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Chi
siamo
        Siamo una piccola società di consu-
        lenza che, per alcuni settori, opera
        con dei collaboratori esterni.
        Siamo specializzati nella
                           e nell’          e
        ci rivolgiamo principalmente alle
        imprese con un fatturato inferiore ai
        7- 8 milioni di €.
Come
operiamo Non vendiamo software perché sia-
         mo convinti che fare consulenza di
         direzione significhi lavorare       e
         soprattutto      l’Imprenditore e non
         vendergli dei programmi.

          Diamo molto importanza alla forma-
          zione dell’Imprenditore perché è il
          cuore e la mente dell’azienda.
Quando
entriamo in gioco
            La B.C.C. S.r.l. è un’organizza-
            zione a disposizione delle PMI
            per apportare una maggiore
            efficienza nei campi in cui
            l’Imprenditore desidera essere
            affiancato da un
Primo contatto

               Contratto di check-up

Le 5                                Realizzazione check-up


fasi    (Se l’Imprenditore lo considera necessario)
       Convenzione d’intervento e follow-up
                                    Realizzazione Intervento,
                                    sconto = costo del check-up
             Al termine dell’Intervento
                                   Controllo dell’Intervento
                                   e follow-up per 12 mesi
        (Se l’Imprenditore lo considera necessario)
       Convenzione d’estensione follow-up

                                   follow-up per altri12 mesi

        Dopo 3 o 4 anni nuovo check-up
Cosa facciamo
GESTIONE E CONTROLLO                    GESTIONE CRISI AZIENDALE

   Analisi per indici e flussi          Elaborazione di piani di risanamento
   Schemi di controllo                  Attestazione di fattibilità del piano
   Cicli economici e finanziari         Liquidazioni volontarie anche con
                                          l’accordo dei creditori
   Analisi della redditività
                                         Concordati giudiziali e stragiudiziali
   Controllo dei costi                  Analisi dello stato di insolvenza
   Controllo e gestione delle scorte    Predisposizione di concordati
   Budgeting                             preventivi e accordi di ristrutturazione
   Tableaux de bord                      dei debiti
   Pianificazione finanziaria           Transazioni fiscali con percentuali di
                                          pagamento ridotte
                                         Assistenza nelle procedure aperte
                                          presso i tribunali di Milano, Bergamo e
                                          Lodi
Cosa facciamo
GESTIONE E CONTROLLO                 GESTIONE CRISI AZIENDALE

  Analisi per indici e flussi
STRATEGIA E MANAGEMENT                 Elaborazione di E MARKETING
                                     COMMERCIALE piani di risanamento
  Schemi di controllo                Attestazione di fattibilità del piano
  Cicli economici e finanziari
    Business Plan                     Liquidazioni volontarie anche con
                                          Politica dei prezzi
                                        l’accordo dei creditori
  Analisi della redditività
    Direzione per obiettivi             Politica di remunerazione dei
                                      Concordati giudiziali e stragiudiziali
  Controllodecisionali
    Sistemi dei costi                     venditori
                                      Analisi dello stato di insolvenza
  Controllodi delega delle scorte
    Sistemi e gestione                Predisposizione di concordati
                                          Animazione della forza vendita
  Budgeting delle funzioni e dei
    Definizione                        preventivi e accordi di ristrutturazione
                                          Pubblicità, incentivi, e promozioni
  Tableaux de bord
    compiti                            dei debiti
                                          Statistiche commerciali
  Pianificazione finanziaria
    Organigrammi funzionali           Transazioni dei risultati
                                          Controllo fiscali con percentuali di
  Flussi informativi                  pagamento ridotte
                                          Analisi dei margini
  Gestione delle risorse umane       Assistenza nelle procedure aperte
                                          Posizionamento dei prodotti
                                        presso i tribunali di Milano, Bergamo e
  Scelta della Formula
                                        Lodi
    Imprenditoriale
Cosa facciamo
GESTIONE E CONTROLLO                  GESTIONE CRISI AZIENDALE

  Analisi per indici e flussi
STRATEGIA E MANAGEMENT                  Elaborazione di E MARKETING
                                      COMMERCIALE piani di risanamento
  Schemi di controllo                  Attestazione di fattibilità del piano
  Cicli economici e finanziari
CONSULENZA FISCALE
    Business Plan                       Liquidazioni volontarie
                                      PRODUZIONE prezzi anche con
                                            Politica dei
                                          l’accordo dei creditori
  Analisi della redditività
    Direzione per obiettivi               Politica di remunerazione dei
                                        Concordati giudiziali e stragiudiziali
 Controllodecisionali e bilanci
    Dichiarazioni fiscali
    Sistemi dei costi                     venditori
                                            Pianificazione della produzione
                                        Analisi dello stato di insolvenza
 Controllodi delega contabili
    Elaborazione dati
    Sistemi e gestione delle scorte     Predisposizione di concordati delle
                                            Programmazione e lancio
                                            Animazione della forza vendita
 Budgeting delle funzioni e dei
    Contenzioso
    Definizione tributario               preventivi e accordi di ristrutturazione
                                            commesse
                                            Pubblicità, incentivi, e promozioni
 Tableaux de bord
    Modifiche
    compiti della natura giuridica       dei debiti dell’efficienza
                                            Controllo
                                            Statistiche commerciali
  Pianificazione finanziaria
    Organigrammi funzionali             Transazioni dei risultati
                                            produttivafiscali con percentuali di
                                            Controllo
  Flussi informativi                    pagamentooperativo
                                            Margine ridotte
                                            Analisi dei margini
  Gestione delle risorse umane         Assistenza nelle procedure aperte
                                            Stato avanzamento prodotti
                                            Posizionamento dei lavori
  Scelta della Formula                  presso i tribunaliapprovvigionamenti
                                            Politica degli di Milano, Bergamo e
                                          Lodi
    Imprenditoriale
Cosa facciamo
GESTIONE E CONTROLLO                  GESTIONE CRISI AZIENDALE

  Analisi per indici e flussi
STRATEGIA E MANAGEMENT                  Elaborazione di E MARKETING
                                      COMMERCIALE piani di risanamento
  Schemi di controllo                  Attestazione di fattibilità del piano
  Cicli economici e finanziari
CONSULENZA FISCALE
    Business Plan                       Liquidazioni volontarie
                                      PRODUZIONE prezzi anche con
                                            Politica dei
                                          l’accordo dei creditori
  Analisi della redditività
    Direzione per obiettivi               Politica di remunerazione dei
                                        Concordati giudiziali9001
                                      CONSULENZA ISO e stragiudiziali
 Controllodecisionali e bilanci
CONSULENZA costi LAVORO
    Sistemi dei DEL
    Dichiarazioni fiscali                 venditori
                                            Pianificazione della produzione
                                        Analisi dello stato di insolvenza
 Controllodi delega contabili
    Elaborazione dati
    Sistemi e gestione delle scorte     Predisposizione di concordati delle
                                            Programmazione e lancio
                                            Animazione della forza vendita
 Budgeting delle funzioni e dei
    Elaborazionetributario
    Definizione paghe
    Contenzioso                          preventivi e accordi di ristrutturazione
                                            Stesura documentazione
                                            commesse
                                            Pubblicità, incentivi, e promozioni
 Tableaux de bord
    Pratiche INPS, INAIL, ecc.
    Modifiche
    compiti della natura giuridica       dei debiti dell’efficienza
                                            Controllo commerciali
                                            (Manuale,
                                            Statistiche procedure, ev.
 Pianificazione finanziaria
    Pratiche CIGS,funzionali
    Organigrammi CIG, mobilità          Transazioni operative)percentuali di
                                            istruzioni fiscali con
                                            produttivadei risultati
                                            Controllo
  Flussi informativi                    pagamentooperativo
                                            Margine ridotte modulistica
                                            Predisposizione
                                            Analisi dei margini
  Gestione delle risorse umane         Assistenza nelle procedure aperte
                                            Formazione del dei prodotti
                                            Posizionamento personale
                                            Stato avanzamento lavori
  Scelta della Formula                  presso i tribunaliapprovvigionamenti
                                            Miglioramentodi Milano, Bergamo e
                                            Politica degli continuo
                                          Lodi
    Imprenditoriale
PARTNER AZIENDALE ?
Essere dei Partner dell‟Imprenditore non vuol dire essere
“tuttologi”, ma avere una buona visione d‟insieme, conoscere i
meccanismi aziendali ed avere grande esperienza nella
conduzione delle imprese.
Non è necessario essere programmatori per poter
consigliare un Imprenditore su cosa deve fare un
determinato programma (per esempio una procedura per
l‟emissione degli ordini) …




La B.C.C. collabora da tempo con consulenti “specialisti” in
Finanza Aziendale, Comunicazione e Marketing, concordati e
fallimenti …
PARTNER AZIENDALE ?
Gestire un‟azienda vuol dire prendere decisioni, compiere
delle scelte.
Se le decisioni e le scelte non sono basate su numeri
concreti, ma solo su impressioni ed i “mi sembra”, o peggio
ancora i “si è sempre fatto così”, le probabilità di sbagliare
sono ormai elevatissime.
La diffusione dei personal computer e di internet ha reso
disponibile una quantità enorme di dati e di informazioni,
oggi si ha spesso il problema di “filtrare” tali informazioni e
di riorganizzarle secondo le proprie esigenze.
Cosa
faremo insieme




           Come integrare il Controllo di Gestione
           con il Sistema di Gestione per la Qualità
                    UNI EN ISO 9004:2009
                      UNI ISO 10014:2007
IL PERCORSO CHE FAREMO
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   L’Azienda come Sistema
•   Il Valore Aggiunto
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   L’analisi SWOT
•   L’analisi dell’offerta e della concorrenza
•   L’analisi della domanda (B2B e B2C)
•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   L’Azienda come Sistema
•   Il Valore Aggiunto
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   L’analisi SWOT
•   L’analisi dell’offerta e della concorrenza
•   L’analisi della domanda (B2B e B2C)
•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
UNI EN ISO 9000:2005
                                2000
Per guidare e far funzionare con successo una
organizzazione è necessario dirigerla e tenerla sotto
controllo in maniera sistematica e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un sistema di gestione progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La gestione di un‟organizzazione comprende, tra le
altre discipline di gestione, la gestione per la qualità.
UNI EN ISO 9000:2005
                                2000
Per guidare e far funzionare con successo una
organizzazione è necessario dirigerla e tenerla sotto
controllo in maniera sistematica e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un sistema di                 progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La             di un‟organizzazione comprende, tra le
altre discipline di        , la       per la qualità.
UNI EN ISO 9000:2005
                                 2000
Per guidare e far funzionare con successo una
                 è necessario dirigerla e tenerla sotto
controllo in maniera sistematica e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un sistema di                 progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La             di un‟              comprende, tra le
altre discipline di       , la       per la qualità.
UNI EN ISO 9000:2005
                                 2000
Per guidare e far funzionare con successo una
                 è necessario dirigerla e tenerla sotto
controllo in maniera             e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un               di           progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La             di un‟              comprende, tra le
altre discipline di       , la       per la qualità.
UNI EN ISO 9000:2005
                                 2000
Per guidare e far funzionare con successo una
               è necessario dirigerla e tenerla sotto
        in maniera             e trasparente.
Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior-
namento di un               di           progettato per
migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto
delle esigenze di tutte le parti interessate.
La             di un‟              comprende, tra le
altre discipline di       , la       per la qualità.
LE PAROLE CHIAVE
Vi sono parole che apparentemente sono semplici e
chiare, ma giunti al dunque si trasformano in con-
cetti astrusi ed incomprensibili (     ,         ,
              ,       ,          ,       ).
Se, poi, si “mettono insieme” diventa tutto ancora
più di difficile: (         di       ,          di
        ,           di         ,       di
basato sui          , ecc…)
Non è facile definire certe parole, anche organi
quali UNI, CEN ed ISO faticano a “quadrare il
cerchio” … vediamo alcuni esempi:
MODELLO DI SGQ BASATO SUI
(ISO 9000:2000 e 9000:2005, ISO 9001:2000 e 9001:2008, ISO 9004:2000)




                           1

                                      4
                   2


                                 3
MODELLO DI SGQ BASATO SUI
(UNI EN ISO 9004:      Gestire un’organizzazione per il successo durevole:
               L’approccio della gestione per la qualità)



                                   1
                      2                       6


                 3
                                                  5

                               4
AUTOVALUTAZIONE DELLA MATURITÀ SUI
           DELL’
             (UNI EN ISO 9004:   )
  Maggior
 numero di
 domande
UNI EN ISO 9000:2005
                                       2000
Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità
che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare
l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni.
5.1 Orientamento al cliente             5.2 Leadership

Le organizzazioni dipendono dai         I leader stabiliscono unità di intenti e
propri clienti e dovrebbero pertanto    di indirizzo dell'organizzazione. Essi
capire le loro esigenze presenti e      dovrebbero creare e mantenere un
future, soddisfare i loro requisiti e   ambiente interno che coinvolga
mirare a superare le loro stesse        pienamente le persone nel
aspettative.                            conseguimento degli obiettivi
                                        dell'organizzazione
UNI EN ISO 9000:2005
                                      2000
Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità
che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare
l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni.
5.1 Orientamento al cliente            5.2 Leadership

5.3organizzazioni dipendono dai
Le Coinvolgimento delle persone        5.4 Approccio per processiintenti e
                                       I leader stabiliscono unità di
propri clienti e dovrebbero pertanto   di indirizzo dell'organizzazione. Essi
Le persone, aesigenze presenti e
capire le loro tutti i livelli,        Un risultato creare e mantenere un
                                       dovrebbero desiderato si ottiene con
costituiscono l'essenza requisiti e
future, soddisfare i loro              maggiore interno che coinvolga
                                       ambiente efficienza quando le attività
dell'organizzazione ed il loro pieno
mirare a superare le loro stesse       e le relative risorse sono gestite
                                       pienamente le persone nel
coinvolgimento permette di porre le
aspettative.                           come un processo. obiettivi
                                       conseguimento degli
loro capacità al servizio              dell'organizzazione
dell'organizzazione.
UNI EN ISO 9000:2005
                                      2000
Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità
che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare
l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni.
5.1 Orientamento al cliente            5.2 Leadership

5.3organizzazioni dipendono dai
Le Coinvolgimento delle persone        5.4 Approccio per processiintenti e
                                       I leader stabiliscono unità di
propri clienti e dovrebbero pertanto   di indirizzo dell'organizzazione. Essi
Le persone, aesigenze presenti e
capire le loro tutti i livelli, alla
5.5 Approccio sistemico                Un risultato creare e mantenere un
                                       dovrebbero desiderato si ottiene con
                                       5.6 Miglioramento continuo
costituiscono l'essenza requisiti e
gestione
future, soddisfare i loro              maggiore interno che coinvolga
                                       ambiente efficienza quando le attività
dell'organizzazione ed il loro pieno
mirare a superare le loro stesse       e miglioramento continuogestite
                                       pienamente risorse sono delle
                                       Il le relative le persone nel
coinvolgimento permette di porre le
Identificare,
aspettative. comprendere e gestire,    come un processo. complessive
                                       conseguimento degli obiettivi
                                       proprie prestazioni
loro capacità al servizio processi
come fossero un sistema,               dell'organizzazione obiettivo
                                       dovrebbe essere un
dell'organizzazione.
tra loro correlati contribuisce        permanente dell'organizzazione
all'efficacia e all'efficienza
dell'organizzazione nel conseguire i
propri obiettivi.
UNI EN ISO 9000:2005
                                       2000
Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità
che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare
l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni.
5.1 Orientamento al cliente               5.2 Leadership

5.3organizzazioni dipendono dai
Le Coinvolgimento delle persone           5.4 Approccio per processiintenti e
                                          I leader stabiliscono unità di
propri clienti e dovrebbero pertanto      di indirizzo dell'organizzazione. Essi
Le persone, aesigenze presenti e
capire le loro tutti i livelli, alla
5.5 Approccio sistemico                   Un risultato creare e mantenere un
                                          dovrebbero desiderato si ottiene con
                                          5.6 Miglioramento continuo
costituiscono l'essenza requisiti e
gestione
future, soddisfare i loro                 maggiore interno che coinvolga
                                          ambiente efficienza quando le attività
dell'organizzazione ed il loro pieno
mirare a superare le loro stesse          e miglioramento continuogestite
                                          pienamente risorse sono delle
                                          Il le Rapporti di reciproco beneficio
                                                relative le persone nel
5.7 Decisioni basate su di porre le
coinvolgimento permette dati di           5.8 un processo.
                                          come prestazioni complessive
Identificare,
aspettative. comprendere e gestire,       conseguimento degli obiettivi
                                          proprie
fatto
loro capacità al servizio processi        con i fornitori
come fossero un sistema,                  dell'organizzazione obiettivo
                                          dovrebbe essere un
dell'organizzazione.
tra loro correlati contribuisce           permanente dell'organizzazione
Le decisioni efficaci si basano           Un'organizzazione ed i suoi fornitori
all'efficacia e all'efficienza
sull'analisi di dati e di informazioni.   sono interdipendenti ed un rapporto
dell'organizzazione nel conseguire i
                                          di reciproco beneficio migliora, per
propri obiettivi.
                                          entrambi, la capacità di creare
                                          valore.
UNI ISO 10014:2007
              (SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE)
La presente norma internazionale fornisce linee guida per
ottenere benefici economici e finanziari dall‟applicazione dei
                                   della ISO 9001.
Tali principi sono di seguito denominati                    .
• È destinata                       di un‟organizzazione ed
  integra la ISO 9004 per il miglioramento delle prestazioni
• Fornisce esempi di benefici realizzabili e identifica metodi
  e strumenti di gestione disponibili per facilitarne
  l‟ottenimento.
• Contiene linee guida e raccomandazioni e non è destinata
  ad uso contrattuale, regolamentare o di certificazione.
• Sostituisce la UNI 10907:2001
PRINCIPI DI GESTIONE E
            TEST DI AUTOVALUTAZIONE
(UNI ISO 10014:2007 Linee guida per la realizzazione di benefici eco-fin)

                           1
8                                                         2


                                                              3
    7


                                                      4
  6
                      5
QUINDI:
Riepilogando i processi sono 4, anzi 6, tanto è vero che
l‟autovalutazione della maturità è su 6 indici
… ma allora perché per ottenere benefici economici-
finanziari devo misurare 8 principi?


