Da Pompei alla Villa dei Papiri. Il Museo Archeologico di Napoli no finisce di stupire per varietà ricchezza e bellezza. Per questo è stato detto il più importante d' Europa. Aflo
2. Si trovano al primo piano; vi si accede dal Salone della Meridiana, da una porta in fondo sulla sinistra. La collezione occupa le Sale 66-78.Dopo quasi 10 anni di chiusura al pubblico della Collezione degli Affreschi (essendo in restauro non solo gli affreschi ma anche le sale in cui essi sono esposti), le sale sono state completamente riallestite. Dopo la riapertura nel settembre 2007 delle prime tre sale (Sala LXXV pitture da larari ; Sala LXXVIII pittura popolare e ritratti; Sala LXXVII gli affreschi provenienti dalla Villa Arianna a Stabiae ), a fine aprile 2009 sono state definitivamente riaperte tutte quante le altre sale che compongono la collezione. ArgentiCoppe di argento. Da Pompei Si trovano al primo piano nella Sala 89, cui si accede dal Salone della Meridiana, passata la porta sulla sinistra, è la prima saletta. Attualmente il 90% degli argenti è partita per una mostra itinerante, per cui restano solo pochi oggetti concentrati in un'unica vetrina. La sala - per non tenerla vuota - è stata allestita temporaneamente con quelli che un tempo venivano chiamati "Piccoli Bronzi", che comprendono: statuette da larari, statuette decorative, elementi di mobilio, lucerne, strumenti chirurgici, strumenti vari di misura e pesi, strumenti musicali, ecc.Avori e Ceramiche invetriate. Si trovano al primo piano nella Sala 88, cui si accede dal Salone della Meridiana, passata la porta sulla sinistra, nella seconda saletta.Vasellame BronzeoSi trova al primo piano nella Sala 87, cui si accede dal Salone della Meridiana, passata la porta sulla sinistra, nella terza sala.VetriSi trovano al primo piano nelle Sale 85-86, cui si accede dal Salone della Meridiana, la quarta e quinta sala, passata la porta, sulla sinistra. Le Sale 114-117 al primo piano, salendo lo scalone sulla sinistra, raccolgono tutte le opere d'arte rinvenute nella villa (forse appartenuta ai Pisoni), tuttora sepolta a grande profondità ad Ercolano, ma indagata nel XVIII secolo col sistema dei cunicoli. Mancano i rotoli dei papiri conservati alla Biblioteca Nazionale di Napoli nell'apposita "Officina dei Papiri Ercolanesi", ma sono esposti due rotoli non ancora srotolati e foto di altri oltre a vari bronzi come il Satiro ebro, corridori e danzatrici
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