4. Fattori ambientali
Gli incendi boschivi sono condizionati da tre fattori di natura
Ambientale
le caratteristiche della vegetazione
l’orografia del terreno
le condizioni meteorologiche
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
5. Combustibile-Orografia
I fattori topografici
intervengono :
• sulle condizioni del
vento al suolo
(intensità, direzione,
presenza di valli
strette)
• sulle condizioni di
umidità del terreno
La topografia influenza anche
direttamente la velocità di
propagazione di un fronte di
fiamma (uphill > downhill)
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
6. Meteorologia
Le condizioni meteorologiche
influenzano la propagazione
del fuoco principalmente
attraverso
Vento
Il vento predominante
incrementa la velocità di
propagazione in direzione del
vento;
Umidità
le temperature elevate ed un clima
secco favoriscono la propagazione
dell’incendio, al contrario di alti
valori di umidità o in caso di
precipitazioni
Instabilità
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
7. Vento
Il vento è forse il più importante elemento della meteorologia
applicata all’ antincendio boschivo.
La velocità del vento elevata ha effetti diretti sulla velocità di
propagazione di un incendio, e le raffiche sostenute
influenzano la capacità di un fuoco di passare da radente a
incendio di chioma. La distanza di «spotting» è influenzata sia
dai venti sostenuti che dalle raffiche.
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
8. La direzione del vento
influenza
direttamente il verso
in cui un incendio si
propaga.
Per il fuoco su un pendio, l'allineamento dei venti con la
pendenza, fornisce un più efficace preriscaldamento dei
combustibili davanti al fuoco, aumentando l'efficienza e la
velocità di diffusione.
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
10. Venti locali
• Venti anabatici
• Venti catabatici
• Alternanza circadiana
delle brezze di mare
e di terra
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
11. Venti locali
• Venti anabatici
• Venti catabatici
Un vento anabatico è un vento che soffia risalendo una
pendenza ripida o il fianco di una montagna per effetto del
riscaldamento dell'aria. Questi venti si sviluppano
normalmente durante il giorno nelle giornate estive calme e
soleggiate
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
12. Venti locali
• Venti anabatici
• Venti catabatici
I venti catabatici sono venti
che soffiano verso il basso,
spesso di notte; l'aria vicino al
terreno perde calore più
rapidamente di quella ad
altitudine simile che sovrasta
terreni più bassi.
Il raffreddamento porta ad un aumento della densità dell'aria che diventa
più pesante e quindi tende a cadere per attrazione gravitazionale,
innescando un vento diretto verso il basso più fresco che, scorrendo verso
il basso, può inibire lo sviluppo del fuoco e ridurne l'intensità.
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
13. Venti locali
• Venti anabatici
• Venti catabatici
• Alternanza circadiana
delle brezze di mare e
di terra
L'effetto di una brezza di mare
su un incendio può essere
significativo e potenzialmente pericoloso.
•
Disturba il movimento dell'aria su quello che altrimenti
sarebbe stata una giornata calma
•
Può interagisce con la direzione e la forza di un vento
esistente aumentandolo o diminuendolo
Generalmente però aumenta l'intensità di un incendio
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
14. Influenza della velocità del vento sul comportamento del fuoco :
• Venti sostenuti aumentano la velocità di diffusione
• Le raffiche facilitano il passaggio da incendio radente a incendio di chioma
• Entrambi influenzano la distanza a cui possono arrivare i salti di fuoco
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
15. Umidità
Umidità relativa (RH) è una misura della quantità di umidità
nell'atmosfera, ed è rappresentato in percentuale.
Esiste una correlazione tra temperatura e
umidità relativa. E’ più alta intorno all'alba,
quando la temperatura è bassa, ed è più bassa
nel tardo pomeriggio quando le temperature
sono probabilmente più elevate. Quando
l’umidità relativa è alta, il combustibile non
riesce ad asciugare; quando i livelli di umidità
scendono, il contenuto di umidità nel
combustibile si riduce. L'effetto dell’ RH sul
comportamento del fuoco è significativo ed è
un buon indicatore della probabile gravità dell’
incendio.
Quando RH scende a livelli critici (inferiori al
40%) diventa probabile un comportamento
estremo dell’ incendio.