E se provassimo un approccio diverso?
Magari come cantavano gli Eagles (1972):
         Take it easy,
         don't let the sound of your own wheels
         drive you crazy …
GESTIRE UN’AZIENDA VUOL DIRE
     PORSI TRE DOMANDE

                 Dove
                siamo ?



Cosa dobbiamo
                           Dove
   fare per
                          vogliamo
  arrivarci ?
                          andare ?
CHE EQUIVALGONO A:


         Misura
         effetto




Azione
                   Decisione
DAL 2000 NELLE ISO 9000   (Ciclo PDCA,Edward Deming 1950)




            ACT                   PLAN




        CHECK
                            DO

   a
NELLE EYESORE 9000
    (Ciclo PDCA, Oxebridge Quality Resources International LLC):




                  ASS-                           PRO-
                 COVER                          CASTI-
                                                 NATE




            CRAP
                                         DOH!

a
NELLE ISO 9000        (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B
                       e UNI ISO 10014:2007 ):




 Il miglioramento continuo delle proprie presta-
 zioni complessive dovrebbe essere un obiettivo
 permanente dell‟organizzazione.



 Le decisioni efficaci si basano sull‟analisi di dati
 e di informazioni.
IL CONTROLLO DI GESTIONE E’ …


UN          DI STRUMENTI E PROCEDURE
 CHE CONSENTE DI STABILIRE IL
        E DARE UTILI INDICAZIONI SUL
        DOBBIAMO       PER ARRIVARCI
UNA VOLTA CHE SIA STATO STABILITO IL
             VOGLIAMO ANDARE.
IN WIKIPEDIA:
In un'azienda il controllo di
gestione è il
volto a                    verso il
conseguimento degli
                              ope-
rativa, rilevando, attraverso la
misurazione di appositi indicatori,

                                 e
informando di tali scostamenti gli
organi responsabili, affinché pos-
sano decidere e attuare le op-
portune azioni correttive.
IL CONTROLLO DI GESTIONE



    oppure

    o ancora




     Sono frasi che evidenziano un deficit nel
        controllo della gestione aziendale.
a
IL CONTROLLO DI GESTIONE
E‟ il momento di dotarsi di strumenti ad hoc, quali:
 • situazioni economiche e di tesoreria mensili
 • analisi degli indici;
 • contabilità industriale, controllo dei costi di
   produzione e dell‟efficienza produttiva;
 • budget e business plan.
A volte i dati da elaborare sono tanti e tali da
richiedere interventi sul sistema informati aziendale,
ciò richiede competenze che vanno ben oltre alle
semplici conoscenze informatiche.
Inoltre non è sufficiente introdurre i nuovi strumenti,
è necessario imparare ad usarli …
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   L’Azienda come Sistema
•   Il Valore Aggiunto
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   L’analisi SWOT
•   L’analisi dell’offerta e della concorrenza
•   L’analisi della domanda (B2B e B2C)
•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
UNA PRIMA PUNTUALIZZAZIONE

È la Proprietà, gli Azionisti, e nessun altro che
decide il dove vogliamo andare.
Chi gestisce l‟Azienda deve solo perseguire gli
obiettivi e la strategia stabilita.
Se, casualmente, l‟Azienda è gestita da una
parte della Proprietà, questa deve operare un
cambio di mentalità.
C’E’ GESTIONE E GESTIONE
Gestione Strategica                    Gestione Operativa
Tutte le attività direzionali          Tutte le attività direzionali volte
volte a modificare il contesto         a perseguire le finalità aziendali
strategico organizzativo di            in un contesto predefinito.
un‟impresa nel suo complesso.          Comprende le attività di:
Comprende le attività di:                • programmazione
  • pianificazione strategica            • guida del personale
  • organizzazione                         impegnate in azienda
  • guida del personale                  • gestione operativa
    impegnate nel cambiamento
  • controllo strategico

                           E’ strategica se
      • Il problema mette a discussione gli obiettivi
      • I cambiamenti ambientali e congiunturali sono rilevanti
      • Sono previsti dei cambiamenti interni
NELLE UNI       (UNI 10771:2003 punti 5.1 e 5.6):



Consiste nella comprensione della natura del “business"
di un'organizzazione, della tipologia dei clienti, reali e
potenziali, delle coerenze e dell‟adeguatezza del suo
sistema organizzativo, anche in correlazione con il suo
ambiente/mercato di riferimento e con la capacità di
governarla e di guidarla con successo.


Area che presiede alla pianificazione e al controllo del
funzionamento aziendale, nell‟ottica di ottimizzare
l‟impiego di tutte le sue risorse, in particolare quella
finanziaria.
LA SICUREZZA DEI DATI
Il Controllo di Gestione è, quindi,                  dalla
           : serve a conoscere in che situazione si trova
l‟azienda, ad individuarne i punti di debolezza, a
indicare cosa fare e, verificare se quanto fatto ha
sortito l‟effetto desiderato.
Le informazioni fornite dal Controllo di Gestione sono
estremamente delicate, la riservatezza è d‟obbligo.
La                      può (deve) essere delegato a
persone qualificate e di fiducia.
•   Presentazione
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   L’Azienda come Sistema                           G S
                                                     E T
•   Il Valore Aggiunto                               S R
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende           T A
•   La Formula Imprenditoriale                       I T
                                                     O E
•   L’analisi SWOT                                   N G
•   L’analisi dell’offerta e della concorrenza       E I
•   L’analisi della domanda (B2B e B2C)                 C
                                                        A
•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale             GESTIONE OPERATIVA
•   L’analisi finanziaria
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   L’Azienda come Sistema
•   Il Valore Aggiunto
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   L’analisi SWOT
•   L’analisi dell’offerta e della concorrenza
•   L’analisi della domanda (B2B e B2C)
•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
DAL CODICE CIVILE

                  Art. 2555.
                           .
 L'azienda è il complesso dei beni organizzati
dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa.

                  Art. 2082.
                              .
È imprenditore chi esercita professionalmente
una attività economica organizzata al fine della
produzione o dello scambio di beni o di servizi.
UNA VISIONE PIU’ “SISTEMICA”

              CAPITALE
             DI RISCHIO




                             PRODOTTO
MATERIE                      FINITO O
             AZIENDA
 PRIME                       SERVIZIO




   SERVIZI     MANO       CAPITALE
   ESTERNI    D’OPERA     DI TERZI
NELLE ISO 9000       (ISO 9000:2005 e ISO 10014:2007):



 Nella UNI EN ISO 9000:2005 il termine
           (3.4.2) è definito come il "risultato di
 un processo", dove             (3.4.1) è definito
 come "insieme di attività correlate o
 interagenti che trasformano elementi in
 ingresso in elementi in uscita". Il termine
 prodotto comprende quattro categorie generali
 di prodotto: servizi, software, hardware e
 materiali da processo continuo.
NELLE ISO 9000        (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B
                       e UNI ISO 10014:2007 ):




 Un risultato desiderato si ottiene con maggiore
 efficienza quando le attività e le relative risor-
 se sono gestite come un processo.



 Identificare, comprendere e gestire, come
 fossero un sistema, processi tra loro correlati
 contribuisce all‟efficacia e all‟efficienza dell‟or-
 ganizzazione nel conseguire i propri obiettivi.
III LEGGE DI H. H. GOSSEN                  (1854)

La scarsità è il problema fondamentale dell‟economia:



Il problema della scarsità impone che vengano effettuate
delle scelte ovvero individuati i bisogni da soddisfare.
La                    studia come i singoli agenti economici
(individui, imprese, famiglie, anche intere nazioni) operano
tali scelte e come interagiscono fra di loro (il funzionamento
dei singoli mercati).
La                  studia l‟economia da un punto di vista
complessivo, cioè come un sistema (p.e. si occupa della
ricchezza nazionale, della crescita, dell‟inflazione, della
disoccupazione).
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE
                          IMPRESA: organizzazione
                          che produce beni o servizi
CONSUMI: le imprese       per la vendita al pubblico.
vendono alle famiglie i
beni e servizi che
producono nei mercati         C
dei beni e servizi.
                                                           Y

                                                        REDDITO: le imprese
                                                        comprano gli input per
                                                        produrre i fattori della
                                                        produzione nei mercati dei
                                                        fattori.
         FAMIGLIE
                            FAMIGLIA : persona o
                            gruppo di persone che
                            condividono il proprio
                            reddito.
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE

                                       I

                             INVESTIMENTI: spese
                                C
                             delle imprese per i beni
                             capitali e le scorte.
                                                           Y
                               BANCHE: raccolgono i
RISPARMI:S   sono una
                               risparmi delle famiglie e
frazione s (propensione al
                               li prestano alle imprese
risparmio) del reddito Y.
                               per i loro investimenti.


       FAMIGLIE
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE

                          I


                 C
                         SPESA PUBBLICA per beni
                                                Y
                       G e servizi: incide sul PIL.
   S
            TRASFERIMENTI: hanno lo
            scopo di ridistribuire il Y, non
            hanno incidenza del PIL.
                                         B
 FAMIGLIE                                      STATO
              STATO: insieme delle
              entrate e delle uscite della
              Pubblica Amministrazione.
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE

                            I


                   C

                        G                   Y
    S




                                      B
 FAMIGLIE                                         STATO
                  Yd
                            Td IMPOSTE DIRETTE:
 REDDITO DISPONIBILE:
    Yd = Y – Td + TR                Td = t Y.
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE

                           I
                                        Y
                 C

                       G                          Y
   S        IMPOSTE INDIRETTE:
            calcolate sul totale dei beni.   Ti



                                        B
 FAMIGLIE                                             STATO
               Yd
                           Td
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE
                                           Z           X
LE IMPORTAZIONI: dipendono da
Y e dal tasso di cambio e = €/$       I
          Z= Z0+ zy Y + ze e                          E
                                                LE ESPORTAZIONI: dipendono
                          C                     solo dal tasso di cambio e
                                                           X= X0- xe e

                                  G                           Y
        S                                      SPESA AGGREGATA:
                                                E = C + G + I + Z – X - Ti = Y
                                                           T i




                                                      B
     FAMIGLIE                                                      STATO
                        Yd
                                      Td
IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE

                    I


            C

                G           Y
   S




 FAMIGLIE                       STATO
                        B
GLI “ATTORI” NELLA MACROECONOMIA




 FAMIGLIE                 STATO
NELLE UNI       (UNI 10771:2003 punto 3.6):




                (parti interessate): individui o
gruppi portatori di interessi riferibili all‟orga-
nizzazione, ovvero nei confronti dei quali
l‟organizzazione nutre un interesse legittimo.
In altri termini, individui o gruppi che sono
influenzati da, o possono influenzare, il compor-
tamento dell‟organizzazione.
NELLE ISO 9000      (UNI EN ISO 9000:2005 punto 3.3.7):




                    : Persona o gruppo di per-
 sone aventi un interesse nelle prestazioni o nel
 successo di un‟organizzazione.

 Esempi: proprietari, clienti, fornitori, banche,
 sindacati, persone di un‟organizzazione o collet-
 tività.
NELLA UNI EN ISO 9004:2009
          (Punto 4.4 Parti interessate, esigenze ed aspettative)

Parte Interessata                     Esigenze ed aspettative
Clienti                               Qualità, prezzo e prestazioni relative alla
                                      consegna dei prodotti

Proprietari/azionisti                 Durevole redditività, Trasparenza

Persone dell’organizzazione           Buon ambiente di lavoro, sicurezza
                                      occupazionale, riconoscimenti e premi

Fornitori e Partner                   Reciproco beneficio e continuità di
                                      rapporto
Società                               Protezione ambientale, comportamento
                                      etico, rispetto dei requisiti cogenti
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   L’Azienda come Sistema
•   Il Valore Aggiunto
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   L’analisi SWOT
•   L’analisi dell’offerta e della concorrenza
•   L’analisi della domanda (B2B e B2C)
•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
IL VALORE AGGIUNTO
Il Valore Aggiunto o plusvalore, è la misura
dell'incremento di valore che si verifica
nell'ambito della produzione e distribuzione di
beni e servizi grazie all'intervento dei fattori
produttivi: capitale (di rischio e di terzi) e
lavoro.

L„impresa acquista beni e servizi necessari a
produrre altri beni e servizi. La differenza tra
il valore dei beni e servizi prodotti e il valore
dei beni e servizi acquistati per essere
impiegati nel processo produttivo è il valore
aggiunto.
IL VALORE AGGIUNTO
Il Valore Aggiunto può essere calcolato secondo due
diversi punti di vista:
    • Produttivo: sottraendo dal valore dei beni e
      servizi prodotti il valore dei beni e servizi
      necessari per produrli
                (VA = Ricavi – Costi MP – Costi Servizi)
     • Reddituale: sommando i redditi che vengono
       distribuiti ai fattori della produzione.
                           (VA = MdO + OF + Tax + Utili)
Infatti:
Ricavi –Costi MP – Costi Servizi – MdO – OF – Tax = Utili
Gli Utili sono comprensivi degli ammortamenti
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•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   L’Azienda come Sistema
•   Il Valore Aggiunto
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
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•   L’analisi della domanda (B2B e B2C)
•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
LE 5 FORZE          (Il modello di Michael Porter -1982)

                            ENTRANTI
                           POTENZIALI                            Il sistema
 Il mercato                                                      normativo
 del lavoro                                                 (leggi sull‟ambiente, sulla
                            Minaccia    di ingresso                   privacy,
                                                                  sulla sicurezza,
                                                             gli standard qualitativi)
                             L’IMPRESA
                Potere
               contrat-                                Potere
    I                     I CONCORRENTI               contrat-
                 tuale
                                                        tuale    I CLIENTI
FORNITORI


                           Prodotti
                           o servizi                      Imposte e
  Il mercato              alternativi
                                                            tasse
  del denaro                I PRODOTTI
                            SUCCEDANEI
NELLE ISO 9000       (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B
                      e UNI ISO 10014:2007 ):



 Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e
 dovrebbero pertanto capire le loro esigenze
 presenti e future, soddisfare i loro requisiti e
 mirare a superare le loro stesse aspettative.




