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Scenari di sviluppo dell’impiego
dei fanghi proteici in agricoltura

     Dai fanghi proteici dell’industria
   conciaria all’utilizzo in agricoltura; un
         percorso di sostenibilità




Presentazione e finalità del presente
              lavoro
   Il Consorzio Cuoio Depur fin dall’inizio degli
anni ‘80 ha riservato notevoli risorse
economiche ed umane agli studi e alle
ricerche tese all’individuazione di possibili
forme di riutilizzo in agricoltura delle
biomasse costituite dai fanghi proteici
prodotti, anticipando le esigenze e le
indicazioni formulate dalla Amministrazioni
locali e dalla Comunità Europea.
tale intuizione trae origine dall’analisi delle
   caratteristiche dei materiali che si possono
          sintetizzare nei seguenti punti:




  una elevata presenza di sostanze derivanti dagli
estratti naturali di origine vegetale;

  una elevata quantità della frazione di sostanza
organica di origine proteica, derivante dallo scarto
delle pelli;

   da componenti (pelo, crini, carniccio, cuoiattolo
etc…), già riconosciuti singolarmente quali
fertilizzanti ai sensi della Legge n.748/84 (ora
D.lgs.n.217/2006).
I sottoprodotti della lavorazione conciaria, sotto il
profilo agronomico sono al livello dei migliori prodotti
nel settore dei fertilizzanti organici, tanto che oltre 25
anni fa furono ammessi a pieno titolo tra i concimi
organici previsti dalla ex L.748/84.

L’utilizzazione di questi concimi ha potuto contare nel
tempo di un supporto sperimentale di notevole
spessore, che ne ha agevolato e qualificato l’impiego.
Pertanto per il fango proteico prodotto si è progettato
fin dall’inizio un percorso similare che, attraverso
capillari sperimentazioni e costante monitoraggio,
portasse alla formulazione di un fertilizzante
riconosciuto dalla normativa nazionale.
Le Amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali,
nei diversi ruoli istituzionali e nelle diverse
competenze, hanno promosso, sostenuto e
cofinanziato il progetto, condividendone gli obiettivi e
le finalità.
Quindi in sintesi a partire dal 1982, il Consorzio Cuoio
Depur ha condotto sperimentazioni tese a verificare sia
in impianto pilota (vasche lisimetriche), sia a pieno
campo, l’idoneità agli effetti di un riutilizzo del
materiale prodotto in agricoltura, avvalendosi di Istituti
Universitari tra i più accreditati, quali:
Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Piacenza, l’Istituto di Coltivazione Erbacee
dell’Università di Pisa, il CNR di Pisa, l’Istituto di
Nutrizione delle Piante di Roma.
Si sono succeduti nelle sperimentazioni e negli studi del
materiale proteico e delle sue miscele, esperti di fama
nazionale quali tra gli altri: il Prof. Sandro Silva
dell’Università di Piacenza; i Proff. Guido Pardini e
Franco Massantini dell’Università di Pisa; il Prof.
Brunello Ceccanti del CNR di Pisa; il Prof. Paolo Sequi
Direttore dell’Istituto di nutrizione piante di Roma
E’ stata prodotta una notevole mole di lavori scientifici
che hanno arricchito la letteratura specializzata di
settore. Tutti i lavori hanno dimostrato e confermato le
proprietà agronomiche del materiale, sia come azione
fertilizzante sulle diverse colture testate che come
azione positiva sulla dei suoli, grazie alla sostanza
organica di tipo proteico.




    NON SONO MAI STATE RILEVATE DURANTE LE
SPERIMENTAZIONI EFFETTUATE RICADUTE AMBIENTALI
   NEGATIVE CHE NE SCONSIGLIASSERO L’IMPIEGO
Parallelamente agli studi sono stati effettuati notevoli
investimenti (oltre 12.000.000 di euro) per migliorare il
processo di produzione attraverso l’impiego delle più
avanzate tecnologie di lavorazione, con l’obiettivo di
rendere il materiale più omogeneo e stabile possibile.

