destinatarie della relativa indennità di posizione. Nel mese di maggio verranno anche corrisposti 350€ medi a regime come competenze contrattuali arretrate. Infine abbiamo condiviso precise regole di confronto ed informativa sul tema della incentivazione commerciale e delle politiche meritocratiche. La parola adesso passa ai lavoratori che dovranno esprimersi sulla ipotesi di accordo raggiunta partecipando alle assemblee che verranno indette unitariamente in tutti i posti di lavoro. Se i lavoratori approveranno sarà possibile sciogliere la riserva, che ha come sempre accompagnato la sigla degli accordi, entro la fine del corrente mese di aprile. Roma, 14 aprile 2011
  • 3. Sindacato Lavoratori Comunicazioni QUALE FUTURO PER I SERVIZI POSTALI IN ITALIA? A febbraio di quest’anno, SLC CGIL denunciò pubblicamente il fatto di aver appreso dalla stampa la notizia che il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e l’AD di Poste Italiane ing. Sarmi avevano sottoscritto nel novembre 2010 il Contratto di Programma che regola per il triennio 2009/2011 i rapporti tra lo Stato e la Società. Denunciammo il fatto che dei contenuti di quel Contratto nulla era stato portato a conoscenza delle OO.SS., nonostante fosse stato da poco sottoscritto un importante accordo sulla riorganizzazione dei Servizi Postali e manifestammo nell’isolamento più assoluto tutta la nostra preoccupazione di fronte all’impatto disastroso che lo stesso avrebbe prodotto su circa 10 milioni di utenti e 5.000 lavoratori. Sostenemmo che si stava tradendo lo spirito del servizio universale (come previsto dalla Direttiva europea 2008/6/CE e dal Dlg che la recepisce) che prevede che l’erogazione del servizio debba essere garantita a tutti i cittadini, in qualsiasi luogo, per almeno 5 giorni a settimana, sentendoci dire che facevamo terrorismo psicologico. Oggi il nostro “terrorismo psicologico”, oltre che essere stato avallato dall’ex governo Berlusconi, ha l’assenso del Cipe e attende solo l’ok di Bruxelles. Questo significa che circa 10 milioni di utenti potranno ricevere la posta (giornali compresi) un giorno si ed uno no, venendo di fatto trattati come cittadini di serie A o di serie B in base alle caratteristiche del territorio in cui vivono, ma significa anche che l’azienda, applicando il meccanismo di consegna della posta a giorni alterni nei territori con meno di 200 abitanti per chilometro quadrato metterà a rischio altri 5.000 posti di lavoro, che si sommerebbero ai 6.000 esuberi gestiti nel 2010 attraverso un sofferto accordo sindacale. E’ evidente che in una situazione in cui i problemi registrati sulla gestione del recapito sono centinaia, aggiungere ulteriori tagli al servizio determinerebbe il tracollo definitivo di un settore già in crisi. Così come è evidente che non tutto è imputabile al calo dei volumi di traffico. Abbiamo recentemente assistito in Umbria al fallimento del Progetto Pacchi, che stimiamo possa essere costato a Poste Italiane circa 800mila euro, fallimento “certificato” dalla bocciatura dell’Authority. Quest’ultimo nulla ha a che vedere con il mercato, trattandosi piuttosto di un pasticcio figlio di madornali errori di valutazione e di una approssimativa gestione del servizio offerto. Proprio per scongiurare il reiterarsi di fenomeni del genere, alla luce dei problemi e dei disservizi quotidianamente registrati sul territorio nazionale e con le prospettive annunciate da un Contratto di Programma che la nostra Organizzazione osteggia da sempre, riteniamo necessario tornare al tavolo con l’Azienda per discutere dell’intero sistema che, è evidente, così non funziona. Roma, 15 Novembre 2011 p. la Segreteria Nazionale SLC CGIL Barbara Apuzzo
  • 4. Articolo del 2 Settembre 2012 Approfondimenti: Contratto di Settore Molti si interrogano e ci interrogano su quanto si sente e si scrive, in merito alla divisione del Settore Mercato Privati dal Settore Recapito/Postale e al Contratto di Settore. E’ per questo che abbiamo avviato i due sondaggi sul Recapito (uno già chiuso), per testare la percezione che i lavoratori hanno circa il futuro del settore e per verificare se è vero che pochi sanno cosa sia un Contratto di Settore. In effetti, anche se siamo solo all'inizio ( i lavoratori stanno rientrando dalle ferie e i pareri sono minimi) si delinea comunque, una conferma della scarsa o nulla conoscenza dell’argomento. "Contratto di Settore" Il Contratto di Settore, lo dice la