 Un‟organizzazione ed i suoi fornitori sono inter-
 dipendenti ed un rapporto di reciproco benefi-
 cio migliora, per entrambi, la capacità di creare
 valore.
•   Definizione di Controllo di Gestione
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•   L’Azienda come Sistema
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•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
FACCIAMO UNA PRIMA SINTESI
L‟AZIENDA è un insieme di beni (e persone)
organizzate volte a creare profitto attraverso
la trasformazione di beni e servizi (acquistati
da altre aziende) e venduti ad a terzi (aziende
      , consumatori       )

Per creare profitto, l‟AZIENDA deve essere
efficace (fare ciò che gli “altri” richiedono) ed
efficiente (farlo nei tempi e nei costi “giusti”)
LA FORMULA IMPRENDITORIALE                              (Richard Normann 1977)

    è la risultante delle scelte di fondo operate su 3 elementi:
      Client system (il mercato): il rapporto fra l‟impresa e l‟ambiente.
      Comprende le caratteristiche della clientela, le aree geografiche e
      il sistema competitivo




Product system (l‟offerta):                        Company organization system
cosa proponiamo al mercato.                        (l‟organizzazione): Comprende
Comprende aspetti intrinse-                        capitale umano, know-how e
ci, accessori, psicologici e                       patrimonio intangibile, cespi-
distributivi.                                      ti, capitale finanziario
LA FORMULA IMPRENDITORIALE                            (Richard Normann 1977)

   è la risultante delle scelte di fondo operate su 3 elementi:
    Client system (il mercato): il rapporto fra l‟impresa e l‟ambiente.
    Comprende le caratteristiche della clientela, le aree geografiche e
    il sistema competitivo
   è la caratteristica più importante di una FI.
   Deve essere:
              ad ogni singolo elemento (mercato,
      offerta, struttura) poiché non sono atomici

    Se esiste garantisce
Product system (l‟offerta):       il successo competitivo. system
                                            Company organization
cosa proponiamo al mercato.                      (l‟organizzazione): Comprende
Comprende aspetti intrinse-                      capitale umano, know-how e
ci, accessori, psicologici e                     patrimonio intangibile, cespi-
distributivi.                                    ti, capitale finanziario
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
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•   Il Valore Aggiunto
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•   L’analisi della domanda (B2B e B2C)
•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
NELLE UNI        (UNI 10771:2003 punti 7.1.1.3 e 7.1.1.4):

L' analisi        (Albert Humphrey 1970) è uno strumento
di pianificazione strategica usata per valutare i punti di
forza ( trengths), debolezza ( eaknesses), le opportunità
( pportunities) e le minacce ( hreats) di un progetto o in
un'impresa o in ogni altra situazione in cui si deve prendere
una decisione per raggiungere un obiettivo.
L'analisi SWOT può essere utilizzata da chiunque (aziende,
organizzazioni non-profit, singoli individui e enti governativi)
in qualsiasi processo decisionale in cui sia stato definito un
obiettivo.
L'analisi SWOT è utilizzata con successo anche nelle analisi
di pianificazione preventiva della gestione delle crisi
(catastrofi naturali, sommosse, ecc.)
NELLE UNI        (UNI 10771:2003 punti 7.1.1.3 e 7.1.1.4):

L' analisi        (Albert Humphrey 1970) è uno strumento
di pianificazione strategica usata per valutare i punti di
forza ( trengths), debolezza ( eaknesses), le opportunità
          Durante il check-up, la
( pportunities) e le minacce ( hreats) di un progetto o in
            SWOT viene eseguita
un'impresa o in ogni altra situazione in cui si deve prendere
una decisione per raggiungere un obiettivo.
           ponendo come obiettivo
L'analisi SWOT può essere utilizzata da chiunque (aziende,
organizzazioni non-profit, singoli individui e enti governativi)
in qualsiasi processoredditività nel definito un
                la decisionale in cui sia stato
obiettivo.
              medio-lungo periodo
L'analisi SWOT è utilizzata con successo anche nelle analisi
di pianificazione preventiva della gestione delle crisi
(catastrofi naturali, sommosse, ecc.)
Area di attività                Punti di Forza                  Punti di debolezza
                                                                Tempo lento di risposta al
Processi                        Produttività elevata
                                                                mercato
                                                                Gestione mediocre dello staff
                                Buone capacità di acquisizione
Management                                                      ed assenza di percorsi di
                                e percorsi di carriera definiti
                                                                carriera
Struttura organizzativa formale Chiara e condivisa              Nebulosa o osteggiata
Budget                          Presente ed utilizzato          Assente
                                Buone capacità di vendita
Marketing e vendite                                             Ricerche di mercato mediocri
                                diretta
Altre competenze                R&D eccellente                  Gestione mediocre
Esperienze                      Successo sui mercati esteri     Sconfitte in alcuni paesi
Proprietà intellettuale e know-
                                Marchi, segreti industriali     Brevetti in scadenza
how
Immobili                        Posizione eccellente            Leasing indesiderati
Impianti, macchinari            Attrezzature specifiche         Impianti obsoleti
                                Buona gestione delle
Information Technology                                          Automazione scadente
                                informazioni
Finanziamenti                   Buon cash flow                  Indebitamento
Area                      Opportunità                      Minacce
                                                           Il mercato sta diventando
Mercato                   Il mercato è in crescita
                                                           rapidamente saturo
                                                           I concorrenti hanno una forte
Settore                   La concorrenza è frammentaria
                                                           R&D
                          L’adesione agli standard         L’adesione agli standard
Associazioni di settore
                          rafforza il prodotto             aumenta i costi
                          Competenze disponibili a livello
Mercato del lavoro                                         Scioperi
                          locale
                                                          Prestiti a costo elevati riducono
Mercati finanziari        Fondi a basso costo
                                                          il potere d’acquisto dei clienti

                          Materie importate più           Prodotti della concorrenza più
Tassi di cambio
                          economiche                      economici
                          Opportunità di vendere, p.e.,
                                                          Costi della normativa
Ambiente                  dispositivi per il risparmio
                                                          antinquinamento
                          dell’acqua
                          L’espansione economica          La disoccupazione crescente
Tendenze economiche
                          rafforza la domanda             riduce la domanda
Politiche statali         Sgravi fiscali                  Incentivi per le società rivali
                          Vendita di attrezzature
                                                          Perdita nella produzione o nei
Disastri naturali         specializzate o fornitura di
                                                          dati
                          assistenza
L’analisi SWOT     (Albert Humphrey 1970)




           forze             debolezze

             Analisi Interna
L’analisi SWOT                          (Albert Humphrey 1970)




                  opportunità
Analisi Esterna

                  minacce




                                forze             debolezze

                                  Analisi Interna
L’analisi SWOT                                 (Albert Humphrey 1970)




                  opportunità
Analisi Esterna

                  minacce


                                 Sfruttare i punti di
                                forza per difendersi
                                   dalle minacce


                                       forze             debolezze

                                          Analisi Interna
L’analisi SWOT                                  (Albert Humphrey 1970)




                  opportunità
Analisi Esterna                  Sviluppare nuove
                                metodologie in grado
                                di sfruttare i punti di
                                 forza dell'azienda
                  minacce


                                 Sfruttare i punti di
                                forza per difendersi
                                   dalle minacce


                                        forze             debolezze

                                           Analisi Interna
L’analisi SWOT                                  (Albert Humphrey 1970)




                  opportunità
Analisi Esterna                  Sviluppare nuove
                                metodologie in grado
                                di sfruttare i punti di
                                 forza dell'azienda

                                                           Individuare piani di
                  minacce


                                 Sfruttare i punti di       difesa per evitare
                                forza per difendersi         che le minacce
                                   dalle minacce          esterne acuiscano i
                                                           punti di debolezza

                                        forze                debolezze

                                           Analisi Interna
L’analisi SWOT                                  (Albert Humphrey 1970)




                  opportunità
Analisi Esterna                  Sviluppare nuove             Eliminare le
                                metodologie in grado        debolezze per
                                di sfruttare i punti di     attivare nuove
                                 forza dell'azienda           opportunità

                                                           Individuare piani di
                  minacce


                                 Sfruttare i punti di       difesa per evitare
                                forza per difendersi         che le minacce
                                   dalle minacce          esterne acuiscano i
                                                           punti di debolezza

                                        forze                debolezze

                                           Analisi Interna
L’analisi SWOT         (Albert Humphrey 1970)

ATTENZIONE: l‟analisi SWOT eseguita durante il check-up
è solo un accenno; per svolgerla compiutamente ci
vorrebbero diversi giorni, perché:
• L‟analisi interna dovrebbe affrontare tutte le caratteri-
  stiche aziendali (personale, finanza, capacità produttiva),
  ed individuare i        (Fattori Critici di Successo) per
  l‟obiettivo fissato.
• L‟analisi esterna dovrebbe individuare i fattori con
  un‟analisi         (Political, Economic, Social, Technologic) o
  meglio                  (Social, Technologic, Economic, Eco-
  logic, Political, Legal, Education, Demographic).
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   L’Azienda come Sistema
•   Il Valore Aggiunto
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   L’analisi SWOT
•   L’analisi dell’offerta e della concorrenza
•   L’analisi della domanda (B2B e B2C)
•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
IL MARKETING MIX                (4P Jerome McCarthy 1960 e 6P)

Sono le leve che il Venditore può usare per stimolare le vendite:
           qualità (scegliere il livello, …), optional, servizio dopo
vendita, garanzie, ecc.
         basato sulla concorrenza o sui costi, valori psicologici,
differenziati, condizioni di pagamento, sconti quantità, ecc.,
                 vendita diretta al consumatore, tramite un
dettagliante, tramite un grossista, centrali d'acquisto …
              pubblicità informativa, suggestiva, tecnica, ecc.
                     è l'insieme delle attività di supporto e
informazione per il potenziale cliente. Propria del B2B, sta
prendendo piede anche nel B2C.
              è il posizionamento della marca, un fattore
fondamentale nella percezione del consumatore. Una volta che il
consumatore si è fatto un'idea su di una marca è quasi
impossibile fargli cambiare avviso.
IL PRODOTTO
Comprende tutte le componenti che costituiscono
l‟insieme di valori effettivamente acquistato dall‟acqui-
rente; per prodotto si deve intendere, più che un
oggetto fisico, un insieme di valori, un insieme di utilità
che il prodotto o servizio copre.
Ecco, allora, che il bene è caratterizzato da:
Il processo di selezione

             Razionaliz-
Percezione    zazione      Prodotto
    del         del         ideale
 bisogno      bisogno




              Definizio-
                           Richiamo
              ne criteri
SCELTA                        alla
                  di
                           memoria
              selezione
La scelta della strategia di base




           tradizionale        nuovo

                     Mercato
La scelta della strategia di base


            innovativi
 Prodotti

            consolidati




                          tradizionale        nuovo

                                    Mercato
La scelta della strategia di base


            innovativi
 Prodotti

            consolidati




                          Insediata

                           tradizionale        nuovo

                                     Mercato
La scelta della strategia di base


            innovativi    Evolutiva
 Prodotti

            consolidati




                          Insediata

                           tradizionale        nuovo

                                     Mercato
La scelta della strategia di base


            innovativi    Evolutiva       Creativa
 Prodotti

            consolidati




                          Insediata

                           tradizionale        nuovo

                                     Mercato
La scelta della strategia di base


            innovativi    Evolutiva       Creativa
 Prodotti

            consolidati




                          Insediata       Avanzata

                           tradizionale        nuovo

                                     Mercato
di




                    Attività
                                                       Attività




                   primarie
                                                      supporto
                 Logistica
                    in
                  entrata



                Produzione



                 Logistica
                    in
                               Approvvigionamento




Gestione del      uscita
                                                                                                               Attività infrastrutturali
                                                                                                                                           L’analisi statica dell’offerta




Marketing
                                                    Sviluppo della tecnologia




Pubblicità       Marketing
                                                                                Gestione delle risorse umane




                     e
Amministraz.      Vendite
forza vendita
Gestione
forza vendita     Servizi
                Postvendita
Letteratura
tecnica
Promozione

                   Valore aggiunto
                                                                                                                                             (catena del valore M. Porter 1985)
L’analisi della concorrenza



            alto
Qualità

            basso
L’analisi della concorrenza



            alto
Qualità

            basso




                    basso            alto

                            Prezzo
L’analisi della concorrenza



            alto
Qualità

            basso




                    basso            alto

                            Prezzo
L’analisi della concorrenza
Differenziazione

                     alta
                     bassa




                             basso            alto

                                     Prezzo
L’analisi dinamica dell’offerta   (la matrice BCG, 1968)

       Quota di mercato

                          alta
                          bassa
L’analisi dinamica dell’offerta                 (la matrice BCG, 1968)

       Quota di mercato

                          alta
                          bassa




                                   bassa          alta

                                  Crescita del business
L’analisi dinamica dell’offerta                 (la matrice BCG, 1968)

       Quota di mercato

                          alta




                                                  ?
                          bassa




                                   bassa          alta

                                  Crescita del business
L’analisi dinamica dell’offerta                 (la matrice BCG, 1968)

       Quota di mercato

                          alta




                                                  ?
                          bassa




                                   bassa          alta

                                  Crescita del business
L’analisi dinamica dell’offerta                 (la matrice BCG, 1968)

       Quota di mercato

                          alta




                                                  ?
                          bassa




                                   bassa          alta

                                  Crescita del business
L’analisi dinamica dell’offerta                 (la matrice BCG, 1968)

       Quota di mercato

                          alta




                                                  ?
                          bassa




                                   bassa          alta

                                  Crescita del business
L’analisi dinamica dell’offerta   (Ciclo di vita, Vernon 1966)
   Vendite




                                                 Tempo


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L’analisi dinamica dell’offerta   (Ciclo di vita, Vernon 1966)
   Vendite




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L’analisi dinamica dell’offerta   (Ciclo di vita, Vernon 1966)
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L’analisi dinamica dell’offerta   (Ciclo di vita, Vernon 1966)
   Vendite




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L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA
                               (matrice GE/Mc Kinsey 1970)
  Quota di mercato

                       alta
                     alta
  Competitività
    Azienda

                     bassa media
                        bassa




                                      basso
                                    alta       media     alto
                                                            bassa

                                             Prezzo
                                       Attrattività mercato
L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA
                          (matrice GE/Mc Kinsey 1970)


                            Proteggere la

                  alta
  Competitività

                              posizione
    Azienda
                  media
                  bassa




                                alta        media       bassa

                                   Attrattività mercato
L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA
                          (matrice GE/Mc Kinsey 1970)

                                            Ridurre i costi
                            Proteggere la

                  alta
                                             e massimiz-
  Competitività

                              posizione
                                            zare i profitti
    Azienda
                  media
                  bassa




                                alta           media          bassa

                                   Attrattività mercato
L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA
                          (matrice GE/Mc Kinsey 1970)

                                            Ridurre i costi Preservare il
                            Proteggere la

                  alta
                                             e massimiz- cash flow , di-
  Competitività

                              posizione
                                            zare i profitti fendere i pdf
    Azienda
                  media
                  bassa




                                alta           media          bassa

                                   Attrattività mercato
L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA
                          (matrice GE/Mc Kinsey 1970)

                                            Ridurre i costi Preservare il
                            Proteggere la

                  alta
                                             e massimiz- cash flow , di-
  Competitività

                              posizione
                                            zare i profitti fendere i pdf
    Azienda
                  media

                              Sfidare il
                               leader
                  bassa




                                alta           media          bassa

                                   Attrattività mercato
L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA
                          (matrice GE/Mc Kinsey 1970)