A cavallo del 3°millennio a seguito di costanti risultati
positivi il progetto si è rafforzato e gli sforzi sono stati
concentrati nell’individuazione di possibili formulati
realizzati miscelando il materiale proteico ottenuto
dalla depurazione con pelo (pelli e crini) e cuoio,
ovvero prodotti derivanti dallo stesso ciclo produttivo e
comunque riconosciuti a loro volta come fertilizzanti.




Sfruttando le diverse proprietà dei componenti la
miscela si possono ottenere formulazioni ad hoc, che
permettono non solo di variare il tenore di azoto
organico, ma anche di garantire una liberazione di
azoto disponibile in funzione delle esigenze colturali.



   SI E’ VERIFICATA LA POSSIBILITA’ DI MASSIMIZZARE
 L’EFFICIENZA AGRONOMICA DI FORMULATI PARTENDO
  DA MATRICI AZOTATE CHE DERIVANO DALLO STESSO
                   CICLO PRODUTTIVO
L’insieme delle esperienze ormai più che ventennali ha
consentito di istruire la pratica di riconoscimento quale
fertilizzante organo azotato di un formulato base (al 4%
di azoto) denominato “PELLICINO INTEGRATO” che ha
ottenuto      il   parere      favorevole     dell’apposita
Commissione Interministeriale (Ministero delle
Politiche Agricole, dell’Ambiente, della Salute e
dell’Industria).




  Il D.M. 7‐12‐2001 del Ministero delle Politiche
Agricole, pubblicato su G.U. n°51 del 01 marzo 2002
recante disposizioni tecniche per l’aggiornamento degli
allegati 1B e 3 della Legge n°748/84 in materia di
fertilizzanti, di concerto con i Ministeri dell’Ambiente,
delle Attività Produttive e della Salute, ha incluso tra i
concimi organo‐azotati elencati nell’allegato 1B il
“PELLICINO INTEGRATO” definendo modo di
preparazione, componenti, titolo minimo in elementi
fertilizzanti e tenore massimo di cromo esavalente; il
riconoscimento come fertilizzante è stato riconfermato
con il numero d’ordine 5 del § 5.1 (Concimi Organo‐
azotati) allegato al Decreto Legislativo 29/04/06 n° 217.
La preparazione del Pellicino Integrato è effettuata
    appunto a partire dal pellicino, un concime già
compreso nell’allegato 1B della L. n°748/84, e da fanghi
     proteici stabilizzati provenienti da impianti di
      trattamento delle acque del ciclo conciario
A seguito della pubblicazione del decreto di
riconoscimento sulla Gazzetta Ufficiale, ha istruito le
pratiche di ottenimento delle autorizzazioni provinciali
per la produzione di “Pellicino Integrato” e
successivamente di formulati tra Pellicino Integrato e
farine di carne:
  In data 02/01/03, con Determinazione Dirigenziale
N°305, l’Amministrazione Provinciale di Pisa ha
autorizzato la trasformazione dell’impianto di
essiccazione, presso il depuratore Cuoio Depur S.p.A.
per il recupero dei fanghi proteici opportunamente
essiccati per la produzione del concime organo azotato
denominato “Pellicino Integrato” ai sensi del D.M.
07/12/2001
In data 25/05/06 la Provincia di Pisa ha autorizzato,
con Determinazione Dirigenziale N°2425, la
miscelazione del fango con i sottoprodotti dell’industria
conciaria o farina di carne per la produzione di
fertilizzanti misti, conformi alle disposizioni della L.
748/84 e s.m.i.


  Il Consorzio Cuoio Depur a seguito delle
Autorizzazioni ottenute è regolarmente iscritto al
Registro dei “Fabbricanti di fertilizzanti” di cui all’art. 8
del D.lgs. n°217/06 nei tempi previsti dall’art. 15,
comma 2 del D. lgs. stesso.




  Attualmente il materiale proteico prodotto
dall’impianto Cuoio Depur essiccato in miscela con
pellicino (sottoprodotti conciari tipo pelli e crini) è
totalmente trasformato in Pellicino Integrato e
mediante l’aggiunta di farine nei fertilizzanti misti. La
produzione annuale (circa 30.000 t) è interamente
commercializzata e venduta ai maggiori produttori
italiani di fertilizzanti.




