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46 Mercoledì 27 Maggio 2015 Corriere della Sera
Sport Il libro
«Ilragazzoconlozaino
arancione»
Ilricordodell’Heysel
dichieranelsettoreZ
«Il ragazzo con lo zaino arancione» (in
edicola con la Gazzetta dello Sport a 7,99
euro) getta sin dalle prime pagine nella
calca del settore Z, il centro dell’orrore
dell’Heysel: Alberto Tufano, l’autore, oggi
giornalista, all’epoca aveva 16 anni e
quel 29 maggio 1985 era là, dopo
essere partito da solo per seguire la
Juventus, in finale di Champions con il
Liverpool. Con il collega della Gazzetta
Francesco Ceniti ha perciò deciso di
ricordare quella tragedia, per spiegare
che non si è trattato affatto di un
incidente, bensì della conseguenza di un
calcio non organizzato, di una serie di
leggerezze in materia di sicurezza,
prevenzione, ordine pubblico. Il libro si
chiude con alcune testimonianze di
persone, note e non, presenti allo stadio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ULTIMATUM DEL C.T. AZZURRO
L’incubodellescommesse
All’Europeosenzamacchia
oc’èl’ipotesidimissioni
Iltecnicovuolel’archiviazione,«maseprocessodev’essere,siasubito»
MILANO La convinzione di esse-
re finito dentro una palude. Un
nome, Antonio Conte, in mez-
zo a 130 altri nomi di indagati
— tra giocatori che combina-
vano partite, slavi dai modi
brutali, capi dell’associazione a
delinquere arrestati a Singapo-
re — tutti riuniti sotto lo stesso
titolo: Calcioscommesse. Il ri-
schio che la sola attesa di un
processo equivalga a una con-
danna «perché ogni volta che si
parla di scommesse compare la
mia faccia». La necessità di af-
frontare gli Europei libero di
testa e senza macchia alcuna
sulla giacca della Figc. Con
conseguenze anche clamorose.
Il c.t. è convinto che la sua posi-
zione non gli consenta di af-
frontare la competizione inter-
nazionale con l’ombra di un
processo pendente e sarebbe
pronto a dimettersi dal suo in-
carico se la vicenda di Cremona
dovesse trascinarsi fino a giu-
gno 2016.
Conte, attraverso i suoi legali
Francesco Arata e Leonardo
Cammarata, vuole uscire al più
presto dall’inchiesta. Con
un’archiviazione, è l’obiettivo
(la decisione è attesa entro giu-
gno). Con un giudizio imme-
diato, rinunciando all’udienza
preliminare, in modo da stral-
ciare la posizione del c.t., è la
richiesta subordinata. L’impor-
tante è fare in fretta. Se proces-
so deve essere, che sia fatto su-
bito. Perché il dibattimento
può durare anni e per Conte c’è
anche il rischio prescrizione
che finirebbe per lasciare il
dubbio, invece che togliere un
peso. Ma anche un’eventuale
assoluzione finale non com-
penserà «l’enorme esposizione
mediatica cui è sottoposto il
c.t., che equivale a una sanzio-
ne anticipata».
La premessa: «Partiamo da
un punto in comune col pm:
Conte non è mai stato coinvolto
in associazioni illecite, non ha
mai ricevuto vantaggi per alte-
rare partite, non ha mai scom-
messo». Gli avvocati l’hanno
spiegato in una prima memo-
ria al pm Roberto di Martino il
31 marzo; poi a Cremona sono
arrivate le parole scritte di Con-
te, che hanno sostituito l’inter-
rogatorio (non reso in questa
occasione per evitare nuova
esposizione mediatica).
Ora, dopo la deposizione di
Hristiyan Ilievski, il capo degli
zingari che si è costituito due
settimane fa (e per la verità an-
che dopo un’intervista del pm
al Fatto che ha creato un po’ di
tensione), gli avvocati hanno
scritto un’altra memoria difen-
siva. Perché l’ultimo «alleato»
del c.t. potrebbe essere proprio
Ilievski cui gli inquirenti danno
grande importanza. Per la dife-
sa il punto principale è che Ilie-
vski smentisce Filippo Carob-
bio, che è il grande accusatore
di Conte. Parliamo di Novara-
Siena (2-2, 30 aprile 2011), par-
tita per la quale la giustizia
sportiva non ha visto illeciti di
Conte. Carobbio l’aveva raccon-
tata così: «I giocatori hanno ap-
preso dell’accordo in occasione
della riunione tecnica. In so-
stanza Conte si limitò a dire che
era stato raggiunto un accordo
per il pareggio». Al risultato di
2-2, poi si giunse, «perché Ca-
laiò segnò un non voluto 2-1».