parola è un Contratto che raggruppa in se e norma, tutte quelle attività che svolgono uno stesso servizio. Nel nostro caso, il Contratto di Settore dei Servizi Postali, unifica, rende omogenee, norma, appunto, le Agenzie Private, Agenzie di Recapito e Poste, dando ai lavoratori le stesse regole, gli stessi diritti, gli stessi doveri, lo stesso stipendio La stessa cosa accadrebbe per i lavoratori del Bancoposta, se assimilati ad un Contratto ispirato ai Servizi Bancari. Sappiamo in questo caso che la situazione è più complessa, vi è Cassa Depositi e Prestiti,vi sono dei vincoli temporali,ecc. Abbiamo visto come in questi ultimi due anni, per l'esatezza il 09/02/2011 si sono rinnovati i Contratti di Imprese Private e Recapito Postali, biennio 2010-2012 ,FISE, CNA, Poste, Appalti Postali, uniformandoli, nella scadenza, negli orari e in parte nei contenuti. Tutti con scadenza 31/12/1012. Quindi dal 2013, ci sarà il rinnovo contrattuale di tutto il Settore, che verosimilmente potrebbe confluire in un Unico Contratto di Settore. Tutti i Lavoratori del Recapito di Poste Italiane SpA, lavorano da anni a contatto con i colleghi di Agenzie Private e non solo e sanno, anche perché vi sono state numerose denunce da parte della CGIL, che esiste la presenza massiccia di lavoro nero e molte altre forme di sfruttamento. Il tipo di concorrenza, che si è fatta sul territorio, si è basata esclusivamente sull’abbattimento del costo del lavoro e dei diritti, perché i Diritti e le Tutele hanno un costo. La qualità in tutti i settori non solo quelli privati è venuta meno dando ai cittadini una percezione negativa del servizio postale. La stessa percezione negativa che è stata volutamente filtrata ai lavoratori di Poste Italiane su i colleghi delle Agenzie Private appaltatrici. In molti si sono profusi nella criminalizzazione dei lavoratori delle Agenzie Private, additati come la causa del disservizio e della cattiva immagine ai cittadini dei Portalettere ricordate frasi come: Perché consegniamo sulla stessa strada noi e loro? loro lavorano male e a noi danno la colpa, lasciano avvisi di assenza …il cliente poi viene da noi e ci accusa ingiustamente. La stessa cosa è avvenuta per il taglio delle zone, dove la colpa doveva essere data a chi voleva assicurare uno stipendio a padri di famiglia che altrimenti sarebbero rimasti senza salario. Nessuno si è speso al contrario, per spiegare in quali condizioni questi lavoratori si guadagnano il pane, se sono regolarmente assunti, quanta corrispondenza portano, come la portano, se la sicurezza viene garantita e soprattutto quale é il margine di guadagno (al contrario dei Padroncini che hanno per anni recapitato posta pregiata) e inoltre… vi risulta per caso che l'Organizzazione del lavoro, sia stata decisa dai lavoratori? Pensate che sia casuale innescare la guerra tra poveri, per altri scopi, che nulla hanno a che fare con
  • 5. la realtà dei posti di lavoro e portare malcontento tra tutti i lavoratori del recapito e i cittadini? No non è un caso In tutto questo, ricordiamoci sempre che andrà a compimento la Direttiva 2008/6/CE che modifica la direttiva 97/67/CE per per quanto riguarda il pieno completamento del mercato interno dei servizi postali comunitari . Quindi se fino ad ora Poste Italiane ha avuto assicurato il Servizio Postale, domani sarà necessario un Contratto di Settore che protegga tutti quei lavoratori che verranno aggrediti da competitori esterni. A questo, è necessario attuare un Contratto di Programma che andrà discusso con le Parti Sociali. Sarà loro compito, garantire salari e regole uniformate.. si...ma non al ribasso, che mettano i lavoratori di questo settore al sicuro, assicurando innovazione e sviluppo.( intervento Apuzzo) Sono processi delicatissimi, in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, dove lo sforzo da fare, sta proprio nell’Ottimizzare, nel rendere efficienti , nell’ampliare i servizi erogati ai cittadini. C’è chi gioca con le parole, è al fine di screditare il Contratto di Settore, diffonde false informazioni o che nessuno ancora sa, dicendo che così facendo nel Gruppo Poste, avremo impiegati di serie A e di Serie B, che sarà rischioso perché non ci sarà più il travaso dal Recapito al Bancoposta nel caso di esuberi. Allora, per chi non se ne ancora accorto, da sempre ci sono differenze salariali, inquadramenti, responsabilità, premi di risultato, premi ad personam, una