Nel diagramma che segue viene schematizzata l’attuale
       linea di produzione dei diversi fertilizzanti
PRODUZIONE FERTILIZZANTI
      Fanghi
                                            Pelli e crini
    Disidratati

                      Essiccamento



                                               Concime
 • C organico
                                               riconosciuto ed
 • N min. 4%
                                               inserito elenco del
                                               D.lgs 217/06
  Farine di carne e                  Altri fertilizzanti con azoto e
        ossa                         fosforo:
                                     • 3N‐3P
                                     • 5N‐3P




Quanto rappresentato fino ad ora può apparire come il
risultato finale di un progetto sviluppato nel tempo,
certo è un bel risultato che ha richiesto notevoli risorse
e del quale consentiteci di essere orgogliosi, ma non ci
siamo fermati ed abbiamo continuato a sviluppare
azioni tese a consolidare i risultati raggiunti, a
qualificare e certificare il prodotto, a promuovere l’uso
attraverso la conoscenza in piena trasparenza delle sue
caratteristiche e qualità
Sviluppi futuri, progetti in corso di
             realizzazione
 Pellettizzazione ed insacchettamento del prodotto
 allo scopo di poterli meglio commercializzare;
 Sostituzione delle farine animali usate attualmente
 nel processo con sottoprodotti di lavorazione delle
 aziende conciarie;
 Progetto europeo FERTILANDIA;
 Derivati del Pellicino Integrato in agricoltura
 biologica




    Pellettizzazione del prodotto

sono in corso di istruttoria le autorizzazioni necessarie
    per la realizzazione del progetto che prevede la
   costruzione di un impianto di pellettizzazione ed
    insacchettamento dei fertilizzanti prodotti, che
     consentirà di raggiungere i seguenti obiettivi:
Valorizzazione merceologica dei fertilizzanti prodotti;
   Potenziamento e miglioramento della possibilità di
stoccaggio               dei              materiali;
   Maggiore facilità di trasporto ed immagazzinamento
presso l’utente finale;
   Maggiore facilità di utilizzo da parte dell’utilizzatore
finale;
   Possibilità di produrre una gamma più ampia di concimi
organo‐azotati con due prodotti innovativi (Fertiland 5 e
Fertiland 8) già ottenuti in collaborazione con la ditta
Organazoto per una campagna sperimentale di
promozione, utilizzando gli impianti e le strutture
dell’azienda;
   Gli impianti del costo complessivo di oltre 3 milioni di
euro verranno realizzati a fianco dell’esistente fabbricato in
cui si produce il materiale proteico essiccato.
Utilizzo dei sottoprodotti delle
                 lavorazioni conciarie

     L’uso delle farine animali non sempre consente un
    approvvigionamento tempestivo e compatibile con il
    processo, inoltre il loro mercato è controllato da altri
    settori
     L’utilizzo dei sottoprodotti della catena conciaria
    consente di chiudere il ciclo virtuoso del completo
    riutilizzo di tutte le risorse della filiera produttiva e
    garantisce ulteriormente la costanza delle
    caratteristiche dei prodotti e la loro qualità




                  Prodotto finito           IMPIANTO DI
  Pelli
                                            DEPURAZIONE

 Acqua                                                        Ricettore
               CONCERIA          Acque                        finale
                                 di
Prodotti                                   FANGHI PROTEICI
                                 scarico


     Sottoprodotti: pelli crini, pelo,
                                            ESSICCAMENTO
         carniccio, rasature etc


             Impianto ai sensi              MISCELAZIONE
               del Reg.(CE)
                 1774/02
Agricoltura/                        PELLICINO INTEGRATO e derivati
BIO                                   (fertilizzanti organo‐azotati)
Progetto Fertilandia
 Il progetto prevede l’utilizzo dei sottoprodotti conciari in
sinergia con i materiali proteici prodotti da Cuoio Depur, è
        stato presentato alla Comunità Europea per un
     finanziamento a valere sulla linea ambientale “ECO‐
                        INNOVATION”
Allo scopo è stato costituito un raggruppamento tra il Consorzio
Cuoio Depur, la CCT e Gozo Gottage quali promotori del
progetto. Il principale obiettivo di “FERTILANDIA” è la
valorizzazione commerciale di un FERTILIZZANTE ORGANICO
AZOTATO derivato dal “Pellicino Integrato” (integrated leather
meal) costituito da un mix di “leather meal” (sottoprodotti
conciari) e di fango proteico stabilizzato derivante da un
impianto di trattamento di acque reflue da attività del comparto
conciario