Per Ilievski invece Carobbio ha
partecipato alla combine: «Il
contatto era Carobbio. Bertani
era il contatto del Novara. Il ri-
sultato concordato era un over
3,5 (...) Non so se i soldi ricevu-
ti Carobbio li abbia condivisi
con qualcuno». Quindi, o men-
te Ilievski o mente Carobbio.
Gervasoni, altro giocatore
«pentito», aveva anticipato la
versione dello slavo: «Carobbio
ha dato a Gegic l’informazione
che le due compagini avevano
raggiunto un accordo con rife-
rimento a un over».
Si chiede la difesa, come può
essere credibile Carobbio se, in
merito a Conte, viene smentito
da tutti gli altri, compreso Ilie-
vski? Ma anche l’accusa ha del-
le perplessità: perché Carobbio
che si è rivelato credibile am-
mettendo tante combine, do-
vrebbe mentire proprio su
Conte? «Se è credibile Ilievski
la domanda non è “perché Ca-
robbio avrebbe dovuto menti-
re?”, ma “perché ha mentito”?
Di risposte ce ne possono esse-
re tante, ma tutte irrilevanti a
fronte delle decine di smentite
...».
Poi c’è AlbinoLeffe-Siena
(1-0, 29 maggio 2011), per cui
Conte dalla giustizia sportiva è
stato squalificato quattro mesi
per omessa denuncia (Carob-
bio: «Anche con il benestare di
Conte veniva presa la decisione
di lasciare la vittoria all’Albino-
Leffe»). In questo caso non ci
sono scommesse: c’è il clima
da ultimo giorno di scuola e c’è
l’accordo preso dai giocatori al-
l’andata. E c’è Coppola che so-
stiene che «Conte ci spronò a
vincere». In ogni caso, niente
di penalmente rilevante.
Ecco perché Conte spera di
evitare il processo. «Non basta
dire: ci penserà il dibattimen-
to. Noi chiediamo al pm di fare
un po’ il giudice, anticipando
una prognosi. Se già addirittu-
ra, dopo tre anni di indagini e
stando ad esse ci sono molti
dubbi, perché infliggere questa
sanzione?».
Arianna Ravelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La difesa/2
Carobbio
non è
attendibile,
su Novara-
Siena viene
smentito
da tutti,
anche
da Ilievski
La difesa/1
L’enorme
esposizione
mediatica
cui è
sottoposto il
c.t. equivale
a una
sanzione
anticipata
Sotto pressione Antonio Conte, 45 anni, è c.t. della Nazionale dal 19 agosto 2014: ha un contratto fino al 31 luglio 2016. Alla Procura di Cremona è indagato per frode sportiva (LaPresse)
Europa League
Siviglia e Dnipro si giocano un posto in Champions nella finale dei rimpianti
DAL NOSTRO INVIATO
VARSAVIA Figlia di un dio minore per dieci mesi,
principessa di straordinaria bellezza stasera.
L’Europa League, che in Italia è sintetizzata
come «la scocciatura del giovedì sera», mette in
palio in finale un posto in Champions League. Si
può parlare di storia: il Siviglia sarebbe la prima
squadra a vincere il trofeo per la quarta volta; il
Dnipro non è mai arrivato così lontano e in
questo momento storico si porta dietro anche il
nazionalismo ucraino. Oppure si può passare
alla cassa e contare i 30 milioni — la Spagna
dovrebbe dividere per 5, l’Ucraina ha un market
pool inferiore — che arriveranno a settembre.
