2. Da questo punto di vista è ancora peggio il caffè decaffeinato, inquinato da alcol
propilico e che alla fine della sua lavorazione contiene esano e pentano, potenzialmente
tossici.
Ma come si fa il caffè decaffeinato? I chicchi vengono trattati con vapore, poi l’estrazione
di caffeina avviene con acetato di metile e diclorometano. Il solvente viene recuperato
con la caffeina, di cui l’industria farmaceutica è ghiotta, poi avviene il lavaggio e
l'essiccazione. Purtroppo però il solvente non è idrosolubile, e la loro tossicità è pari
alla benzina.
La torrefazione inoltre aggiunge, fra le altre sostanze, un elemento tossico complesso: la
"caffeotossina", che anche se presente in minori quantità, supera la caffeina come
tossicità. Oltre la caffeotossina viene prodotta anche la micotossina, che provoca danni a
pancreas e conduce al diabete.
(da un testo di nutrizione del trofologo dott. Costacurta).
http://blog.alfemminile.com/blog/seeone_51288_2954142/La-mia-vita-pocoperfetta/INFORMAZIONE-IL-CAFFe-DECAFFEINATO
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5. Credo che Hag debba restare tale e quale: in un'epoca
che tutto deve essere diverso per adeguarsi ai tempi,
alcuni prodotti devono rimanere legati alla loro
tradizione come punto di forza.
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10. Per ovviare a questo problema molto comune e per permettere a chiunque di
poter godere della propria pausa caffè, è stato quindi trovato il modo di estrarre
la caffeina dal caffè e, allo stesso tempo, di mantenere le sue proprietà
organolettiche ad un livello più che soddisfacente. Attraverso una delicata
lavorazione, che mira a privare i chicchi di caffè della loro caffeina, si ottiene
quindi il caffè decaffeinato, una vera manna dal cielo per chi, pur amando il
caffè, in mancanza di alternative valide, si troverebbe a dover rinunciare a questa
bevanda.
In più, oltre a non influire, se non in modo in significativo, sul nostro sistema
nervoso, il caffè decaffeinato, a dispetto delle numerose leggende ancora
esistenti sul suo conto, risulterebbe anche più leggero e digeribile per il nostro
organismo poiché viene privato di gran parte delle sue cere.
Il caffè decaffeinato, che nasce nel 1905 grazie a Ludwing Roselius, nasce
attraverso un processo di lavorazione che può essere effettuato in tre modi
differenti, tutti e tre rigidamente controllati e regolamentati dalla legge italiana.
Secondo la norma vigente in merito, infatti, un caffè decaffeinato, per essere
definito tale, non deve contenere più dello 0.15% di caffeina e, in più, la legge
fissa rigidamente anche la quantità dei due solventi che possono essere impiegati
nel processo di estrazione della caffeina (il diclorometano e l'acetato d'etilene.)
http://www.caffedecaffeinato.it/
11. Iniziamo allora parlando del gusto, si dice infatti che il caffè decaffeinato non sia buono
come il caffè normale. Questa affermazione farebbe infuriare qualsiasi esperto o
produttore di caffè; infatti, come per il normale caffè, anche il gusto del decaffeinato
dipende esclusivamente dalla qualità della miscela utilizzata. Quindi, se il caffè, che sia
normale o decaffeinato, viene preparato con miscele di buona qualità il gusto resta
invariato; basti pensare che, durante il processo di decaffeinizzazione , l'unica cosa di
cui vengono privati i chicchi è appunto la caffeina, mentre gli aromi vengono lasciati
intatti. Questa credenza deriva dal fatto che, in origine, essendo la richiesta di caffè
decaffeinato estremamente bassa, questo veniva preparato utilizzando miscele di
scarsa qualità.
http://www.caffedecaffeinato.it/