           Progetto FERTILANDIA

I partners intendono lanciare il prodotto sia in Toscana
(regione in cui l’impianto di produzione si trova) sia a
Malta, con particolare riguardo a Gozo, che sta
diventando un’isola ecologica, a seguito di una
specifica strategia del governo.
Questi due settori principali sono quelli considerati per
la prima immissione e valorizzazione sul mercato, ma
ciò non esclude la diffusione in altri settori a seconda
della domanda e delle opportunità.
Il Progetto FERTILANDIA
La domanda di finanziamento è stata accolta
favorevolmente dalla Comunità Europea ed il progetto ha
avuto un punteggio così elevato da essere inserito tra i
migliori tre progetti finanziati con i fondi relativi
all’esercizio 2008. Infatti il progetto presentato a Bruxelles
il 20 aprile 2008 a carico della Comunità Europea, è stato
riconosciuto particolarmente innovativo e meritevole di
essere segnalato come esempio a tutti gli Stati Membri
della Comunità. A conferma del successo riscosso, l’Agenzia
Europea con sede a Malta ha richiesto per il 12 maggio una
presentazione dell’iniziativa a La Valletta da parte dei tre
partner e in quella sede è stato sancito l’avviamento del
progetto.




           Un obiettivo ulteriore
I concimi della linea innovativa “Fertiland” che entrerà
in produzione industriale con l’ultimazione dei progetti
in corso di realizzazione, sono caratterizzati dalla
presenza di pregiate matrici organiche, dal contenuto
importante di N organico a cessione differenziata e
dalla presenza di molti macro e micro‐elementi della
fertilità. La loro composizione li rende adatti a nutrire la
maggior parte delle colture ed arricchire di ottima
sostanza organica il terreno. Considerando la sempre
maggiore richiesta di concimi organici di alta qualità, a
discapito dei concimi minerali di sintesi, da parte
dell’agricoltura biologica, sono stati avviati studi e
sperimentazioni per l’utilizzo di questa nuova linea di
fertilizzanti nell’agricoltura biologica, con risultati al
momento incoraggianti….
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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Scenari di sviluppo dell'impiego dei fanghi proteici in agricoltura

