Manfredi con la ricotta per i diversamente napoletani
Spello ogni sasso una storia
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2. Spello è come un libro prezioso composto da tante pagine da sfogliare con calma e desiderio di bellezza“. Partendo dalla parte meridionale (la zona di “Borgo”) per salire fino alla Porta dell’Arce (il “Belvedere”) si ripercorre visivamente la storia di un luogo in cui si respirano le antichissime presenze umbre, romane, medievali e rinascimentali. Fra le città della zona è sicuramente quella che annovera il maggior numero di testimonianze di epoca romana: la cinta muraria, i resti del teatro e dell’anfiteatro, delle terme, della Porta Urbica e Porta di Venere tutte di epoca augustea, Porta Consolare (l’antico ingresso della città) affiancata da una torre medievale sulla cui sommità campeggia una pianta di ulivo, simbolo di pace e del tipico prodotto locale: l’olio.La maestosa porta romana ci conduce direttamente nel popolare “Terziere Porta Chiusa”, uno dei tre quartieri in cui si suddivide dal medioevo Spello, gli altri sono Mezota e Posterula. Incassate nei vicoli stretti e totalmente fioriti si notano le case-torri, che utilizzano nelle murature la pietra calcarea rosa e bianca estratta dal vicino Monte Subasio. Spello è un comune di 8.307 abitanti della provincia di Perugia, sorge fra Assisi e Foligno, adagiata su uno sperone del Monte Subasio al di sopra di una fertile pianura irrigua.Fra le città della zona è quella che sicuramente annovera il maggior numero di testimonianze di epoca romana; la cinta muraria, poi fondamenta per quella medioevale, i resti del teatro, dell' anfiteatro, delle terme e le splendide Porta Consolare, Porta Urbica e Porta Venere di epoca augustea. Salendo verso l' alto si raggiunge la chiesa, costruita fra il XII e il XIII secolo, di Santa Maria Maggiore la quale benché mostri una bella facciata rifatta con materiali antichi nel 1644 contemporaneamente ad una modifica dell'impianto architettonico, ha al suo interno il pi grande tesoro. E' infatti qui la splendida Cappella Baglioni, sul lato sinistro della navata, dipinta dal Pinturicchio con le immagini dell' Annunciazione, della Natività e della Disputa al Tempio, oltre ad altri affreschi dello stesso autore nelle cappelle della crociera e del Perugino sui pilastri di accesso al presbiterio. Il centro storico ha tutto il sapore antico dei borghi umbri, con vicoli stretti e stradine che si snodano ordinatamente tra gli edifici in pietra in un continuo saliscendi interrotto da squarci panoramici di rara bellezza. Accedendo da sud, si attraversa la Porta Consolare, di età triumvirale-augustea , a tre fornici e ospita nella parte superiore tre statue probabilmente di età repubblicana.Spello fu fondata dagli umbri per poi essere denominata Hispellum in epoca romana . Fu dichiarata da Cesare "Splendidissima Colonia Julia". I resti della cinta muraria, molto più grande in passato di quanto possiamo ammirare oggi, attestano la grandezza che ebbe la città, così come i resti archeologici che la circondano. Devastante per Spello fu la discesa in Italia dei Barbari che la ridussero in una povera borgata. Nell'epoca dei ducati venne inglobata nel Ducato di Spoleto , per poi essere trascinata insieme ad esso nella mani del Papato . La cittadina, tuttavia, rimpiangeva l'autonomia donatale in parte dall' Impero Romano , e non tardò a divenire Comune autonomo con proprie leggi. Il periodo comunale perdurò sino a che la famiglia perugina dei Baglioni prese il controllo dell'ormai ex-comune. Nel IV secolo Spello fu sede vescovile e nell'Alto Medioevo – con altre diocesi vicine ora soppresse – fece parte per moltissimo tempo della vastissima diocesi di Spoleto. Attualmente Spello è invece integrata nella diocesi di Foligno.