La vincitrice, da questa edizione, passa
direttamente ai gironi di Champions. È per
questo che il rammarico per Napoli e Fiorentina,
le altre due semifinaliste, è grande. I viola hanno
perso nettamente contro gli spagnoli, i
partenopei potevano fare meglio contro gli
ucraini, anche se nessuno ha dimenticato il gol
irregolare di Seleznyov al San Paolo. Unai Emery,
il tecnico corteggiato da Real Madrid e Milan
(«Ma non fatemi queste domande, mi sento
sivigliano al 100%»), non cita il Napoli ma lo
tiene a mente: «Può essere capitato, in questa
competizione, che qualcuno si sia sentito
favorito con il Dnipro. Noi non commetteremo
questo errore. Sanno difendersi in dieci ma
anche pressare alto. Sono una squadra che si è
meritata la finale». Il tecnico ucraino Markevich
ringrazia Benitez per l’allenamento in
semifinale: «Il Siviglia mi ricorda il Napoli, ci
servirà come esperienza». L’appeal di questa
gara è nettamente inferiore a Juve-Barcellona.
Basti pensare che sia la proprietà del Dnipro sia
quella del Siviglia hanno contribuito alle spese
delle tifoserie per la trasferta. Snobbarla, però,
sarebbe un errore. Ci saranno in campo tanti
giocatori di talento (Konoplyanka, Rotan,
Seleznyov e il portiere Boyko tra gli ucraini;
Bacca, Mbia, Carriço e i tre nuovi convocati per
la Nazionale spagnola Sergio Rico, Aleix Vidal e
Vitolo nel Siviglia). Molti sarebbero stati buoni
acquisti prima che il loro prezzo lievitasse.
Luca Valdiserri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Varsavia, ore 20.45
Dnipro Siviglia
4-2-3-1 4-2-3-1
71 Boyko
44 Fedetsky
23 Douglas
14 Cheberyachko
12 Leo Matos
7 Kankava
25 Fedorchuk
24 Luchkevych
29 Rotan
10 Konoplyanka
11 Seleznyov
29 Rico
23 Coke
6 Daniel Carriço
15 Kolodziejczak
2 Tresmoulinas
25 Mbia
4 Krychowiak
22 Aleix Vidal
19 Banega
20 Vitolo
9 Bacca
Arbitro: Atkinson (Inghilterra)
Tv: ore 20.45 Italia 1, Premium Calcio
Corteggiato
Unai Emery,
tecnico che piace
a Milan e Real
(Getty Images)
Conte

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Corriere27maggio

  • 1. 46 Mercoledì 27 Maggio 2015 Corriere della Sera Sport Il libro «Ilragazzoconlozaino arancione» Ilricordodell’Heysel dichieranelsettoreZ «Il ragazzo con lo zaino arancione» (in edicola con la Gazzetta dello Sport a 7,99 euro) getta sin dalle prime pagine nella calca del settore Z, il centro dell’orrore dell’Heysel: Alberto Tufano, l’autore, oggi giornalista, all’epoca aveva 16 anni e quel 29 maggio 1985 era là, dopo essere partito da solo per seguire la Juventus, in finale di Champions con il Liverpool. Con il collega della Gazzetta Francesco Ceniti ha perciò deciso di ricordare quella tragedia, per spiegare che non si è trattato affatto di un incidente, bensì della conseguenza di un calcio non organizzato, di una serie di leggerezze in materia di sicurezza, prevenzione, ordine pubblico. Il libro si chiude con alcune testimonianze di persone, note e non, presenti allo stadio. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ULTIMATUM DEL C.T. 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Conte, attraverso i suoi legali Francesco Arata e Leonardo Cammarata, vuole uscire al più presto dall’inchiesta. Con un’archiviazione, è l’obiettivo (la decisione è attesa entro giu- gno). Con un giudizio imme- diato, rinunciando all’udienza preliminare, in modo da stral- ciare la posizione del c.t., è la richiesta subordinata. L’impor- tante è fare in fretta. Se proces- so deve essere, che sia fatto su- bito. Perché il dibattimento può durare anni e per Conte c’è anche il rischio prescrizione che finirebbe per lasciare il dubbio, invece che togliere un peso. Ma anche un’eventuale assoluzione finale non com- penserà «l’enorme esposizione mediatica cui è sottoposto il c.t., che equivale a una sanzio- ne anticipata». La premessa: «Partiamo da un punto in comune col pm: Conte non è mai stato coinvolto in