  • 1. Scenari di sviluppo dell’impiego dei fanghi proteici in agricoltura Dai fanghi proteici dell’industria conciaria all’utilizzo in agricoltura; un percorso di sostenibilità Presentazione e finalità del presente lavoro Il Consorzio Cuoio Depur fin dall’inizio degli anni ‘80 ha riservato notevoli risorse economiche ed umane agli studi e alle ricerche tese all’individuazione di possibili forme di riutilizzo in agricoltura delle biomasse costituite dai fanghi proteici prodotti, anticipando le esigenze e le indicazioni formulate dalla Amministrazioni locali e dalla Comunità Europea.
  • 2. tale intuizione trae origine dall’analisi delle caratteristiche dei materiali che si possono sintetizzare nei seguenti punti: una elevata presenza di sostanze derivanti dagli estratti naturali di origine vegetale; una elevata quantità della frazione di sostanza organica di origine proteica, derivante dallo scarto delle pelli; da componenti (pelo, crini, carniccio, cuoiattolo etc…), già riconosciuti singolarmente quali fertilizzanti ai sensi della Legge n.748/84 (ora D.lgs.n.217/2006).
  • 3. I sottoprodotti della lavorazione conciaria, sotto il profilo agronomico sono al livello dei migliori prodotti nel settore dei fertilizzanti organici, tanto che oltre 25 anni fa furono ammessi a pieno titolo tra i concimi organici previsti dalla ex L.748/84. L’utilizzazione di questi concimi ha potuto contare nel tempo di un supporto sperimentale di notevole spessore, che ne ha agevolato e qualificato l’impiego. Pertanto per il fango proteico prodotto si è progettato fin dall’inizio un percorso similare che, attraverso capillari sperimentazioni e costante monitoraggio, portasse alla formulazione di un fertilizzante riconosciuto dalla normativa nazionale.
  • 4.
  • 5.
  • 6. Le Amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali, nei diversi ruoli istituzionali e nelle diverse competenze, hanno promosso, sostenuto e cofinanziato il progetto, condividendone gli obiettivi e le finalità. Quindi in sintesi a partire dal 1982, il Consorzio Cuoio Depur ha condotto sperimentazioni tese a verificare sia in impianto pilota (vasche lisimetriche), sia a pieno campo, l’idoneità agli effetti di un riutilizzo del materiale prodotto in agricoltura, avvalendosi di Istituti Universitari tra i più accreditati, quali: Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, l’Istituto di Coltivazione Erbacee dell’Università di Pisa, il CNR di Pisa, l’Istituto di Nutrizione delle Piante di Roma.
  • 7. Si sono succeduti nelle sperimentazioni e negli studi del materiale proteico e delle sue miscele, esperti di fama nazionale quali tra gli altri: il Prof. Sandro Silva dell’Università di Piacenza; i Proff. Guido Pardini e Franco Massantini dell’Università di Pisa; il Prof. Brunello Ceccanti del CNR di Pisa; il Prof. Paolo Sequi Direttore dell’Istituto di nutrizione piante di Roma E’ stata prodotta una notevole mole di lavori scientifici che hanno arricchito la letteratura specializzata di settore. Tutti i lavori hanno dimostrato e confermato le proprietà agronomiche del materiale, sia come azione fertilizzante sulle diverse colture testate che come azione positiva sulla dei suoli, grazie alla sostanza organica di tipo proteico. NON SONO MAI STATE RILEVATE DURANTE LE SPERIMENTAZIONI EFFETTUATE RICADUTE AMBIENTALI NEGATIVE CHE NE SCONSIGLIASSERO L’IMPIEGO
  • 8. Parallelamente agli studi sono stati effettuati notevoli investimenti (oltre 12.000.000 di euro) per migliorare il processo di produzione attraverso l’impiego delle più avanzate tecnologie di lavorazione, con l’obiettivo di rendere il materiale più omogeneo e stabile possibile. A cavallo del 3°millennio a seguito di costanti risultati positivi il progetto si è rafforzato e gli sforzi sono stati concentrati nell’individuazione di possibili formulati realizzati miscelando il materiale proteico ottenuto dalla depurazione con pelo (pelli e crini) e cuoio, ovvero prodotti derivanti dallo stesso ciclo produttivo e comunque riconosciuti a loro volta come fertilizzanti. Sfruttando le diverse proprietà dei componenti la miscela si possono ottenere formulazioni ad hoc, che permettono non solo di variare il tenore di azoto organico, ma anche di garantire una liberazione di azoto disponibile in funzione delle esigenze colturali. SI E’ VERIFICATA LA POSSIBILITA’ DI MASSIMIZZARE L’EFFICIENZA AGRONOMICA DI FORMULATI PARTENDO DA MATRICI AZOTATE CHE DERIVANO DALLO STESSO CICLO PRODUTTIVO