tantum, indennità, formazione, ecc. tra i due settori, Bancoposta e Recapito e all’interno degli stessi. Differenze salariali sostanziose che non hanno più nulla a che fare con quanto stabilito dal CCNL. Inoltre nel settore Bancoposta già abbiamo chi proviene da Banche e prende più di chi lavora in Poste da trenta anni. Sono per loro natura diversi, tanto che, magari non i più giovani, ma gli anziani del settore, non cambierebbero il loro lavoro con il lavoro dello sportellista. Sono diversi perché si riferiscono a pezzi di mercato diversi, a servizi diversi, a professionalità diverse. Il secondo punto al contrario è più interessante, reale: Potrebbero venir meno i passaggi di eventuali esuberi del Recapito al Bancoposta? l’Unità di Azienda ci ha permesso in questi anni di spostare personale da quei settori che via via andavano in esubero o venivano riorganizzati, dando inoltre la possibilità di professionalizzare il personale mettendolo in condizione di uscire da un settore che è stato e potrebbe ancor più divenire un ghetto. Teniamo ad evidenziare che in questi anni, molti colleghi sono andati in pensione o in esodo incentivato e che il numero degli addetti è fortemente diminuito, moltissimi sono già passati al Bancoposta sia dai Recapiti che dalla Movimentazione Postale che dagli Staff. Inoltre, le Parti Sociali, prima di arrivare ad un Contratto di Settore, affronteranno il Contratto di Programma, verranno, cioè a conoscenza delle linee che l’Azienda intende intraprendere e tratteranno anche possibili dinamiche di esodo incentivato e apertura del Fondo di Solidarietà Il ricorso, che la CGIL auspicava, alla Cassa Depositi e Prestiti, per gli Esodati ancora da definire, potrebbe essere magari usato anche per agevolare l’uscita di eventuali esuberi, manovra tra l’altro “prevedibile” prima della pesante riorganizzazione della più grande Azienda Italiana. Non esprimiamo pareri in merito, riteniamo che si debba avere fiducia. Poste Italiane SpA, ha un potenziale umano e tecnico unico, sarebbe contrario alla natura stessa dell'Azienda non valorizzarlo. Come sempre, riproporremo nei prossimi articoli il tema discusso, aggiornando le informazioni, facendo luce su argomenti estremamente importanti per tutti noi. La CGIL in Poste c'è Non Disperdiamoci La Redazione
  • 6. Poste: Maiolini (Slc Cgil) no a scorporo Bancoposta o alienazione aziende del gruppo. Investimenti sulla logistica “Non sono una soluzione lo scorporo e la societarizzazione del Bancoposta nè la vendita di Poste Vita s.p.a che realizza il 52% dei ricavi dell’intero Gruppo Poste – ha dichiarato oggi Cinzia Maiolini, segretaria nazionale Slc Cgil al convegno promosso da Cgil e Slc Made for Italy, Poste Italiane e Telecom Italia. Due aziende italiane per il sistema paese. “Sarebbe un depauperamento della forza di un gruppo di aziende che, con la forte integrazione dei servizi e con l’utilizzo del brand di Poste Italiane intercetta una clientela sempre più vasta di cui può soddisfare le molteplici esigenze come nessuna singola azienda di servizio può fare – prosegue la sindacalista. Assistiamo invece con preoccupazione ad una continua riorganizzazione del settore postale mirata alla mera riduzione dei costi senza una vera prospettiva di rilancio.” " È necessaria una strategia industriale coraggiosa che recuperi qualità ed efficienza dei servizi postali e segni un sostanziale cambiamento di rotta che identifichi nella rete logistica distributiva di Poste Italiane un segmento in cui fare forti investimenti, utilizzando ed implementando la rete esistente di lavorazione e consegna del prodotto, per l'estensione del business di Poste e la strutturazione di un grande operatore logistico italiano – afferma Maiolini. Una mancanza di prospettiva di rilancio del segmento dei servizi postali sarebbe un errore strategico ed una miopia pericolosa dal punto di vista industriale.” “Per le aziende postali è necessario consolidare la propria missione storica di servizio universale - conclude la sindacalista - nel campo della comunicazione ordinaria e valorizzare il presidio territoriale utilizzando il sistema a rete che consente di sviluppare il sistema sia distributivo che finanziario verso i cittadini e verso le imprese. Va rafforzata l'idea di una rete delle reti (fisiche, telematiche, logistiche) che valorizzino ed implementino il ruolo di infrastruttura essenziale per il paese che il Gruppo Poste Italiane può e deve rappresentare.”