                                            Ridurre i costi Preservare il
                            Proteggere la

                  alta
                                             e massimiz- cash flow , di-
  Competitività

                              posizione
                                            zare i profitti fendere i pdf
    Azienda


                                             Gestire con
                  media

                              Sfidare il
                                              estrema
                               leader
                                             attenzione
                  bassa




                                alta           media          bassa

                                   Attrattività mercato
L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA
                          (matrice GE/Mc Kinsey 1970)

                                            Ridurre i costi Preservare il
                            Proteggere la

                  alta
                                             e massimiz- cash flow , di-
  Competitività

                              posizione
                                            zare i profitti fendere i pdf
    Azienda


                                             Gestire con    Proteggere
                  media

                              Sfidare il
                                              estrema       posizione,
                               leader
                                             attenzione    stop investim
                  bassa




                                alta           media          bassa

                                   Attrattività mercato
L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA
                          (matrice GE/Mc Kinsey 1970)

                                            Ridurre i costi Preservare il
                            Proteggere la

                  alta
                                             e massimiz- cash flow , di-
  Competitività

                              posizione
                                            zare i profitti fendere i pdf
    Azienda


                                             Gestire con    Proteggere
                  media

                              Sfidare il
                                              estrema       posizione,
                               leader
                                             attenzione    stop investim

                              Cercare
                  bassa




                            opportunità a
                            basso rischio

                                alta           media          bassa

                                   Attrattività mercato
L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA
                          (matrice GE/Mc Kinsey 1970)

                                            Ridurre i costi Preservare il
                            Proteggere la

                  alta
                                             e massimiz- cash flow , di-
  Competitività

                              posizione
                                            zare i profitti fendere i pdf
    Azienda


                                             Gestire con    Proteggere
                  media

                              Sfidare il
                                              estrema       posizione,
                               leader
                                             attenzione    stop investim

                              Cercare     Investire solo
                  bassa




                            opportunità a   nelle aree
                            basso rischio   attrattive

                                alta           media          bassa

                                   Attrattività mercato
L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA
                          (matrice GE/Mc Kinsey 1970)

                                            Ridurre i costi Preservare il
                            Proteggere la

                  alta
                                             e massimiz- cash flow , di-
  Competitività

                              posizione
                                            zare i profitti fendere i pdf
    Azienda


                                             Gestire con    Proteggere
                  media

                              Sfidare il
                                              estrema       posizione,
                               leader
                                             attenzione    stop investim

                              Cercare     Investire solo
                  bassa




                            opportunità a   nelle aree      Disinvestire
                            basso rischio   attrattive

                                alta           media          bassa

                                   Attrattività mercato
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   L’Azienda come Sistema
•   Il Valore Aggiunto
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   L’analisi SWOT
•   L’analisi dell’offerta e della concorrenza
•   L’analisi della domanda (B2B e B2C)
•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
L’ANALISI DELLA DOMANDA

Serve a:
   • Descrivere le caratteristiche di chi compra (B2B o B2C)
   • Comprenderne le motivazioni di acquisto e le
     aspettative
   • Prevederne il comportamento futuro
Può essere svolta a livello di:
   • Domanda globale
   • Domanda aziendale
   • Domanda per un singolo prodotto/servizio
Può essere di tipo:
   • Quantitativo (quantità, elasticità, potenziale del mercato, forecast)
   • Qualitativo (caratteristiche socio-demografiche, comportamento di
      acquisto, fedeltà al marchio)
L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B
        (Renato Fiocca 1982)




         nuovo     modificato   invariato

              Novità acquisto
L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B
                        (Renato Fiocca 1982)



             strate-
              gica
Importanza
 acquisto
              tattica
             routine
                di




                         nuovo     modificato   invariato

                              Novità acquisto
L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B
                         (Renato Fiocca 1982)



             strate-
              gica
                            Instaurare relazioni di lungo periodo,
                        enfatizzare collaborazione e problem solving
Importanza
 acquisto
              tattica
             routine
                di




                           nuovo       modificato       invariato

                                 Novità acquisto
L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B
                         (Renato Fiocca 1982)



             strate-
              gica
                            Instaurare relazioni di lungo periodo,
                        enfatizzare collaborazione e problem solving
Importanza
 acquisto


                          caratteristiche tecniche,
              tattica


                          qualità, performance ed
                                  affidabilità
             routine
                di




                           nuovo        modificato      invariato

                                 Novità acquisto
L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B
                         (Renato Fiocca 1982)



             strate-
              gica
                            Instaurare relazioni di lungo periodo,
                        enfatizzare collaborazione e problem solving
Importanza
 acquisto


                          caratteristiche tecniche,     prezzo e
              tattica


                          qualità, performance ed      condizioni
                                  affidabilità         pagamento
             routine
                di




                           nuovo        modificato      invariato

                                 Novità acquisto
L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B
                          (Renato Fiocca 1982)



             strate-
              gica
                            Instaurare relazioni di lungo periodo,
                        enfatizzare collaborazione e problem solving
Importanza
 acquisto


                           caratteristiche tecniche,    prezzo e
              tattica


                           qualità, performance ed     condizioni
                                   affidabilità        pagamento
             routine




                        caratteristiche
                di




                          tecniche e
                            qualità

                           nuovo          modificato    invariato

                                  Novità acquisto
L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B
                          (Renato Fiocca 1982)



             strate-
              gica
                            Instaurare relazioni di lungo periodo,
                        enfatizzare collaborazione e problem solving
Importanza
 acquisto


                           caratteristiche tecniche,      prezzo e
              tattica


                           qualità, performance ed       condizioni
                                   affidabilità          pagamento
             routine




                        caratteristiche
                                            Prezzo, condizioni di
                di




                          tecniche e
                                          pagamento, termini di resa
                            qualità

                           nuovo          modificato     invariato

                                  Novità acquisto
L‟analisi della motivazione all‟acquisto
 La piramide motivazionale (Abraham Maslow, 1954)


                      REALIZZAZIONE
                       DI SE STESSO
Livello
                         STIMA
superiore

                        SOCIALE


                       SICUREZZA
Livello
inferiore             FISIOLOGICI
•   Definizione di Controllo di Gestione
•   Gestione Strategica e Gestione Operativa
•   L’Azienda come Sistema
•   Il Valore Aggiunto
•   Le 5 forze che condizionano le Aziende
•   La Formula Imprenditoriale
•   L’analisi SWOT
•   L’analisi dell’offerta e della concorrenza
•   L’analisi della domanda (B2B e B2C)
•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale
•   L’analisi finanziaria
FACCIAMO UNA SECONDA SINTESI
Abbiamo visto come fare:
  • l‟analisi SWOT di un‟Azienda
  • l‟analisi dell‟offerta e del mercato in cui
    operiamo
  • l‟analisi della domanda

                                      .
NELLE ISO 9000       (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B
                      e UNI ISO 10014:2007 ):



 I leader stabiliscono unità di intenti e di
 indirizzo dell‟organizzazione. Essi dovrebbero
 creare e mantenere un ambiente interno che
 coinvolga pienamente le persone nel consegui-
 mento degli obiettivi dell‟organizzazione.


 Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l‟es-
 senza dell'organizzazione ed il loro pieno coin-
 volgimento permette di porre le loro capacità al
 servizio dell‟organizzazione.
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
                  (Piramide di di Robert Anthony 1965)

      LIV. STRATEGICO
      LUNGO TERMINE



 LIV. TATTICO                 VERTICE
MEDIO TERMINE



                                                         LIV. OPERATIVO
                           MANAGEMENT                    BREVE TERMINE




                          BASE OPERATIVA
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
       (Henry Mintzberg 1979)




             VERTICE
           STRATEGICO




       LINEA INTERMEDIA




       NUCLEO OPERATIVO
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE   (L. Greiner)




         Le imprese, come
            le persone,
          attraversano 5
           distinte fasi
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE   (L. Greiner)




                 L‟imprenditore e …
                    l‟imprenditore
                       si comincia
                   sempre da soli!
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE                              (L. Greiner)


                               Fase 1
    Obiettivo principale:   Produrre e vendere
                            Informale, non strutturato:
    Tipo Organigramma:
                            adattamento reciproco
                            Estremamente accentratore, basato
    Stile di leadership:
                            sulla persona dell'imprenditore
    Controllo dell'azienda
                           Sui risultati ottenuti sul mercato
    basato su:
    Se tutto va bene:       Aumento patrimonio dell'imprenditore
    Cresce grazie a:        CREATIVITA' IMPRENDITORE
                            Una persona non basta più. CRISI DI
    Va in crisi quando:
                            COMANDO
LA ADHOCRAZIA              (Henry Mintzberg)


   . È un meccanismo non gerarchico, estremamente immediato
ed informale e particolarmente indicato quando c‟è l‟esigenza di
realizzare innovazioni complesse e non marginali.
L‟esigenza può essere:
• Esterna (richieste dei clienti) si ha l‟                      (è
   il caso più frequente nelle aziende nella fase I).
• Interna all‟organizzazione si ha
   (caso tipico delle moderne società avanzate). In tal caso
   l‟innovazione complessa e non marginale implica l‟interazione e
   l‟azione di esperti appartenenti a discipline diverse organiz-
   zati in gruppi di progetto strutturati a matrice.
L‟ambiente rappresenta il fattore più importante per
l‟adhocrazia ed
                                               .
LA ADHOCRAZIA              (Henry Mintzberg)


   . È un meccanismo non gerarchico, estremamente immediato
                                 Vertice
ed informale e particolarmente indicato quando c‟è l‟esigenza di
                                strategico

realizzare innovazioni complesse e non marginali.
L‟esigenza può essere:
• Esterna (richieste dei clienti) si ha l‟                      (è
   il caso più frequente nelle aziende nella fase I).
• Interna all‟organizzazione si ha
   (caso tipico delle moderne società avanzate). In tal caso
   l‟innovazione complessa e non marginale implica l‟interazione e
   l‟azione di esperti appartenenti a discipline diverse organiz-
   zati in gruppi di progetto strutturati a matrice.
L‟ambiente rappresenta il fattore più importante per
l‟adhocrazia ed
                                               .
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE   (L. Greiner)




                     I primi
                   dipendenti
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE                               (L. Greiner)



                                Fase 2
    Obiettivo principale:    Efficacia ed efficienza
    Tipo Organigramma:       Accentrata e funzionale: militare
    Stile di leadership:     Autoritario
    Controllo dell'azienda
                             Norme di lavoro e centri di costo
    basato su:
    Se tutto va bene:        Aumenti di merito
    Cresce grazie a:         AUTORITA' IMPRENDITORE
                             L'imprenditore non riesce a seguire
    Va in crisi quando:      tutto da solo: crisi di autonomia:
                             CRISI DI AUTONOMIA
LA STRUTTURA SEMPLICE                  (Henry Mintzberg)

Il meccanismo di coordinamento più elementare è quello della
                     , eseguita dal vertice che accentra le varie
funzioni. La configurazione organizzativa che ne deriva è quella
di una struttura semplice, che per funzionare non ha bisogno di
burocrazia né di organi di staff.
                                     : il vertice strategico è la
parte più importante ed è direttamente collegata al nucleo
operativo.
                                                                 .
Molto diffusa nelle aziende più piccole trova applicazione
anche in azienda guidate da un capo carismatico e nelle
cosiddette organizzazioni sintetiche, cioè le organizzazioni
fortemente accentrate che coordinano gli sforzi in una
situazione breve ed eccezionale.
LA STRUTTURA SEMPLICE                  (Henry Mintzberg)

Il meccanismo di coordinamento più elementare è quello della
                     , eseguita dal vertice che accentra le varie
funzioni. La configurazione organizzativa che ne deriva è quella
di una struttura semplice, che per funzionare non ha bisogno di
burocrazia né di organi di staff.
                                     : il vertice strategico è la
parte più importante ed è direttamente collegata al nucleo
operativo.
                                                                 .
Molto diffusa nelle aziende più piccole trova applicazione
anche in azienda guidate da un capo carismatico e nelle
cosiddette organizzazioni sintetiche, cioè le organizzazioni
fortemente accentrate che coordinano gli sforzi in una
situazione breve ed eccezionale.
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE   (L. Greiner)




                    I primi
                    Manager
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE                            (L. Greiner)




                                Fase 3
    Obiettivo principale:    Ampliare il mercato
    Tipo Organigramma:       Funzionale
    Stile di leadership:     DELEGA
    Controllo dell'azienda
                             Relazioni e centri di profitto
    basato su:
    Se tutto va bene:        Gratifiche ed incentivi ad personam
    Cresce grazie a:         Standardizzazione dei processi
                             Perdita di controllo dell'insieme:
    Va in crisi quando:
                             CRISI DI CONTROLLO
LA BUROCRAZIA MECCANICA                      (Henry Mintzberg)

Quando la supervisione diretta non è più sufficiente si passa al
coordinamento basato sulla                                     ad
opera della tecnostruttura. La                           presenta
una grande specializzazione delle mansioni nel nucleo operativo,
una forte formalizzazione del comportamento, un elevato grado
di burocratizzazione. La linea intermedia (che gestisce le
varianze, assolve i ruoli di collegamento con la tecnostruttura
per assicurare la trasmissione e l‟utilizzo degli standard e
favorisce i flussi verticali di comunicazione) è molto sviluppata.
                                            , dove è possibile la
standardizzazione dei processi ed ha avuto la sua massima
diffusione storica nelle produzioni industriali di grande serie,
ma oggi si trova anche nella maggior parte delle organizzazioni
di servizio, dove la massa delle attività impone procedure
standardizzate e ripetitive.
LA BUROCRAZIA MECCANICA                      (Henry Mintzberg)

Quando la supervisione diretta non è più sufficiente si passa al
coordinamento basato sulla                                     ad
opera della tecnostruttura. La                           presenta
una grande specializzazione delle mansioni nel nucleo operativo,
una forte formalizzazione del comportamento, un elevato grado
di burocratizzazione. La linea intermedia (che gestisce le
varianze, assolve i ruoli di collegamento con la tecnostruttura
per assicurare la trasmissione e l‟utilizzo degli standard e
favorisce i flussi verticali di comunicazione) è molto sviluppata.
                                            , dove è possibile la
standardizzazione dei processi ed ha avuto la sua massima
diffusione storica nelle produzioni industriali di grande serie,
ma oggi si trova anche nella maggior parte delle organizzazioni
di servizio, dove la massa delle attività impone procedure
standardizzate e ripetitive.
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE   (L. Greiner)




               La prima filiale
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE                          (L. Greiner)




                                Fase 4
    Obiettivo principale:    Consolidare l'organizzazione
    Tipo Organigramma:       A matrice, decentrata, holding
    Stile di leadership:     Stratega e controllore
    Controllo dell'azienda   Pianificazione e centri di
    basato su:               investimento
    Se tutto va bene:        Profit sharing e stock option
                             COORDINAMENTO e
    Cresce grazie a:
                             standardizzazione dei risultati
                             La burocrazia diventa eccessiva:
    Va in crisi quando:
                             CRISI DI BUROCRAZIA
LA SOLUZIONE DIVISIONALE                     (Henry Mintzberg)

Quando la standardizzazione dei processi non basta si passa
alla                                  . La parte dell‟organizza-
zione che corrisponde a questo meccanismo è la linea interme-
dia, e la configurazione organizzativa che ne risulta è costitui-
ta dalla soluzione divisionale, particolarmente
                              ,                            .
Domina una forte divisione del lavoro tra la direzione centrale
e le singole divisioni che godono di una forte autonomia
organizzativa. Le singole divisioni sono organizzate secondo la
burocrazia meccanica, e ciò in forza dell‟importanza che, nella
soluzione divisionale, assume la standardizzazione degli output.
Questo ultimo aspetto può essere così riassunto: forte
LA SOLUZIONE DIVISIONALE                     (Henry Mintzberg)