  • 9. L’insieme delle esperienze ormai più che ventennali ha consentito di istruire la pratica di riconoscimento quale fertilizzante organo azotato di un formulato base (al 4% di azoto) denominato “PELLICINO INTEGRATO” che ha ottenuto il parere favorevole dell’apposita Commissione Interministeriale (Ministero delle Politiche Agricole, dell’Ambiente, della Salute e dell’Industria). Il D.M. 7‐12‐2001 del Ministero delle Politiche Agricole, pubblicato su G.U. n°51 del 01 marzo 2002 recante disposizioni tecniche per l’aggiornamento degli allegati 1B e 3 della Legge n°748/84 in materia di fertilizzanti, di concerto con i Ministeri dell’Ambiente, delle Attività Produttive e della Salute, ha incluso tra i concimi organo‐azotati elencati nell’allegato 1B il “PELLICINO INTEGRATO” definendo modo di preparazione, componenti, titolo minimo in elementi fertilizzanti e tenore massimo di cromo esavalente; il riconoscimento come fertilizzante è stato riconfermato con il numero d’ordine 5 del § 5.1 (Concimi Organo‐ azotati) allegato al Decreto Legislativo 29/04/06 n° 217.
  • 10. La preparazione del Pellicino Integrato è effettuata appunto a partire dal pellicino, un concime già compreso nell’allegato 1B della L. n°748/84, e da fanghi proteici stabilizzati provenienti da impianti di trattamento delle acque del ciclo conciario
  • 11. A seguito della pubblicazione del decreto di riconoscimento sulla Gazzetta Ufficiale, ha istruito le pratiche di ottenimento delle autorizzazioni provinciali per la produzione di “Pellicino Integrato” e successivamente di formulati tra Pellicino Integrato e farine di carne: In data 02/01/03, con Determinazione Dirigenziale N°305, l’Amministrazione Provinciale di Pisa ha autorizzato la trasformazione dell’impianto di essiccazione, presso il depuratore Cuoio Depur S.p.A. per il recupero dei fanghi proteici opportunamente essiccati per la produzione del concime organo azotato denominato “Pellicino Integrato” ai sensi del D.M. 07/12/2001
  • 12. In data 25/05/06 la Provincia di Pisa ha autorizzato, con Determinazione Dirigenziale N°2425, la miscelazione del fango con i sottoprodotti dell’industria conciaria o farina di carne per la produzione di fertilizzanti misti, conformi alle disposizioni della L. 748/84 e s.m.i. Il Consorzio Cuoio Depur a seguito delle Autorizzazioni ottenute è regolarmente iscritto al Registro dei “Fabbricanti di fertilizzanti” di cui all’art. 8 del D.lgs. n°217/06 nei tempi previsti dall’art. 15, comma 2 del D. lgs. stesso. Attualmente il materiale proteico prodotto dall’impianto Cuoio Depur essiccato in miscela con pellicino (sottoprodotti conciari tipo pelli e crini) è totalmente trasformato in Pellicino Integrato e mediante l’aggiunta di farine nei fertilizzanti misti. La produzione annuale (circa 30.000 t) è interamente commercializzata e venduta ai maggiori produttori italiani di fertilizzanti. Nel diagramma che segue viene schematizzata l’attuale linea di produzione dei diversi fertilizzanti
  • 13. PRODUZIONE FERTILIZZANTI Fanghi Pelli e crini Disidratati Essiccamento Concime • C organico riconosciuto ed • N min. 4% inserito elenco del D.lgs 217/06 Farine di carne e Altri fertilizzanti con azoto e ossa fosforo: • 3N‐3P • 5N‐3P Quanto rappresentato fino ad ora può apparire come il risultato finale di un progetto sviluppato nel tempo, certo è un bel risultato che ha richiesto notevoli risorse e del quale consentiteci di essere orgogliosi, ma non ci siamo fermati ed abbiamo continuato a sviluppare azioni tese a consolidare i risultati raggiunti, a qualificare e certificare il prodotto, a promuovere l’uso attraverso la conoscenza in piena trasparenza delle sue caratteristiche e qualità
  • 14. Sviluppi futuri, progetti in corso di realizzazione Pellettizzazione ed insacchettamento del prodotto allo scopo di poterli meglio commercializzare; Sostituzione delle farine animali usate attualmente nel processo con sottoprodotti di lavorazione delle aziende conciarie; Progetto europeo FERTILANDIA; Derivati del Pellicino Integrato in agricoltura biologica Pellettizzazione del prodotto sono in corso di istruttoria le autorizzazioni necessarie per la realizzazione del progetto che prevede la costruzione di un impianto di pellettizzazione ed insacchettamento dei fertilizzanti prodotti, che consentirà di raggiungere i seguenti obiettivi:
  • 15. Valorizzazione merceologica dei fertilizzanti prodotti; Potenziamento e miglioramento della possibilità di stoccaggio dei materiali; Maggiore facilità di trasporto ed immagazzinamento presso l’utente finale; Maggiore facilità di utilizzo da parte dell’utilizzatore finale; Possibilità di produrre una gamma più ampia di concimi organo‐azotati con due prodotti innovativi (Fertiland 5 e Fertiland 8) già ottenuti in collaborazione con la ditta Organazoto per una campagna sperimentale di promozione, utilizzando gli impianti e le strutture dell’azienda; Gli impianti del costo complessivo di oltre 3 milioni di euro verranno realizzati a fianco dell’esistente fabbricato in cui si produce il materiale proteico essiccato.
  • 16. Utilizzo dei sottoprodotti delle lavorazioni conciarie L’uso delle farine animali non sempre consente un approvvigionamento tempestivo e compatibile con il processo, inoltre il loro mercato è controllato da altri settori L’utilizzo dei sottoprodotti della catena conciaria consente di chiudere il ciclo virtuoso del completo riutilizzo di tutte le risorse della filiera produttiva e garantisce ulteriormente la costanza delle caratteristiche dei prodotti e la loro qualità Prodotto finito IMPIANTO DI Pelli DEPURAZIONE Acqua Ricettore CONCERIA Acque finale di Prodotti FANGHI PROTEICI scarico Sottoprodotti: pelli crini, pelo, ESSICCAMENTO carniccio, rasature etc Impianto ai sensi MISCELAZIONE del Reg.(CE) 1774/02 Agricoltura/ PELLICINO INTEGRATO e derivati BIO (fertilizzanti organo‐azotati)
  • 17. Progetto Fertilandia Il progetto prevede l’utilizzo dei sottoprodotti conciari in sinergia con i materiali proteici prodotti da Cuoio Depur, è stato presentato alla Comunità Europea per un finanziamento a valere sulla linea ambientale “ECO‐ INNOVATION” Allo scopo è stato costituito un raggruppamento tra il Consorzio Cuoio Depur, la CCT e Gozo Gottage quali promotori del progetto. Il principale obiettivo di “FERTILANDIA” è la valorizzazione commerciale di un FERTILIZZANTE ORGANICO AZOTATO derivato dal “Pellicino Integrato” (integrated leather meal) costituito da un mix di “leather meal” (sottoprodotti conciari) e di fango proteico stabilizzato derivante da un impianto di trattamento di acque reflue da attività del comparto conciario Progetto FERTILANDIA I partners intendono lanciare il prodotto sia in Toscana (regione in cui l’impianto di produzione si trova) sia a Malta, con particolare riguardo a Gozo, che sta diventando un’isola ecologica, a seguito di una specifica strategia del governo. Questi due settori principali sono quelli considerati per la prima immissione e valorizzazione sul mercato, ma ciò non esclude la diffusione in altri settori a seconda della domanda e delle opportunità.
  • 18. Il Progetto FERTILANDIA La domanda di finanziamento è stata accolta favorevolmente dalla Comunità Europea ed il progetto ha avuto un punteggio così elevato da essere inserito tra i migliori tre progetti finanziati con i fondi relativi all’esercizio 2008. Infatti il progetto presentato a Bruxelles il 20 aprile 2008 a carico della Comunità Europea, è stato riconosciuto particolarmente innovativo e meritevole di essere segnalato come esempio a tutti gli Stati Membri della Comunità. A conferma del successo riscosso, l’Agenzia Europea con sede a Malta ha richiesto per il 12 maggio una presentazione dell’iniziativa a La Valletta da parte dei tre partner e in quella sede è stato sancito l’avviamento del progetto. Un obiettivo ulteriore I concimi della linea innovativa “Fertiland” che entrerà in produzione industriale con l’ultimazione dei progetti in corso di realizzazione, sono caratterizzati dalla presenza di pregiate matrici organiche, dal contenuto importante di N organico a cessione differenziata e dalla presenza di molti macro e micro‐elementi della fertilità. La loro composizione li rende adatti a nutrire la maggior parte delle colture ed arricchire di ottima sostanza organica il terreno. Considerando la sempre maggiore richiesta di concimi organici di alta qualità, a discapito dei concimi minerali di sintesi, da parte dell’agricoltura biologica, sono stati avviati studi e sperimentazioni per l’utilizzo di questa nuova linea di fertilizzanti nell’agricoltura biologica, con risultati al momento incoraggianti….