  • 7. Servizi: Comunicato Incontro con AD Poste Italiane Ieri si è svolto l’incontro tra OO.SS. e l’AD di Poste Italiane, Ing. Sarmi. In primo luogo l’AD ha illustrato l’intervento in Alitalia. Ha indicato come il nuovo piano industriale di Alitalia, presentato a Dicembre, indichi miglioramenti della gestione rispetto a quello presentato a settembre. Ha indicato come l’intervento di Poste debba essere valutato per la sua natura industriale. Ad oggi il nuovo CDA di Alitalia è sceso da 19 a 11 componenti, di cui 2 di Poste Italiane. Il Cda ha una durata limitata ad un anno, in attesa dell’intervento di un partner industriale che si profila essere ETHIAD. Sono stati individuati progetti sinergici con Mistral e Poste stessa, che dovrebbe prevedere nel triennio ricavi marginali sufficienti a ripagare l’investimento fatto. I piano di sinergia industriale sono stati illustrati all’UE. Rispetto al collocamento delle azioni di Poste Italiane sul mercato Sarmi ha fatto riferimento allo schema del DPCM. 46/2014. Nei prossimi giorni parteciperà alle audizioni presso le competenti Commissioni di Camera e Senato L’AD ha confermato che il pacchetto azionario che si metterà sul mercato sarà pari al 40% ed ha illustrato il percorso necessitato che si svolgerà nei prossimi giorni: ricerca dell’advisor, valutazione del range di prezzo , collocamento sul mercato. Ha illustrato anche le partite aperte relative al contratto di programma ( che regolamenta lo svolgimento e la remunerazione del servizio universale), che sarà probabilmente prolungato per il 2013-2014-2015, la necessità di rinnovare l’accordo con CDP ( Cassa Deposito prestiti), e la ridefinizione della remunerazione dei crediti che Poste vanta nei confronti dello Stato ( circa 2 miliardi). In questo senso la legge di stabilità aveva già ridimensionato i debiti dello Stato verso Poste Italiane. Relativamente alla partecipazione dei lavoratori all’azionariato, ha demandato ad un confronto successivo la disamina delle modalità con cui si declinerà. Rispetto allo Stato del gruppo ha indicato come continuino a calare i volumi postali mentre si assiste ad una crescita del settore pacchi. Sui servizi finanziari si stanno approntando nuovi servizi con uno snellimento delle procedure di sportello. Ha poi illustrato i cantieri internazionali in essere: 1) si è costituita una società operativa in Brasile finalizzata alla costituzione di una società di diritto brasiliano, con la partecipazione maggioritaria di Poste Italiane,come operatore mobile virtuale. 2) Con la Cina si sono conclusi contratti relativi all’e-commerce 3) Poste si sta cimentando nel “food”, vale a dire il trasporto di generi alimentari. Per ora è in essere un contratto con Eataly. La SLC ha ribadito le posizioni che abbiamo già palesato.
  • 8. Su Alitalia, pur nella convinzione dell’assoluta opportunità di evitare il fallimento di quell’azienda, abbiamo sostenuto come fosse decisamente opportuna la presentazione di un piano industriale a supporto dell’investimento meno debole di quello che ci è stato illustrato. Rispetto al collocamento del pacchetto azionario, il primo tema posto è relativo alla necessità assoluta, in prospettiva, del mantenimento della quota maggioritaria in capo allo Stato. Abbiamo rappresentato le nostre preoccupazioni a fronte delle dichiarazioni del Ministro Saccomanni che ha dichiarato che si partirà dal 40% prefigurando future ulteriori allocazioni di azioni. Abbiamo poi ribadito la necessità che il ricavato del collocamento del pacchetto azionario sia utilizzato per investire nel gruppo, ad esempio sull’implementazione dell’Agenda Digitale, e non per la mera necessità di “fare cassa” al fine della riduzione del debito pubblico, necessità in capo all’attuale proprietario. Sul tema dell’azionariato ai dipendenti abbiamo rappresentato che il rischio è l’alterazione del sistema di relazioni industriali, ed abbiamo indicato come sia del tutto preferibile il modello duale tedesco, che, peraltro, non prevede partecipazioni ad utili e perdite da parte dei lavoratori ma la presenza nei consigli di sorveglianza, che hanno forti diritti di informazione e stabiliscono linee di indirizzo e forme di controllo sulle attività aziendali. In questo senso non apprezziamo la presenza di rappresentanti dei lavoratori nel CDA. Infine abbiamo chiesto incontri più frequenti con l’AD per monitorare i futuri sviluppi senza omettere di stigmatizzare il non coinvolgimento da parte del governo delle confederazioni su un tema di tale rilevanza. Cogliamo l’occasione per segnalarVi che oggi, alle 12 , Radio Art 1 farà una diretta su Poste Italiane. Ed il prossimo numero di rassegna Sindacale dedicherà le due pagine interne a Poste Italiane. 05/02/2014