Quando la standardizzazione dei processi non basta si passa
alla                                  . La parte dell‟organizza-
zione che corrisponde a questo meccanismo è la linea interme-
dia, e la configurazione organizzativa che ne risulta è costitui-
ta dalla soluzione divisionale, particolarmente
                              ,                            .
Domina una forte divisione del lavoro tra la direzione centrale
e le singole divisioni che godono di una forte autonomia
organizzativa. Le singole divisioni sono organizzate secondo la
burocrazia meccanica, e ciò in forza dell‟importanza che, nella
soluzione divisionale, assume la standardizzazione degli output.
Questo ultimo aspetto può essere così riassunto: forte
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE   (L. Greiner)




                La Globalizzazione
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE                            (L. Greiner)


                               Fase 5
   Obiettivo principale:    Ricerca & Sviluppo continuo
   Tipo Organigramma:       Basata sui team di lavoro
   Stile di leadership:     Favorevole alla partecipazione
   Controllo dell'azienda
                            Condivisione degli obiettivi
   basato su:
   Se tutto va bene:        Gratifiche ai team
                            COLLABORAZIONE e
   Cresce grazie a:         standardizzazione delle
                            professionalità
                            Manca l'identificazione con l'Azienda
   Va in crisi quando:
                            (SATURAZIONE PSICOLOGICA)
LA BUROCRAZIA PROFESSIONALE                        (Henry Mintzberg)

La crisi di burocrazia si supera con il lavoro si squadra che
inizia con i “favori” scambiati fra colleghi.
                                                                dei
dipendenti. Il nucleo operativo è costituito da professionisti
che si sono formati al di fuori dell‟organizzazione assunti dopo
la verifica delle loro capacità. Ospedali, università, società di
revisione contabile esplicitano il fatto che i professionisti si
trovano nel nucleo operativo, svolgendo mansioni anche molto
specializzate ma che godono di una forte autonomia e
conservano il controllo del proprio operato.
                                                , dove è possibile
standardizzare le capacità necessarie, anche se difficili da
apprendere. Le burocrazie professionali
                                  ed i singoli sono controllati più
dagli utenti che non dall‟organizzazione o dai colleghi.
LA BUROCRAZIA PROFESSIONALE                        (Henry Mintzberg)

La crisi di burocrazia si supera con il lavoro si squadra che
inizia con i “favori” scambiati fra colleghi.
                                                                dei
dipendenti. Il nucleo operativo è costituito da professionisti
che si sono formati al di fuori dell‟organizzazione assunti dopo
la verifica delle loro capacità. Ospedali, università, società di
revisione contabile esplicitano il fatto che i professionisti si
trovano nel nucleo operativo, svolgendo mansioni anche molto
specializzate ma che godono di una forte autonomia e
conservano il controllo del proprio operato.
                                                , dove è possibile
standardizzare le capacità necessarie, anche se difficili da
apprendere. Le burocrazie professionali
                                  ed i singoli sono controllati più
dagli utenti che non dall‟organizzazione o dai colleghi.
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE
                           Il modello di Larry Greiner (1972)
                                                                  Matura
                                       Adole-        Adulta
Dimensione                             scenza
 impresa                     Scolare                                         crisi di
              Infanzia                                                     saturazione
                                                                           psicologica

                                                              crisi di
                                                            burocrazia

                                                 crisi di
                     crisi di                   controllo
                    comando

                                   crisi di
                                  autonomia
                                                                                Età
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             grazie alla                            grazie al       grazie
                              alla       alla
             creatività                             coordina-        alla
                            autorità    delega
                                                      mento        collabo-
                                                                   razione
La crisi legata al passaggio
generazionale è, quindi, una
delle tante …
Ma a differenza delle altre si
può sovrapporre ed allora …
LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE
                      Il modello di Larry Greiner (1972)

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                                        Adole-                     Matura
              Infanzia      Scolare                   Adulta
                                        scenza
                                                                              crisi di
                                                                            saturazione
                                                                            psicologica
                                                              crisi di
                                                             burocrazia
                     crisi di                     crisi di
                    comando                      controllo
                                   crisi di
                                    crisi di
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                                                     O E
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                                                        A
•   L’analisi della struttura
•   L’analisi economica
•   L’analisi patrimoniale             GESTIONE OPERATIVA
•   L’analisi finanziaria
GESTIONE OPERATIVA … MA COS’E’ ?