Aulla 4 Febbraio 2014
P
S
I
C
R
O
M
E
T
R
O
B.Barsanti
16. Instabilità
La stabilità atmosferica è la resistenza dell'atmosfera al movimento
verticale verso l'alto updraft di una particella di aria che è stata riscaldata
vicino alla superficie della terra. Il grado di stabilità (o di instabilità)
dell'atmosfera avrà quindi un impatto sulla propagazione e intensità dell’
incendio della conformazione e direzione della colonna di fumo.
Un aumento della stabilità dell’ atmosfera può provocare la
riduzione della visibilità a causa delle inversioni termiche che
intrappolano il fumo causando un comportamento meno attivo
dell’ incendio. Una diminuzione della stabilità invece comporta un
aumento dell'attività dell’incendio
Con condizioni instabili,
pennacchi convettivi
possono trasportare tizzoni
distribuendoli su aree vaste.
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
17. Piccola Nota
Boundary layer (PBL)
Lo strato limite
planetario,
o Planetary
Boundary
Layer (PBL), è
definito come quella
porzione
di troposfera a
diretto contatto con
il suolo, l'uomo e la
biosfera, influenzata
dalla presenza della
superficie terrestre
e che risponde alle
variazioni
atmosferiche con un
tempo di scala di
circa un'ora;
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
18. Piccola Nota
Boundary layer (PBL)
Fenomeni
turbolenti di difficile
modellizzazione
matematica
Instabilità
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
19. Pirocumuli
Il calore generato dall’incendio, con
conseguente sviluppo di correnti
convettive o correnti calde ascendenti
(updraft ), assieme alle particelle di
fumo e cenere che rappresentano
efficaci nuclei di condensazione
(attirano cioè attorno a sé le molecole
di vapore), riescono, in particolari
condizioni, a generare enormi cumuli
che talvolta maturano in veri e
propri cumulonembi.
Questo tipo di nuvola è spesso accompagnato (come del
resto avviene nelle nubi temporalesche)
da forte turbolenza che al suolo si concretizza in
intense raffiche di vento (downdraft ) che
contribuiscono ad alimentare e rendere più imprevedibile
l’incendio.
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
21. Be informed
Nel mondo la prima causa di «fatalities» per gli operatori
dell’antincendio boschivo è il repentino cambiamento delle
condizioni meteorologiche
YARNELL (2013) 19 morti
Informazioni meteo dettagliate dovrebbero essere incluse nel
briefing operativo e tutto il personale dovrebbe essere a
conoscenza di eventuali rischi derivanti dalle condizioni
meteorologiche attuali o future. Informazioni meteo aggiornate
devono essere comunicate a tutto il personale operativo sul luogo
dell'incendio per aiutare il mantenimento della consapevolezza
situazionale.
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
22. Be prepared
Esistono piccole apparecchiature in grado
di fornire informazioni accurate in loco.
Sono particolarmente utili per raccogliere
dati sul contenuto di umidità dell'aria,
altitudine, pressione atmosferica, velocità
e direzione del vento.
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
23. Be prepared
Attraverso l’osservazione diretta di cambiamenti significativi delle nubi
si possono ottenere dati su:
•
•
•
•
•
•
Formazione e dissipazione di temporali
Rapida evoluzione delle condizioni meteorologiche associate
ad un fronte freddo in avvicinamento
Formazione e dissipazione di inversioni termiche
Cambiamenti nella stabilità atmosferica
Variazioni della direzione del vento
Improvvisi cambiamenti di umidità relativa e temperatura
dell'aria.
Lo sviluppo di temporali indica che l'atmosfera è instabile e che improvvisi
cambiamenti potranno verificarsi nei venti locali, nella temperatura e
nell’umidità.
Fronti freddi possono portare a rapidi cambi di direzione e velocità del
vento così come di temperatura.
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti
25. Regione Toscana
Indice FFC – umidità del combustibile
I due indici sono generati a partire dai dati
meteo osservati e spazializzati su tutto il
territorio regionale con risoluzione spaziale di
1km, e dagli output del modello di previsione
meteorologica (WRF-NMM), a diverse scale di
risoluzione spaziale.
Le variabili meteo considerate sono:
• temperatura massima
• cumulato di precipitazione
• umidità al suolo
• vento.
Il modello è inizializzato sia con i dati meteo
disponibili che con l'indice di rischio del giorno
precedente.
Indice FWI – comportamento del fuoco
Aulla 4 Febbraio 2014
B.Barsanti