associazioni illecite, non ha mai ricevuto vantaggi per alte- rare partite, non ha mai scom- messo». Gli avvocati l’hanno spiegato in una prima memo- ria al pm Roberto di Martino il 31 marzo; poi a Cremona sono arrivate le parole scritte di Con- te, che hanno sostituito l’inter- rogatorio (non reso in questa occasione per evitare nuova esposizione mediatica). Ora, dopo la deposizione di Hristiyan Ilievski, il capo degli zingari che si è costituito due settimane fa (e per la verità an- che dopo un’intervista del pm al Fatto che ha creato un po’ di tensione), gli avvocati hanno scritto un’altra memoria difen- siva. Perché l’ultimo «alleato» del c.t. potrebbe essere proprio Ilievski cui gli inquirenti danno grande importanza. Per la dife- sa il punto principale è che Ilie- vski smentisce Filippo Carob- bio, che è il grande accusatore di Conte. Parliamo di Novara- Siena (2-2, 30 aprile 2011), par- tita per la quale la giustizia sportiva non ha visto illeciti di Conte. Carobbio l’aveva raccon- tata così: «I giocatori hanno ap- preso dell’accordo in occasione della riunione tecnica. In so- stanza Conte si limitò a dire che era stato raggiunto un accordo per il pareggio». Al risultato di 2-2, poi si giunse, «perché Ca- laiò segnò un non voluto 2-1». Per Ilievski invece Carobbio ha partecipato alla combine: «Il contatto era Carobbio. Bertani era il contatto del Novara. Il ri- sultato concordato era un over 3,5 (...) Non so se i soldi ricevu- ti Carobbio li abbia condivisi con qualcuno». Quindi, o men- te Ilievski o mente Carobbio. Gervasoni, altro giocatore «pentito», aveva anticipato la versione dello slavo: «Carobbio ha dato a Gegic l’informazione che le due compagini avevano raggiunto un accordo con rife- rimento a un over». Si chiede la difesa, come può essere credibile Carobbio se, in merito a Conte, viene smentito da tutti gli altri, compreso Ilie- vski? Ma anche l’accusa ha del- le perplessità: perché Carobbio che si è rivelato credibile am- mettendo tante combine, do- vrebbe mentire proprio su Conte? «Se è credibile Ilievski la domanda non è “perché Ca- robbio avrebbe dovuto menti- re?”, ma “perché ha mentito”? Di risposte ce ne possono esse- re tante, ma tutte irrilevanti a fronte delle decine di smentite ...». Poi c’è AlbinoLeffe-Siena (1-0, 29 maggio 2011), per cui Conte dalla giustizia sportiva è stato squalificato quattro mesi per omessa denuncia (Carob- bio: «Anche con il benestare di Conte veniva presa la decisione di lasciare la vittoria all’Albino- Leffe»). In questo caso non ci sono scommesse: c’è il clima da ultimo giorno di scuola e c’è l’accordo preso dai giocatori al- l’andata. E c’è Coppola che so- stiene che «Conte ci spronò a vincere». In ogni caso, niente di penalmente rilevante. Ecco perché Conte spera di evitare il processo. «Non basta dire: ci penserà il dibattimen- to. Noi chiediamo al pm di fare un po’ il giudice, anticipando una prognosi. Se già addirittu- ra, dopo tre anni di indagini e stando ad esse ci sono molti dubbi, perché infliggere questa sanzione?». Arianna Ravelli © RIPRODUZIONE RISERVATA La difesa/2 Carobbio non è attendibile, su Novara- Siena viene smentito da tutti, anche da Ilievski La difesa/1 L’enorme esposizione mediatica cui è sottoposto il c.t. equivale a una sanzione anticipata Sotto pressione Antonio Conte, 45 anni, è c.t. della Nazionale dal 19 agosto 2014: ha un contratto fino al 31 luglio 2016. Alla Procura di Cremona è indagato per frode sportiva (LaPresse) Europa League Siviglia e Dnipro si giocano un posto in Champions nella finale dei rimpianti DAL NOSTRO INVIATO VARSAVIA Figlia di un dio minore per dieci mesi, principessa di straordinaria bellezza stasera. L’Europa League, che in Italia è sintetizzata come «la scocciatura del giovedì sera», mette in palio in finale un posto in Champions League. 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