   Gestione                       Gestione Extra

   Patrimoniale                   Caratteristica



                     Gestione
                    finanziaria

   Gestione                             Gestione
   Caratteristica                        Fiscale
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caratteristica, fiscale e finanziaria)
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  • 2. Chi siamo Siamo una piccola società di consu- lenza che, per alcuni settori, opera con dei collaboratori esterni. Siamo specializzati nella e nell’ e ci rivolgiamo principalmente alle imprese con un fatturato inferiore ai 7- 8 milioni di €.
  • 3. Come operiamo Non vendiamo software perché sia- mo convinti che fare consulenza di direzione significhi lavorare e soprattutto l’Imprenditore e non vendergli dei programmi. Diamo molto importanza alla forma- zione dell’Imprenditore perché è il cuore e la mente dell’azienda.
  • 4. Quando entriamo in gioco La B.C.C. S.r.l. è un’organizza- zione a disposizione delle PMI per apportare una maggiore efficienza nei campi in cui l’Imprenditore desidera essere affiancato da un
  • 5. Primo contatto Contratto di check-up Le 5 Realizzazione check-up fasi (Se l’Imprenditore lo considera necessario) Convenzione d’intervento e follow-up Realizzazione Intervento, sconto = costo del check-up Al termine dell’Intervento Controllo dell’Intervento e follow-up per 12 mesi (Se l’Imprenditore lo considera necessario) Convenzione d’estensione follow-up follow-up per altri12 mesi Dopo 3 o 4 anni nuovo check-up
  • 6. Cosa facciamo GESTIONE E CONTROLLO GESTIONE CRISI AZIENDALE  Analisi per indici e flussi  Elaborazione di piani di risanamento  Schemi di controllo  Attestazione di fattibilità del piano  Cicli economici e finanziari  Liquidazioni volontarie anche con l’accordo dei creditori  Analisi della redditività  Concordati giudiziali e stragiudiziali  Controllo dei costi  Analisi dello stato di insolvenza  Controllo e gestione delle scorte  Predisposizione di concordati  Budgeting preventivi e accordi di ristrutturazione  Tableaux de bord dei debiti  Pianificazione finanziaria  Transazioni fiscali con percentuali di pagamento ridotte  Assistenza nelle procedure aperte presso i tribunali di Milano, Bergamo e Lodi
  • 7. Cosa facciamo GESTIONE E CONTROLLO GESTIONE CRISI AZIENDALE  Analisi per indici e flussi STRATEGIA E MANAGEMENT  Elaborazione di E MARKETING COMMERCIALE piani di risanamento  Schemi di controllo  Attestazione di fattibilità del piano  Cicli economici e finanziari Business Plan  Liquidazioni volontarie anche con Politica dei prezzi l’accordo dei creditori  Analisi della redditività Direzione per obiettivi  Politica di remunerazione dei  Concordati giudiziali e stragiudiziali  Controllodecisionali Sistemi dei costi venditori  Analisi dello stato di insolvenza  Controllodi delega delle scorte Sistemi e gestione  Predisposizione di concordati Animazione della forza vendita  Budgeting delle funzioni e dei Definizione preventivi e accordi di ristrutturazione Pubblicità, incentivi, e promozioni  Tableaux de bord compiti dei debiti Statistiche commerciali  Pianificazione finanziaria Organigrammi funzionali  Transazioni dei risultati Controllo fiscali con percentuali di  Flussi informativi pagamento ridotte Analisi dei margini  Gestione delle risorse umane  Assistenza nelle procedure aperte Posizionamento dei prodotti presso i tribunali di Milano, Bergamo e  Scelta della Formula Lodi Imprenditoriale
  • 8. Cosa facciamo GESTIONE E CONTROLLO GESTIONE CRISI AZIENDALE  Analisi per indici e flussi STRATEGIA E MANAGEMENT  Elaborazione di E MARKETING COMMERCIALE piani di risanamento  Schemi di controllo  Attestazione di fattibilità del piano  Cicli economici e finanziari CONSULENZA FISCALE Business Plan  Liquidazioni volontarie PRODUZIONE prezzi anche con Politica dei l’accordo dei creditori  Analisi della redditività Direzione per obiettivi  Politica di remunerazione dei  Concordati giudiziali e stragiudiziali Controllodecisionali e bilanci Dichiarazioni fiscali Sistemi dei costi  venditori Pianificazione della produzione  Analisi dello stato di insolvenza Controllodi delega contabili Elaborazione dati Sistemi e gestione delle scorte  Predisposizione di concordati delle Programmazione e lancio Animazione della forza vendita Budgeting delle funzioni e dei Contenzioso Definizione tributario preventivi e accordi di ristrutturazione commesse Pubblicità, incentivi, e promozioni Tableaux de bord Modifiche compiti della natura giuridica dei debiti dell’efficienza Controllo Statistiche commerciali  Pianificazione finanziaria Organigrammi funzionali  Transazioni dei risultati produttivafiscali con percentuali di Controllo  Flussi informativi pagamentooperativo Margine ridotte Analisi dei margini  Gestione delle risorse umane  Assistenza nelle procedure aperte Stato avanzamento prodotti Posizionamento dei lavori  Scelta della Formula presso i tribunaliapprovvigionamenti Politica degli di Milano, Bergamo e Lodi Imprenditoriale
  • 9. Cosa facciamo GESTIONE E CONTROLLO GESTIONE CRISI AZIENDALE  Analisi per indici e flussi STRATEGIA E MANAGEMENT  Elaborazione di E MARKETING COMMERCIALE piani di risanamento  Schemi di controllo  Attestazione di fattibilità del piano  Cicli economici e finanziari CONSULENZA FISCALE Business Plan  Liquidazioni volontarie PRODUZIONE prezzi anche con Politica dei l’accordo dei creditori  Analisi della redditività Direzione per obiettivi  Politica di remunerazione dei  Concordati giudiziali9001 CONSULENZA ISO e stragiudiziali Controllodecisionali e bilanci CONSULENZA costi LAVORO Sistemi dei DEL Dichiarazioni fiscali  venditori Pianificazione della produzione  Analisi dello stato di insolvenza Controllodi delega contabili Elaborazione dati Sistemi e gestione delle scorte  Predisposizione di concordati delle Programmazione e lancio Animazione della forza vendita Budgeting delle funzioni e dei Elaborazionetributario Definizione paghe Contenzioso preventivi e accordi di ristrutturazione Stesura documentazione commesse Pubblicità, incentivi, e promozioni Tableaux de bord Pratiche INPS, INAIL, ecc. Modifiche compiti della natura giuridica dei debiti dell’efficienza Controllo commerciali (Manuale, Statistiche procedure, ev. Pianificazione finanziaria Pratiche CIGS,funzionali Organigrammi CIG, mobilità  Transazioni operative)percentuali di istruzioni fiscali con produttivadei risultati Controllo  Flussi informativi pagamentooperativo Margine ridotte modulistica Predisposizione Analisi dei margini  Gestione delle risorse umane  Assistenza nelle procedure aperte Formazione del dei prodotti Posizionamento personale Stato avanzamento lavori  Scelta della Formula presso i tribunaliapprovvigionamenti Miglioramentodi Milano, Bergamo e Politica degli continuo Lodi Imprenditoriale
  • 10. PARTNER AZIENDALE ? Essere dei Partner dell‟Imprenditore non vuol dire essere “tuttologi”, ma avere una buona visione d‟insieme, conoscere i meccanismi aziendali ed avere grande esperienza nella conduzione delle imprese. Non è necessario essere programmatori per poter consigliare un Imprenditore su cosa deve fare un determinato programma (per esempio una procedura per l‟emissione degli ordini) … La B.C.C. collabora da tempo con consulenti “specialisti” in Finanza Aziendale, Comunicazione e Marketing, concordati e fallimenti …
  • 11. PARTNER AZIENDALE ? Gestire un‟azienda vuol dire prendere decisioni, compiere delle scelte. Se le decisioni e le scelte non sono basate su numeri concreti, ma solo su impressioni ed i “mi sembra”, o peggio ancora i “si è sempre fatto così”, le probabilità di sbagliare sono ormai elevatissime. La diffusione dei personal computer e di internet ha reso disponibile una quantità enorme di dati e di informazioni, oggi si ha spesso il problema di “filtrare” tali informazioni e di riorganizzarle secondo le proprie esigenze.
  • 12. Cosa faremo insieme Come integrare il Controllo di Gestione con il Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9004:2009 UNI ISO 10014:2007
  • 13. IL PERCORSO CHE FAREMO • Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema • Il Valore Aggiunto • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • L’analisi SWOT • L’analisi dell’offerta e della concorrenza • L’analisi della domanda (B2B e B2C) • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria
  • 14. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema • Il Valore Aggiunto • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • L’analisi SWOT • L’analisi dell’offerta e della concorrenza • L’analisi della domanda (B2B e B2C) • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria
  • 15. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Per guidare e far funzionare con successo una organizzazione è necessario dirigerla e tenerla sotto controllo in maniera sistematica e trasparente. Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior- namento di un sistema di gestione progettato per migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate. La gestione di un‟organizzazione comprende, tra le altre discipline di gestione, la gestione per la qualità.
  • 16. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Per guidare e far funzionare con successo una organizzazione è necessario dirigerla e tenerla sotto controllo in maniera sistematica e trasparente. Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior- namento di un sistema di progettato per migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate. La di un‟organizzazione comprende, tra le altre discipline di , la per la qualità.
  • 17. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Per guidare e far funzionare con successo una è necessario dirigerla e tenerla sotto controllo in maniera sistematica e trasparente. Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior- namento di un sistema di progettato per migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate. La di un‟ comprende, tra le altre discipline di , la per la qualità.
  • 18. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Per guidare e far funzionare con successo una è necessario dirigerla e tenerla sotto controllo in maniera e trasparente. Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior- namento di un di progettato per migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate. La di un‟ comprende, tra le altre discipline di , la per la qualità.
  • 19. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Per guidare e far funzionare con successo una è necessario dirigerla e tenerla sotto in maniera e trasparente. Il successo può derivare dall‟attuazione e dall‟aggior- namento di un di progettato per migliorare con continuità le prestazioni tenendo conto delle esigenze di tutte le parti interessate. La di un‟ comprende, tra le altre discipline di , la per la qualità.
  • 20. LE PAROLE CHIAVE Vi sono parole che apparentemente sono semplici e chiare, ma giunti al dunque si trasformano in con- cetti astrusi ed incomprensibili ( , , , , , ). Se, poi, si “mettono insieme” diventa tutto ancora più di difficile: ( di , di , di , di basato sui , ecc…) Non è facile definire certe parole, anche organi quali UNI, CEN ed ISO faticano a “quadrare il cerchio” … vediamo alcuni esempi:
  • 21. MODELLO DI SGQ BASATO SUI (ISO 9000:2000 e 9000:2005, ISO 9001:2000 e 9001:2008, ISO 9004:2000) 1 4 2 3
  • 22. MODELLO DI SGQ BASATO SUI (UNI EN ISO 9004: Gestire un’organizzazione per il successo durevole: L’approccio della gestione per la qualità) 1 2 6 3 5 4
  • 23. AUTOVALUTAZIONE DELLA MATURITÀ SUI DELL’ (UNI EN ISO 9004: ) Maggior numero di domande
  • 24. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni. 5.1 Orientamento al cliente 5.2 Leadership Le organizzazioni dipendono dai I leader stabiliscono unità di intenti e propri clienti e dovrebbero pertanto di indirizzo dell'organizzazione. Essi capire le loro esigenze presenti e dovrebbero creare e mantenere un future, soddisfare i loro requisiti e ambiente interno che coinvolga mirare a superare le loro stesse pienamente le persone nel aspettative. conseguimento degli obiettivi dell'organizzazione
  • 25. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni. 5.1 Orientamento al cliente 5.2 Leadership 5.3organizzazioni dipendono dai Le Coinvolgimento delle persone 5.4 Approccio per processiintenti e I leader stabiliscono unità di propri clienti e dovrebbero pertanto di indirizzo dell'organizzazione. Essi Le persone, aesigenze presenti e capire le loro tutti i livelli, Un risultato creare e mantenere un dovrebbero desiderato si ottiene con costituiscono l'essenza requisiti e future, soddisfare i loro maggiore interno che coinvolga ambiente efficienza quando le attività dell'organizzazione ed il loro pieno mirare a superare le loro stesse e le relative risorse sono gestite pienamente le persone nel coinvolgimento permette di porre le aspettative. come un processo. obiettivi conseguimento degli loro capacità al servizio dell'organizzazione dell'organizzazione.
  • 26. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni. 5.1 Orientamento al cliente 5.2 Leadership 5.3organizzazioni dipendono dai Le Coinvolgimento delle persone 5.4 Approccio per processiintenti e I leader stabiliscono unità di propri clienti e dovrebbero pertanto di indirizzo dell'organizzazione. Essi Le persone, aesigenze presenti e capire le loro tutti i livelli, alla 5.5 Approccio sistemico Un risultato creare e mantenere un dovrebbero desiderato si ottiene con 5.6 Miglioramento continuo costituiscono l'essenza requisiti e gestione future, soddisfare i loro maggiore interno che coinvolga ambiente efficienza quando le attività dell'organizzazione ed il loro pieno mirare a superare le loro stesse e miglioramento continuogestite pienamente risorse sono delle Il le relative le persone nel coinvolgimento permette di porre le Identificare, aspettative. comprendere e gestire, come un processo. complessive conseguimento degli obiettivi proprie prestazioni loro capacità al servizio processi come fossero un sistema, dell'organizzazione obiettivo dovrebbe essere un dell'organizzazione. tra loro correlati contribuisce permanente dell'organizzazione all'efficacia e all'efficienza dell'organizzazione nel conseguire i propri obiettivi.
  • 27. UNI EN ISO 9000:2005 2000 Sono stati identificati otto principi di gestione per la qualità che possono essere utilizzati dall‟alta direzione per guidare l‟organizzazione verso il miglioramento delle prestazioni. 5.1 Orientamento al cliente 5.2 Leadership 5.3organizzazioni dipendono dai Le Coinvolgimento delle persone 5.4 Approccio per processiintenti e I leader stabiliscono unità di propri clienti e dovrebbero pertanto di indirizzo dell'organizzazione. Essi Le persone, aesigenze presenti e capire le loro tutti i livelli, alla 5.5 Approccio sistemico Un risultato creare e mantenere un dovrebbero desiderato si ottiene con 5.6 Miglioramento continuo costituiscono l'essenza requisiti e gestione future, soddisfare i loro maggiore interno che coinvolga ambiente efficienza quando le attività dell'organizzazione ed il loro pieno mirare a superare le loro stesse e miglioramento continuogestite pienamente risorse sono delle Il le Rapporti di reciproco beneficio relative le persone nel 5.7 Decisioni basate su di porre le coinvolgimento permette dati di 5.8 un processo. come prestazioni complessive Identificare, aspettative. comprendere e gestire, conseguimento degli obiettivi proprie fatto loro capacità al servizio processi con i fornitori come fossero un sistema, dell'organizzazione obiettivo dovrebbe essere un dell'organizzazione. tra loro correlati contribuisce permanente dell'organizzazione Le decisioni efficaci si basano Un'organizzazione ed i suoi fornitori all'efficacia e all'efficienza sull'analisi di dati e di informazioni. sono interdipendenti ed un rapporto dell'organizzazione nel conseguire i di reciproco beneficio migliora, per propri obiettivi. entrambi, la capacità di creare valore.
  • 28. UNI ISO 10014:2007 (SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE) La presente norma internazionale fornisce linee guida per ottenere benefici economici e finanziari dall‟applicazione dei della ISO 9001. Tali principi sono di seguito denominati . • È destinata di un‟organizzazione ed integra la ISO 9004 per il miglioramento delle prestazioni • Fornisce esempi di benefici realizzabili e identifica metodi e strumenti di gestione disponibili per facilitarne l‟ottenimento. • Contiene linee guida e raccomandazioni e non è destinata ad uso contrattuale, regolamentare o di certificazione. • Sostituisce la UNI 10907:2001
  • 29. PRINCIPI DI GESTIONE E TEST DI AUTOVALUTAZIONE (UNI ISO 10014:2007 Linee guida per la realizzazione di benefici eco-fin) 1 8 2 3 7 4 6 5
  • 30. QUINDI: Riepilogando i processi sono 4, anzi 6, tanto è vero che l‟autovalutazione della maturità è su 6 indici … ma allora perché per ottenere benefici economici- finanziari devo misurare 8 principi? E se provassimo un approccio diverso? Magari come cantavano gli Eagles (1972): Take it easy, don't let the sound of your own wheels drive you crazy …
  • 31. GESTIRE UN’AZIENDA VUOL DIRE PORSI TRE DOMANDE Dove siamo ? Cosa dobbiamo Dove fare per vogliamo arrivarci ? andare ?
  • 32. CHE EQUIVALGONO A: Misura effetto Azione Decisione
  • 33. DAL 2000 NELLE ISO 9000 (Ciclo PDCA,Edward Deming 1950) ACT PLAN CHECK DO a
  • 34. NELLE EYESORE 9000 (Ciclo PDCA, Oxebridge Quality Resources International LLC): ASS- PRO- COVER CASTI- NATE CRAP DOH! a
  • 35. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B e UNI ISO 10014:2007 ): Il miglioramento continuo delle proprie presta- zioni complessive dovrebbe essere un obiettivo permanente dell‟organizzazione. Le decisioni efficaci si basano sull‟analisi di dati e di informazioni.
  • 36. IL CONTROLLO DI GESTIONE E’ … UN DI STRUMENTI E PROCEDURE CHE CONSENTE DI STABILIRE IL E DARE UTILI INDICAZIONI SUL DOBBIAMO PER ARRIVARCI UNA VOLTA CHE SIA STATO STABILITO IL VOGLIAMO ANDARE.
  • 37. IN WIKIPEDIA: In un'azienda il controllo di gestione è il volto a verso il conseguimento degli ope- rativa, rilevando, attraverso la misurazione di appositi indicatori, e informando di tali scostamenti gli organi responsabili, affinché pos- sano decidere e attuare le op- portune azioni correttive.
  • 38. IL CONTROLLO DI GESTIONE oppure o ancora Sono frasi che evidenziano un deficit nel controllo della gestione aziendale. a
  • 39. IL CONTROLLO DI GESTIONE E‟ il momento di dotarsi di strumenti ad hoc, quali: • situazioni economiche e di tesoreria mensili • analisi degli indici; • contabilità industriale, controllo dei costi di produzione e dell‟efficienza produttiva; • budget e business plan. A volte i dati da elaborare sono tanti e tali da richiedere interventi sul sistema informati aziendale, ciò richiede competenze che vanno ben oltre alle semplici conoscenze informatiche. Inoltre non è sufficiente introdurre i nuovi strumenti, è necessario imparare ad usarli …
  • 40. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema • Il Valore Aggiunto • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • L’analisi SWOT • L’analisi dell’offerta e della concorrenza • L’analisi della domanda (B2B e B2C) • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria
  • 41. UNA PRIMA PUNTUALIZZAZIONE È la Proprietà, gli Azionisti, e nessun altro che decide il dove vogliamo andare. Chi gestisce l‟Azienda deve solo perseguire gli obiettivi e la strategia stabilita. Se, casualmente, l‟Azienda è gestita da una parte della Proprietà, questa deve operare un cambio di mentalità.
  • 42. C’E’ GESTIONE E GESTIONE Gestione Strategica Gestione Operativa Tutte le attività direzionali Tutte le attività direzionali volte volte a modificare il contesto a perseguire le finalità aziendali strategico organizzativo di in un contesto predefinito. un‟impresa nel suo complesso. Comprende le attività di: Comprende le attività di: • programmazione • pianificazione strategica • guida del personale • organizzazione impegnate in azienda • guida del personale • gestione operativa impegnate nel cambiamento • controllo strategico E’ strategica se • Il problema mette a discussione gli obiettivi • I cambiamenti ambientali e congiunturali sono rilevanti • Sono previsti dei cambiamenti interni
  • 43. NELLE UNI (UNI 10771:2003 punti 5.1 e 5.6): Consiste nella comprensione della natura del “business" di un'organizzazione, della tipologia dei clienti, reali e potenziali, delle coerenze e dell‟adeguatezza del suo sistema organizzativo, anche in correlazione con il suo ambiente/mercato di riferimento e con la capacità di governarla e di guidarla con successo. Area che presiede alla pianificazione e al controllo del funzionamento aziendale, nell‟ottica di ottimizzare l‟impiego di tutte le sue risorse, in particolare quella finanziaria.
  • 44. LA SICUREZZA DEI DATI Il Controllo di Gestione è, quindi, dalla : serve a conoscere in che situazione si trova l‟azienda, ad individuarne i punti di debolezza, a indicare cosa fare e, verificare se quanto fatto ha sortito l‟effetto desiderato. Le informazioni fornite dal Controllo di Gestione sono estremamente delicate, la riservatezza è d‟obbligo. La può (deve) essere delegato a persone qualificate e di fiducia.
  • 45. Presentazione • Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema G S E T • Il Valore Aggiunto S R • Le 5 forze che condizionano le Aziende T A • La Formula Imprenditoriale I T O E • L’analisi SWOT N G • L’analisi dell’offerta e della concorrenza E I • L’analisi della domanda (B2B e B2C) C A • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale GESTIONE OPERATIVA • L’analisi finanziaria
  • 46. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema • Il Valore Aggiunto • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • L’analisi SWOT • L’analisi dell’offerta e della concorrenza • L’analisi della domanda (B2B e B2C) • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria
  • 47. DAL CODICE CIVILE Art. 2555. . L'azienda è il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa. Art. 2082. . È imprenditore chi esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi.
  • 48. UNA VISIONE PIU’ “SISTEMICA” CAPITALE DI RISCHIO PRODOTTO MATERIE FINITO O AZIENDA PRIME SERVIZIO SERVIZI MANO CAPITALE ESTERNI D’OPERA DI TERZI
  • 49. NELLE ISO 9000 (ISO 9000:2005 e ISO 10014:2007): Nella UNI EN ISO 9000:2005 il termine (3.4.2) è definito come il "risultato di un processo", dove (3.4.1) è definito come "insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in ingresso in elementi in uscita". Il termine prodotto comprende quattro categorie generali di prodotto: servizi, software, hardware e materiali da processo continuo.
  • 50. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B e UNI ISO 10014:2007 ): Un risultato desiderato si ottiene con maggiore efficienza quando le attività e le relative risor- se sono gestite come un processo. Identificare, comprendere e gestire, come fossero un sistema, processi tra loro correlati contribuisce all‟efficacia e all‟efficienza dell‟or- ganizzazione nel conseguire i propri obiettivi.
  • 51. III LEGGE DI H. H. GOSSEN (1854) La scarsità è il problema fondamentale dell‟economia: Il problema della scarsità impone che vengano effettuate delle scelte ovvero individuati i bisogni da soddisfare. La studia come i singoli agenti economici (individui, imprese, famiglie, anche intere nazioni) operano tali scelte e come interagiscono fra di loro (il funzionamento dei singoli mercati). La studia l‟economia da un punto di vista complessivo, cioè come un sistema (p.e. si occupa della ricchezza nazionale, della crescita, dell‟inflazione, della disoccupazione).
  • 52. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE IMPRESA: organizzazione che produce beni o servizi CONSUMI: le imprese per la vendita al pubblico. vendono alle famiglie i beni e servizi che producono nei mercati C dei beni e servizi. Y REDDITO: le imprese comprano gli input per produrre i fattori della produzione nei mercati dei fattori. FAMIGLIE FAMIGLIA : persona o gruppo di persone che condividono il proprio reddito.
  • 53. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE I INVESTIMENTI: spese C delle imprese per i beni capitali e le scorte. Y BANCHE: raccolgono i RISPARMI:S sono una risparmi delle famiglie e frazione s (propensione al li prestano alle imprese risparmio) del reddito Y. per i loro investimenti. FAMIGLIE
  • 54. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE I C SPESA PUBBLICA per beni Y G e servizi: incide sul PIL. S TRASFERIMENTI: hanno lo scopo di ridistribuire il Y, non hanno incidenza del PIL. B FAMIGLIE STATO STATO: insieme delle entrate e delle uscite della Pubblica Amministrazione.
  • 55. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE I C G Y S B FAMIGLIE STATO Yd Td IMPOSTE DIRETTE: REDDITO DISPONIBILE: Yd = Y – Td + TR Td = t Y.
  • 56. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE I Y C G Y S IMPOSTE INDIRETTE: calcolate sul totale dei beni. Ti B FAMIGLIE STATO Yd Td
  • 57. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE Z X LE IMPORTAZIONI: dipendono da Y e dal tasso di cambio e = €/$ I Z= Z0+ zy Y + ze e E LE ESPORTAZIONI: dipendono C solo dal tasso di cambio e X= X0- xe e G Y S SPESA AGGREGATA: E = C + G + I + Z – X - Ti = Y T i B FAMIGLIE STATO Yd Td
  • 58. IL DIAGRAMMA DEL FLUSSO CIRCOLARE I C G Y S FAMIGLIE STATO B
  • 59. GLI “ATTORI” NELLA MACROECONOMIA FAMIGLIE STATO
  • 60. NELLE UNI (UNI 10771:2003 punto 3.6): (parti interessate): individui o gruppi portatori di interessi riferibili all‟orga- nizzazione, ovvero nei confronti dei quali l‟organizzazione nutre un interesse legittimo. In altri termini, individui o gruppi che sono influenzati da, o possono influenzare, il compor- tamento dell‟organizzazione.
  • 61. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9000:2005 punto 3.3.7): : Persona o gruppo di per- sone aventi un interesse nelle prestazioni o nel successo di un‟organizzazione. Esempi: proprietari, clienti, fornitori, banche, sindacati, persone di un‟organizzazione o collet- tività.
  • 62. NELLA UNI EN ISO 9004:2009 (Punto 4.4 Parti interessate, esigenze ed aspettative) Parte Interessata Esigenze ed aspettative Clienti Qualità, prezzo e prestazioni relative alla consegna dei prodotti Proprietari/azionisti Durevole redditività, Trasparenza Persone dell’organizzazione Buon ambiente di lavoro, sicurezza occupazionale, riconoscimenti e premi Fornitori e Partner Reciproco beneficio e continuità di rapporto Società Protezione ambientale, comportamento etico, rispetto dei requisiti cogenti
  • 63. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema • Il Valore Aggiunto • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • L’analisi SWOT • L’analisi dell’offerta e della concorrenza • L’analisi della domanda (B2B e B2C) • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria
  • 64. IL VALORE AGGIUNTO Il Valore Aggiunto o plusvalore, è la misura dell'incremento di valore che si verifica nell'ambito della produzione e distribuzione di beni e servizi grazie all'intervento dei fattori produttivi: capitale (di rischio e di terzi) e lavoro. L„impresa acquista beni e servizi necessari a produrre altri beni e servizi. La differenza tra il valore dei beni e servizi prodotti e il valore dei beni e servizi acquistati per essere impiegati nel processo produttivo è il valore aggiunto.
  • 65. IL VALORE AGGIUNTO Il Valore Aggiunto può essere calcolato secondo due diversi punti di vista: • Produttivo: sottraendo dal valore dei beni e servizi prodotti il valore dei beni e servizi necessari per produrli (VA = Ricavi – Costi MP – Costi Servizi) • Reddituale: sommando i redditi che vengono distribuiti ai fattori della produzione. (VA = MdO + OF + Tax + Utili) Infatti: Ricavi –Costi MP – Costi Servizi – MdO – OF – Tax = Utili Gli Utili sono comprensivi degli ammortamenti
  • 66. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema • Il Valore Aggiunto • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • L’analisi SWOT • L’analisi dell’offerta e della concorrenza • L’analisi della domanda (B2B e B2C) • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria
  • 67. LE 5 FORZE (Il modello di Michael Porter -1982) ENTRANTI POTENZIALI Il sistema Il mercato normativo del lavoro (leggi sull‟ambiente, sulla Minaccia di ingresso privacy, sulla sicurezza, gli standard qualitativi) L’IMPRESA Potere contrat- Potere I I CONCORRENTI contrat- tuale tuale I CLIENTI FORNITORI Prodotti o servizi Imposte e Il mercato alternativi tasse del denaro I PRODOTTI SUCCEDANEI
  • 68. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B e UNI ISO 10014:2007 ): Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e future, soddisfare i loro requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative. Un‟organizzazione ed i suoi fornitori sono inter- dipendenti ed un rapporto di reciproco benefi- cio migliora, per entrambi, la capacità di creare valore.
  • 69. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema • Il Valore Aggiunto • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • L’analisi SWOT • L’analisi dell’offerta e della concorrenza • L’analisi della domanda (B2B e B2C) • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria
  • 70. FACCIAMO UNA PRIMA SINTESI L‟AZIENDA è un insieme di beni (e persone) organizzate volte a creare profitto attraverso la trasformazione di beni e servizi (acquistati da altre aziende) e venduti ad a terzi (aziende  , consumatori  ) Per creare profitto, l‟AZIENDA deve essere efficace (fare ciò che gli “altri” richiedono) ed efficiente (farlo nei tempi e nei costi “giusti”)
  • 71. LA FORMULA IMPRENDITORIALE (Richard Normann 1977) è la risultante delle scelte di fondo operate su 3 elementi: Client system (il mercato): il rapporto fra l‟impresa e l‟ambiente. Comprende le caratteristiche della clientela, le aree geografiche e il sistema competitivo Product system (l‟offerta): Company organization system cosa proponiamo al mercato. (l‟organizzazione): Comprende Comprende aspetti intrinse- capitale umano, know-how e ci, accessori, psicologici e patrimonio intangibile, cespi- distributivi. ti, capitale finanziario
  • 72. LA FORMULA IMPRENDITORIALE (Richard Normann 1977) è la risultante delle scelte di fondo operate su 3 elementi: Client system (il mercato): il rapporto fra l‟impresa e l‟ambiente. Comprende le caratteristiche della clientela, le aree geografiche e il sistema competitivo è la caratteristica più importante di una FI. Deve essere: ad ogni singolo elemento (mercato, offerta, struttura) poiché non sono atomici Se esiste garantisce Product system (l‟offerta): il successo competitivo. system Company organization cosa proponiamo al mercato. (l‟organizzazione): Comprende Comprende aspetti intrinse- capitale umano, know-how e ci, accessori, psicologici e patrimonio intangibile, cespi- distributivi. ti, capitale finanziario
  • 73. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema • Il Valore Aggiunto • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • L’analisi SWOT • L’analisi dell’offerta e della concorrenza • L’analisi della domanda (B2B e B2C) • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria
  • 74. NELLE UNI (UNI 10771:2003 punti 7.1.1.3 e 7.1.1.4): L' analisi (Albert Humphrey 1970) è uno strumento di pianificazione strategica usata per valutare i punti di forza ( trengths), debolezza ( eaknesses), le opportunità ( pportunities) e le minacce ( hreats) di un progetto o in un'impresa o in ogni altra situazione in cui si deve prendere una decisione per raggiungere un obiettivo. L'analisi SWOT può essere utilizzata da chiunque (aziende, organizzazioni non-profit, singoli individui e enti governativi) in qualsiasi processo decisionale in cui sia stato definito un obiettivo. L'analisi SWOT è utilizzata con successo anche nelle analisi di pianificazione preventiva della gestione delle crisi (catastrofi naturali, sommosse, ecc.)
  • 75. NELLE UNI (UNI 10771:2003 punti 7.1.1.3 e 7.1.1.4): L' analisi (Albert Humphrey 1970) è uno strumento di pianificazione strategica usata per valutare i punti di forza ( trengths), debolezza ( eaknesses), le opportunità Durante il check-up, la ( pportunities) e le minacce ( hreats) di un progetto o in SWOT viene eseguita un'impresa o in ogni altra situazione in cui si deve prendere una decisione per raggiungere un obiettivo. ponendo come obiettivo L'analisi SWOT può essere utilizzata da chiunque (aziende, organizzazioni non-profit, singoli individui e enti governativi) in qualsiasi processoredditività nel definito un la decisionale in cui sia stato obiettivo. medio-lungo periodo L'analisi SWOT è utilizzata con successo anche nelle analisi di pianificazione preventiva della gestione delle crisi (catastrofi naturali, sommosse, ecc.)
  • 76. Area di attività Punti di Forza Punti di debolezza Tempo lento di risposta al Processi Produttività elevata mercato Gestione mediocre dello staff Buone capacità di acquisizione Management ed assenza di percorsi di e percorsi di carriera definiti carriera Struttura organizzativa formale Chiara e condivisa Nebulosa o osteggiata Budget Presente ed utilizzato Assente Buone capacità di vendita Marketing e vendite Ricerche di mercato mediocri diretta Altre competenze R&D eccellente Gestione mediocre Esperienze Successo sui mercati esteri Sconfitte in alcuni paesi Proprietà intellettuale e know- Marchi, segreti industriali Brevetti in scadenza how Immobili Posizione eccellente Leasing indesiderati Impianti, macchinari Attrezzature specifiche Impianti obsoleti Buona gestione delle Information Technology Automazione scadente informazioni Finanziamenti Buon cash flow Indebitamento
  • 77. Area Opportunità Minacce Il mercato sta diventando Mercato Il mercato è in crescita rapidamente saturo I concorrenti hanno una forte Settore La concorrenza è frammentaria R&D L’adesione agli standard L’adesione agli standard Associazioni di settore rafforza il prodotto aumenta i costi Competenze disponibili a livello Mercato del lavoro Scioperi locale Prestiti a costo elevati riducono Mercati finanziari Fondi a basso costo il potere d’acquisto dei clienti Materie importate più Prodotti della concorrenza più Tassi di cambio economiche economici Opportunità di vendere, p.e., Costi della normativa Ambiente dispositivi per il risparmio antinquinamento dell’acqua L’espansione economica La disoccupazione crescente Tendenze economiche rafforza la domanda riduce la domanda Politiche statali Sgravi fiscali Incentivi per le società rivali Vendita di attrezzature Perdita nella produzione o nei Disastri naturali specializzate o fornitura di dati assistenza
  • 78. L’analisi SWOT (Albert Humphrey 1970) forze debolezze Analisi Interna
  • 79. L’analisi SWOT (Albert Humphrey 1970) opportunità Analisi Esterna minacce forze debolezze Analisi Interna
  • 80. L’analisi SWOT (Albert Humphrey 1970) opportunità Analisi Esterna minacce Sfruttare i punti di forza per difendersi dalle minacce forze debolezze Analisi Interna
  • 81. L’analisi SWOT (Albert Humphrey 1970) opportunità Analisi Esterna Sviluppare nuove metodologie in grado di sfruttare i punti di forza dell'azienda minacce Sfruttare i punti di forza per difendersi dalle minacce forze debolezze Analisi Interna
  • 82. L’analisi SWOT (Albert Humphrey 1970) opportunità Analisi Esterna Sviluppare nuove metodologie in grado di sfruttare i punti di forza dell'azienda Individuare piani di minacce Sfruttare i punti di difesa per evitare forza per difendersi che le minacce dalle minacce esterne acuiscano i punti di debolezza forze debolezze Analisi Interna
  • 83. L’analisi SWOT (Albert Humphrey 1970) opportunità Analisi Esterna Sviluppare nuove Eliminare le metodologie in grado debolezze per di sfruttare i punti di attivare nuove forza dell'azienda opportunità Individuare piani di minacce Sfruttare i punti di difesa per evitare forza per difendersi che le minacce dalle minacce esterne acuiscano i punti di debolezza forze debolezze Analisi Interna
  • 84. L’analisi SWOT (Albert Humphrey 1970) ATTENZIONE: l‟analisi SWOT eseguita durante il check-up è solo un accenno; per svolgerla compiutamente ci vorrebbero diversi giorni, perché: • L‟analisi interna dovrebbe affrontare tutte le caratteri- stiche aziendali (personale, finanza, capacità produttiva), ed individuare i (Fattori Critici di Successo) per l‟obiettivo fissato. • L‟analisi esterna dovrebbe individuare i fattori con un‟analisi (Political, Economic, Social, Technologic) o meglio (Social, Technologic, Economic, Eco- logic, Political, Legal, Education, Demographic).
  • 85. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema • Il Valore Aggiunto • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • L’analisi SWOT • L’analisi dell’offerta e della concorrenza • L’analisi della domanda (B2B e B2C) • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria
  • 86. IL MARKETING MIX (4P Jerome McCarthy 1960 e 6P) Sono le leve che il Venditore può usare per stimolare le vendite: qualità (scegliere il livello, …), optional, servizio dopo vendita, garanzie, ecc. basato sulla concorrenza o sui costi, valori psicologici, differenziati, condizioni di pagamento, sconti quantità, ecc., vendita diretta al consumatore, tramite un dettagliante, tramite un grossista, centrali d'acquisto … pubblicità informativa, suggestiva, tecnica, ecc. è l'insieme delle attività di supporto e informazione per il potenziale cliente. Propria del B2B, sta prendendo piede anche nel B2C. è il posizionamento della marca, un fattore fondamentale nella percezione del consumatore. Una volta che il consumatore si è fatto un'idea su di una marca è quasi impossibile fargli cambiare avviso.
  • 87. IL PRODOTTO Comprende tutte le componenti che costituiscono l‟insieme di valori effettivamente acquistato dall‟acqui- rente; per prodotto si deve intendere, più che un oggetto fisico, un insieme di valori, un insieme di utilità che il prodotto o servizio copre. Ecco, allora, che il bene è caratterizzato da:
  • 88. Il processo di selezione Razionaliz- Percezione zazione Prodotto del del ideale bisogno bisogno Definizio- Richiamo ne criteri SCELTA alla di memoria selezione
  • 89. La scelta della strategia di base tradizionale nuovo Mercato
  • 90. La scelta della strategia di base innovativi Prodotti consolidati tradizionale nuovo Mercato
  • 91. La scelta della strategia di base innovativi Prodotti consolidati Insediata tradizionale nuovo Mercato
  • 92. La scelta della strategia di base innovativi Evolutiva Prodotti consolidati Insediata tradizionale nuovo Mercato
  • 93. La scelta della strategia di base innovativi Evolutiva Creativa Prodotti consolidati Insediata tradizionale nuovo Mercato
  • 94. La scelta della strategia di base innovativi Evolutiva Creativa Prodotti consolidati Insediata Avanzata tradizionale nuovo Mercato
  • 95. di Attività Attività primarie supporto Logistica in entrata Produzione Logistica in Approvvigionamento Gestione del uscita Attività infrastrutturali L’analisi statica dell’offerta Marketing Sviluppo della tecnologia Pubblicità Marketing Gestione delle risorse umane e Amministraz. Vendite forza vendita Gestione forza vendita Servizi Postvendita Letteratura tecnica Promozione Valore aggiunto (catena del valore M. Porter 1985)
  • 96. L’analisi della concorrenza alto Qualità basso
  • 97. L’analisi della concorrenza alto Qualità basso basso alto Prezzo
  • 98. L’analisi della concorrenza alto Qualità basso basso alto Prezzo
  • 99. L’analisi della concorrenza Differenziazione alta bassa basso alto Prezzo
  • 100. L’analisi dinamica dell’offerta (la matrice BCG, 1968) Quota di mercato alta bassa
  • 101. L’analisi dinamica dell’offerta (la matrice BCG, 1968) Quota di mercato alta bassa bassa alta Crescita del business
  • 102. L’analisi dinamica dell’offerta (la matrice BCG, 1968) Quota di mercato alta ? bassa bassa alta Crescita del business
  • 103. L’analisi dinamica dell’offerta (la matrice BCG, 1968) Quota di mercato alta ? bassa bassa alta Crescita del business
  • 104. L’analisi dinamica dell’offerta (la matrice BCG, 1968) Quota di mercato alta ? bassa bassa alta Crescita del business
  • 105. L’analisi dinamica dell’offerta (la matrice BCG, 1968) Quota di mercato alta ? bassa bassa alta Crescita del business
  • 106. L’analisi dinamica dell’offerta (Ciclo di vita, Vernon 1966) Vendite Tempo ?
  • 107. L’analisi dinamica dell’offerta (Ciclo di vita, Vernon 1966) Vendite Tempo ?
  • 108. L’analisi dinamica dell’offerta (Ciclo di vita, Vernon 1966) Vendite Tempo ?
  • 109. L’analisi dinamica dell’offerta (Ciclo di vita, Vernon 1966) Vendite Tempo ?
  • 110. L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA (matrice GE/Mc Kinsey 1970) Quota di mercato alta alta Competitività Azienda bassa media bassa basso alta media alto bassa Prezzo Attrattività mercato
  • 111. L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA (matrice GE/Mc Kinsey 1970) Proteggere la alta Competitività posizione Azienda media bassa alta media bassa Attrattività mercato
  • 112. L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA (matrice GE/Mc Kinsey 1970) Ridurre i costi Proteggere la alta e massimiz- Competitività posizione zare i profitti Azienda media bassa alta media bassa Attrattività mercato
  • 113. L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA (matrice GE/Mc Kinsey 1970) Ridurre i costi Preservare il Proteggere la alta e massimiz- cash flow , di- Competitività posizione zare i profitti fendere i pdf Azienda media bassa alta media bassa Attrattività mercato
  • 114. L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA (matrice GE/Mc Kinsey 1970) Ridurre i costi Preservare il Proteggere la alta e massimiz- cash flow , di- Competitività posizione zare i profitti fendere i pdf Azienda media Sfidare il leader bassa alta media bassa Attrattività mercato
  • 115. L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA (matrice GE/Mc Kinsey 1970) Ridurre i costi Preservare il Proteggere la alta e massimiz- cash flow , di- Competitività posizione zare i profitti fendere i pdf Azienda Gestire con media Sfidare il estrema leader attenzione bassa alta media bassa Attrattività mercato
  • 116. L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA (matrice GE/Mc Kinsey 1970) Ridurre i costi Preservare il Proteggere la alta e massimiz- cash flow , di- Competitività posizione zare i profitti fendere i pdf Azienda Gestire con Proteggere media Sfidare il estrema posizione, leader attenzione stop investim bassa alta media bassa Attrattività mercato
  • 117. L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA (matrice GE/Mc Kinsey 1970) Ridurre i costi Preservare il Proteggere la alta e massimiz- cash flow , di- Competitività posizione zare i profitti fendere i pdf Azienda Gestire con Proteggere media Sfidare il estrema posizione, leader attenzione stop investim Cercare bassa opportunità a basso rischio alta media bassa Attrattività mercato
  • 118. L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA (matrice GE/Mc Kinsey 1970) Ridurre i costi Preservare il Proteggere la alta e massimiz- cash flow , di- Competitività posizione zare i profitti fendere i pdf Azienda Gestire con Proteggere media Sfidare il estrema posizione, leader attenzione stop investim Cercare Investire solo bassa opportunità a nelle aree basso rischio attrattive alta media bassa Attrattività mercato
  • 119. L’ANALISI DINAMICA DELL’OFFERTA (matrice GE/Mc Kinsey 1970) Ridurre i costi Preservare il Proteggere la alta e massimiz- cash flow , di- Competitività posizione zare i profitti fendere i pdf Azienda Gestire con Proteggere media Sfidare il estrema posizione, leader attenzione stop investim Cercare Investire solo bassa opportunità a nelle aree Disinvestire basso rischio attrattive alta media bassa Attrattività mercato
  • 120. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema • Il Valore Aggiunto • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • L’analisi SWOT • L’analisi dell’offerta e della concorrenza • L’analisi della domanda (B2B e B2C) • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria
  • 121. L’ANALISI DELLA DOMANDA Serve a: • Descrivere le caratteristiche di chi compra (B2B o B2C) • Comprenderne le motivazioni di acquisto e le aspettative • Prevederne il comportamento futuro Può essere svolta a livello di: • Domanda globale • Domanda aziendale • Domanda per un singolo prodotto/servizio Può essere di tipo: • Quantitativo (quantità, elasticità, potenziale del mercato, forecast) • Qualitativo (caratteristiche socio-demografiche, comportamento di acquisto, fedeltà al marchio)
  • 122. L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B (Renato Fiocca 1982) nuovo modificato invariato Novità acquisto
  • 123. L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B (Renato Fiocca 1982) strate- gica Importanza acquisto tattica routine di nuovo modificato invariato Novità acquisto
  • 124. L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B (Renato Fiocca 1982) strate- gica Instaurare relazioni di lungo periodo, enfatizzare collaborazione e problem solving Importanza acquisto tattica routine di nuovo modificato invariato Novità acquisto
  • 125. L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B (Renato Fiocca 1982) strate- gica Instaurare relazioni di lungo periodo, enfatizzare collaborazione e problem solving Importanza acquisto caratteristiche tecniche, tattica qualità, performance ed affidabilità routine di nuovo modificato invariato Novità acquisto
  • 126. L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B (Renato Fiocca 1982) strate- gica Instaurare relazioni di lungo periodo, enfatizzare collaborazione e problem solving Importanza acquisto caratteristiche tecniche, prezzo e tattica qualità, performance ed condizioni affidabilità pagamento routine di nuovo modificato invariato Novità acquisto
  • 127. L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B (Renato Fiocca 1982) strate- gica Instaurare relazioni di lungo periodo, enfatizzare collaborazione e problem solving Importanza acquisto caratteristiche tecniche, prezzo e tattica qualità, performance ed condizioni affidabilità pagamento routine caratteristiche di tecniche e qualità nuovo modificato invariato Novità acquisto
  • 128. L’ANALISI DELLA DOMANDA B2B (Renato Fiocca 1982) strate- gica Instaurare relazioni di lungo periodo, enfatizzare collaborazione e problem solving Importanza acquisto caratteristiche tecniche, prezzo e tattica qualità, performance ed condizioni affidabilità pagamento routine caratteristiche Prezzo, condizioni di di tecniche e pagamento, termini di resa qualità nuovo modificato invariato Novità acquisto
  • 129. L‟analisi della motivazione all‟acquisto La piramide motivazionale (Abraham Maslow, 1954) REALIZZAZIONE DI SE STESSO Livello STIMA superiore SOCIALE SICUREZZA Livello inferiore FISIOLOGICI
  • 130. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema • Il Valore Aggiunto • Le 5 forze che condizionano le Aziende • La Formula Imprenditoriale • L’analisi SWOT • L’analisi dell’offerta e della concorrenza • L’analisi della domanda (B2B e B2C) • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale • L’analisi finanziaria
  • 131. FACCIAMO UNA SECONDA SINTESI Abbiamo visto come fare: • l‟analisi SWOT di un‟Azienda • l‟analisi dell‟offerta e del mercato in cui operiamo • l‟analisi della domanda .
  • 132. NELLE ISO 9000 (UNI EN ISO 9004:2009 Appendice B e UNI ISO 10014:2007 ): I leader stabiliscono unità di intenti e di indirizzo dell‟organizzazione. Essi dovrebbero creare e mantenere un ambiente interno che coinvolga pienamente le persone nel consegui- mento degli obiettivi dell‟organizzazione. Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l‟es- senza dell'organizzazione ed il loro pieno coin- volgimento permette di porre le loro capacità al servizio dell‟organizzazione.
  • 133. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA (Piramide di di Robert Anthony 1965) LIV. STRATEGICO LUNGO TERMINE LIV. TATTICO VERTICE MEDIO TERMINE LIV. OPERATIVO MANAGEMENT BREVE TERMINE BASE OPERATIVA
  • 134. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA (Henry Mintzberg 1979) VERTICE STRATEGICO LINEA INTERMEDIA NUCLEO OPERATIVO
  • 135. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE (L. Greiner) Le imprese, come le persone, attraversano 5 distinte fasi
  • 136. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE (L. Greiner) L‟imprenditore e … l‟imprenditore si comincia sempre da soli!
  • 137. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE (L. Greiner) Fase 1 Obiettivo principale: Produrre e vendere Informale, non strutturato: Tipo Organigramma: adattamento reciproco Estremamente accentratore, basato Stile di leadership: sulla persona dell'imprenditore Controllo dell'azienda Sui risultati ottenuti sul mercato basato su: Se tutto va bene: Aumento patrimonio dell'imprenditore Cresce grazie a: CREATIVITA' IMPRENDITORE Una persona non basta più. CRISI DI Va in crisi quando: COMANDO
  • 138. LA ADHOCRAZIA (Henry Mintzberg) . È un meccanismo non gerarchico, estremamente immediato ed informale e particolarmente indicato quando c‟è l‟esigenza di realizzare innovazioni complesse e non marginali. L‟esigenza può essere: • Esterna (richieste dei clienti) si ha l‟ (è il caso più frequente nelle aziende nella fase I). • Interna all‟organizzazione si ha (caso tipico delle moderne società avanzate). In tal caso l‟innovazione complessa e non marginale implica l‟interazione e l‟azione di esperti appartenenti a discipline diverse organiz- zati in gruppi di progetto strutturati a matrice. L‟ambiente rappresenta il fattore più importante per l‟adhocrazia ed .
  • 139. LA ADHOCRAZIA (Henry Mintzberg) . È un meccanismo non gerarchico, estremamente immediato Vertice ed informale e particolarmente indicato quando c‟è l‟esigenza di strategico realizzare innovazioni complesse e non marginali. L‟esigenza può essere: • Esterna (richieste dei clienti) si ha l‟ (è il caso più frequente nelle aziende nella fase I). • Interna all‟organizzazione si ha (caso tipico delle moderne società avanzate). In tal caso l‟innovazione complessa e non marginale implica l‟interazione e l‟azione di esperti appartenenti a discipline diverse organiz- zati in gruppi di progetto strutturati a matrice. L‟ambiente rappresenta il fattore più importante per l‟adhocrazia ed .
  • 140. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE (L. Greiner) I primi dipendenti
  • 141. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE (L. Greiner) Fase 2 Obiettivo principale: Efficacia ed efficienza Tipo Organigramma: Accentrata e funzionale: militare Stile di leadership: Autoritario Controllo dell'azienda Norme di lavoro e centri di costo basato su: Se tutto va bene: Aumenti di merito Cresce grazie a: AUTORITA' IMPRENDITORE L'imprenditore non riesce a seguire Va in crisi quando: tutto da solo: crisi di autonomia: CRISI DI AUTONOMIA
  • 142. LA STRUTTURA SEMPLICE (Henry Mintzberg) Il meccanismo di coordinamento più elementare è quello della , eseguita dal vertice che accentra le varie funzioni. La configurazione organizzativa che ne deriva è quella di una struttura semplice, che per funzionare non ha bisogno di burocrazia né di organi di staff. : il vertice strategico è la parte più importante ed è direttamente collegata al nucleo operativo. . Molto diffusa nelle aziende più piccole trova applicazione anche in azienda guidate da un capo carismatico e nelle cosiddette organizzazioni sintetiche, cioè le organizzazioni fortemente accentrate che coordinano gli sforzi in una situazione breve ed eccezionale.
  • 143. LA STRUTTURA SEMPLICE (Henry Mintzberg) Il meccanismo di coordinamento più elementare è quello della , eseguita dal vertice che accentra le varie funzioni. La configurazione organizzativa che ne deriva è quella di una struttura semplice, che per funzionare non ha bisogno di burocrazia né di organi di staff. : il vertice strategico è la parte più importante ed è direttamente collegata al nucleo operativo. . Molto diffusa nelle aziende più piccole trova applicazione anche in azienda guidate da un capo carismatico e nelle cosiddette organizzazioni sintetiche, cioè le organizzazioni fortemente accentrate che coordinano gli sforzi in una situazione breve ed eccezionale.
  • 144. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE (L. Greiner) I primi Manager
  • 145. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE (L. Greiner) Fase 3 Obiettivo principale: Ampliare il mercato Tipo Organigramma: Funzionale Stile di leadership: DELEGA Controllo dell'azienda Relazioni e centri di profitto basato su: Se tutto va bene: Gratifiche ed incentivi ad personam Cresce grazie a: Standardizzazione dei processi Perdita di controllo dell'insieme: Va in crisi quando: CRISI DI CONTROLLO
  • 146. LA BUROCRAZIA MECCANICA (Henry Mintzberg) Quando la supervisione diretta non è più sufficiente si passa al coordinamento basato sulla ad opera della tecnostruttura. La presenta una grande specializzazione delle mansioni nel nucleo operativo, una forte formalizzazione del comportamento, un elevato grado di burocratizzazione. La linea intermedia (che gestisce le varianze, assolve i ruoli di collegamento con la tecnostruttura per assicurare la trasmissione e l‟utilizzo degli standard e favorisce i flussi verticali di comunicazione) è molto sviluppata. , dove è possibile la standardizzazione dei processi ed ha avuto la sua massima diffusione storica nelle produzioni industriali di grande serie, ma oggi si trova anche nella maggior parte delle organizzazioni di servizio, dove la massa delle attività impone procedure standardizzate e ripetitive.
  • 147. LA BUROCRAZIA MECCANICA (Henry Mintzberg) Quando la supervisione diretta non è più sufficiente si passa al coordinamento basato sulla ad opera della tecnostruttura. La presenta una grande specializzazione delle mansioni nel nucleo operativo, una forte formalizzazione del comportamento, un elevato grado di burocratizzazione. La linea intermedia (che gestisce le varianze, assolve i ruoli di collegamento con la tecnostruttura per assicurare la trasmissione e l‟utilizzo degli standard e favorisce i flussi verticali di comunicazione) è molto sviluppata. , dove è possibile la standardizzazione dei processi ed ha avuto la sua massima diffusione storica nelle produzioni industriali di grande serie, ma oggi si trova anche nella maggior parte delle organizzazioni di servizio, dove la massa delle attività impone procedure standardizzate e ripetitive.
  • 148. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE (L. Greiner) La prima filiale
  • 149. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE (L. Greiner) Fase 4 Obiettivo principale: Consolidare l'organizzazione Tipo Organigramma: A matrice, decentrata, holding Stile di leadership: Stratega e controllore Controllo dell'azienda Pianificazione e centri di basato su: investimento Se tutto va bene: Profit sharing e stock option COORDINAMENTO e Cresce grazie a: standardizzazione dei risultati La burocrazia diventa eccessiva: Va in crisi quando: CRISI DI BUROCRAZIA
  • 150. LA SOLUZIONE DIVISIONALE (Henry Mintzberg) Quando la standardizzazione dei processi non basta si passa alla . La parte dell‟organizza- zione che corrisponde a questo meccanismo è la linea interme- dia, e la configurazione organizzativa che ne risulta è costitui- ta dalla soluzione divisionale, particolarmente , . Domina una forte divisione del lavoro tra la direzione centrale e le singole divisioni che godono di una forte autonomia organizzativa. Le singole divisioni sono organizzate secondo la burocrazia meccanica, e ciò in forza dell‟importanza che, nella soluzione divisionale, assume la standardizzazione degli output. Questo ultimo aspetto può essere così riassunto: forte
  • 151. LA SOLUZIONE DIVISIONALE (Henry Mintzberg) Quando la standardizzazione dei processi non basta si passa alla . La parte dell‟organizza- zione che corrisponde a questo meccanismo è la linea interme- dia, e la configurazione organizzativa che ne risulta è costitui- ta dalla soluzione divisionale, particolarmente , . Domina una forte divisione del lavoro tra la direzione centrale e le singole divisioni che godono di una forte autonomia organizzativa. Le singole divisioni sono organizzate secondo la burocrazia meccanica, e ciò in forza dell‟importanza che, nella soluzione divisionale, assume la standardizzazione degli output. Questo ultimo aspetto può essere così riassunto: forte
  • 152. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE (L. Greiner) La Globalizzazione
  • 153. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE (L. Greiner) Fase 5 Obiettivo principale: Ricerca & Sviluppo continuo Tipo Organigramma: Basata sui team di lavoro Stile di leadership: Favorevole alla partecipazione Controllo dell'azienda Condivisione degli obiettivi basato su: Se tutto va bene: Gratifiche ai team COLLABORAZIONE e Cresce grazie a: standardizzazione delle professionalità Manca l'identificazione con l'Azienda Va in crisi quando: (SATURAZIONE PSICOLOGICA)
  • 154. LA BUROCRAZIA PROFESSIONALE (Henry Mintzberg) La crisi di burocrazia si supera con il lavoro si squadra che inizia con i “favori” scambiati fra colleghi. dei dipendenti. Il nucleo operativo è costituito da professionisti che si sono formati al di fuori dell‟organizzazione assunti dopo la verifica delle loro capacità. Ospedali, università, società di revisione contabile esplicitano il fatto che i professionisti si trovano nel nucleo operativo, svolgendo mansioni anche molto specializzate ma che godono di una forte autonomia e conservano il controllo del proprio operato. , dove è possibile standardizzare le capacità necessarie, anche se difficili da apprendere. Le burocrazie professionali ed i singoli sono controllati più dagli utenti che non dall‟organizzazione o dai colleghi.
  • 155. LA BUROCRAZIA PROFESSIONALE (Henry Mintzberg) La crisi di burocrazia si supera con il lavoro si squadra che inizia con i “favori” scambiati fra colleghi. dei dipendenti. Il nucleo operativo è costituito da professionisti che si sono formati al di fuori dell‟organizzazione assunti dopo la verifica delle loro capacità. Ospedali, università, società di revisione contabile esplicitano il fatto che i professionisti si trovano nel nucleo operativo, svolgendo mansioni anche molto specializzate ma che godono di una forte autonomia e conservano il controllo del proprio operato. , dove è possibile standardizzare le capacità necessarie, anche se difficili da apprendere. Le burocrazie professionali ed i singoli sono controllati più dagli utenti che non dall‟organizzazione o dai colleghi.
  • 156. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE Il modello di Larry Greiner (1972) Matura Adole- Adulta Dimensione scenza impresa Scolare crisi di Infanzia saturazione psicologica crisi di burocrazia crisi di crisi di controllo comando crisi di autonomia Età impresa Sviluppo Sviluppo Sviluppo Sviluppo Sviluppo grazie grazie grazie alla grazie al grazie alla alla creatività coordina- alla autorità delega mento collabo- razione
  • 157. La crisi legata al passaggio generazionale è, quindi, una delle tante … Ma a differenza delle altre si può sovrapporre ed allora …
  • 158. LE CRISI DI CRESCITA DELLE AZIENDE Il modello di Larry Greiner (1972) Dimensione impresa Adole- Matura Infanzia Scolare Adulta scenza crisi di saturazione psicologica crisi di burocrazia crisi di crisi di comando controllo crisi di crisi di autonomia + autonomia Età passaggio generazionale impresa Sviluppo Sviluppo Sviluppo Sviluppo Sviluppo grazie alla grazie grazie grazie al grazie creatività alla alla coordina- alla autorità delega mento collabo- razione
  • 159. Definizione di Controllo di Gestione • Gestione Strategica e Gestione Operativa • L’Azienda come Sistema G S • Il Valore Aggiunto E T S R • Le 5 forze che condizionano le Aziende T A • La Formula Imprenditoriale I T O E • L’analisi SWOT N G • L’analisi dell’offerta e della concorrenza E I • L’analisi della domanda (B2B e B2C) C A • L’analisi della struttura • L’analisi economica • L’analisi patrimoniale GESTIONE OPERATIVA • L’analisi finanziaria
  • 160. GESTIONE OPERATIVA … MA COS’E’ ? Gestione Gestione Extra Patrimoniale Caratteristica Gestione finanziaria Gestione Gestione Caratteristica Fiscale