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UN GIGANTE ARRETRATO
All’inizio del XX secolo la Russia era una nazione molto arretrata. La maggior parte delle persone viveva 
ancora nelle campagne e praticava l’agricoltura come ai tempi del Medioevo. Il governo russo era guidato da un 
monarca chiamato zar, che deteneva il potere assoluto. Agli inizi del XX secolo lo zar era Nicola II, appartenente 
alla famiglia dei Romanov. Esso era un uomo intelligente ma dotato di scarsissima esperienza nel campo
degli affari e quindi poco adatto a guidare un governo grande come la Russia. I poveri ed alcuni intellettuali 
chiedevano riforme economiche e politiche, infatti a causa della povertà vi era anche un elevato tasso di 
analfabetismo. Con il termine rivoluzione Russa si indicano due rivoluzioni: una che rovesciò il regime
zarista instaurando un governo provvisorio liberale (rivoluzione di febbraio), e l’ altra (rivoluzione bolscevica d’ 
ottobre) che si concluse con la presa del potere da parte dei bolscevichi e la costituzione di uno stato
comunista.
Bolscevichi e Menscevichi.
      Il malcontento generale portò alla nascita di alcuni movimenti rivoluzionari socialisti. 
      Nel 1898 era nato il Partito socialdemocratico russo, che doveva operare in 
     clandestinità perché in quel tempo era vietata qualsiasi tipo di organizzazione 
      politica. Nel 1903 a Londra il partito si divise in due gruppi: 
 I BOLSCEVICHI: (di maggioranza) pro rivoluzione per rovesciare il regime visto 
     negativamente anche per la presenza del monaco Rasputin.
 I MENSCEVICHI: (di minoranza) pro riforme, governo con democrazia e socialismo.
      
La domenica di sangue.
•   Nel 1904 la guerra contro il Giappone peggiorò la situazione. La guerra per il 
    possesso della Manciuria e della Corea durò fino al 1905, quando i russi si arresero 
    alle forze giapponesi:
•    La sconfitta mise in luce le debolezze della Russia e quelle dello zar. 
    Il 22 gennaio 1905 i lavoratori organizzarono una manifestazione pacifica a San 
    Pietroburgo, per chiedere alcune riforme. Arrivati davanti al Palazzo imperiale, 
    furono colpiti dalla polizia che sparò sui manifestanti, uccidendo centinaia di 
    persone. In tutta la Russia scoppiarono rivolte e dimostrazioni a sostegno dei
    morti nella cosiddetta domenica di sangue. L’agitazione proseguì per tutta 
    l’estate, con scioperi tra i lavoratori delle fabbriche e ammutinamenti nelle forze 
    armate. 
I SOVIET E LA DUMA
• Nelle grandi città i lavoratori si organizzarono in consigli, che in 
  lingua russa si chiamano soviet. Essi chiedevano più diritti 
  politici e condizioni lavorative migliori. Nell’ottobre del 1905 tutta 
  la Russia era percorsa da scioperi e sembrava sul punto di 
  sfuggire al controllo dello zar, così esso costituì un parlamento 
  (la Duma); rimase però insufficiente perché il potere era 
  concentrato sempre nelle mani del re.
LA CADUTA DELL’ IMPERO RUSSO
 La prima guerra mondiale era andata molto male per la Russia, infatti l’ esercito era 
     poco addestrato e lo zar non sapeva risvegliare il desiderio patriottico. 
 Spese militari insostenibili per la popolazione che causa insurrezioni.
 Ci sono insurrezioni e scioperi: lo zar abdica:
   - fine dinastia Romanov (assassinio di tutta la famiglia).
IL GOVERNO PROVVISORIO E LENIN
•   Dopo l’abdicazione dello zar venne istituito un governo provvisorio con a 
    capo il principe Georgij L’ Vov. La sua posizione però si andò pian piano 
    indebolendo per le negative situazioni di guerra, e in questo periodo si 
    affermò la figura di Lenin, che sostenne la necessità di un ritiro dalla guerra 
    da parte della Russia.
LA RIVOLUZIONE D’ OTTOBRE
•   Nel 1917 salì a capo del 
    governo provvisorio Kerenskij 
    che decise di proseguire la 
    guerra. In questo periodo, in 
    guerra c’ erano le diserzioni, i 
    contadini assaltavano le case 
    dei nobili e c’ erano rivolte 
    operaie. I bolscevichi guidati da 
    Lenin intrapresero una 
    rivoluzione armata dove si 
    impadronirono del potere 
    facendo fuggire i ministri e 
    Kerenskij. Lenin andò a capo
    del nuovo governo, il
    consiglio dei commissari del
    popolo di cui faceva parte
    anche Stalin.
Le riforme dei rivoluzionari:
• Confisca di grandi proprietà, 
  nazionalizzazione terre e banche.
• Controllo delle fabbriche agli operai.
• Indipendenza a tutti i popoli che avevano 
  fatto parte dell’ impero russo.
• Tribunali per il popolo.
• Pace e uscita dalla guerra.
• Assemblea costituente per scrivere nuova 
  costituzione. 
Problemi della nuova Russia
• Gli stati europei avevano paura che le idee 
  bolsceviche influenzassero il popolo. 

• Alcuni gruppi che volevano tornare al regime zarista, 
  erano chiamati armate bianche, che ebbero sostegno 
  di molti Stati, si trovarono poi in contrapposizione con 
  l’ armata rossa istituita da Lenin. 

• Queste due armate causarono una sanguinosa 
  guerra civile che si risolse nel1921 a favore dei
  bolscevichi.
LA NUOVA POLITICA ECONOMICA
Nel corso della prima guerra mondiale, in Russia vi fu una 
   grave insufficienza dei generi alimentari. Vi furono alcune 
   riforme:
 Requisizione dei prodotti agricoli;
 Il razionamento dei generi alimentari;
 Divieto di commerciare la merce.
   Ci fu una rivolta dei marinai, così Lenin capì che la ripresa 
   economica doveva fondarsi su altre basi:
- Nel 1921 venne costituita la Nep: Nuova politica 
   economica:
 Abolite le requisizioni;
 Libertà di commercio privato;
 Lavoratori salariati;
  gestione privata di piccole industrie;
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CONSEGUENZE DELLA NEP

   Lotta all’ analfabetismo;
   Struttura sanitaria e assistenziale;
   Limitazioni alla libertà di stampa;
   Campagna antireligiosa;
 
Nascita dell’ URSS
   Il 30 dicembre 1922, si formò l’ Urss, di cui facevano 
   parte: la Russia, L’ Ucraina, la Bielorussia,… il paese 
   era  sotto  il  partito  comunista,  che  esercitava  un 
   pesante controllo, creando uno stato centralizzato. Gli 
   altri  stati  europei  riconobbero  il  nuovo  stato  perché 
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  • 1. UN GIGANTE ARRETRATO All’inizio del XX secolo la Russia era una nazione molto arretrata. La maggior parte delle persone viveva  ancora nelle campagne e praticava l’agricoltura come ai tempi del Medioevo. Il governo russo era guidato da un  monarca chiamato zar, che deteneva il potere assoluto. Agli inizi del XX secolo lo zar era Nicola II, appartenente  alla famiglia dei Romanov. Esso era un uomo intelligente ma dotato di scarsissima esperienza nel campo degli affari e quindi poco adatto a guidare un governo grande come la Russia. I poveri ed alcuni intellettuali  chiedevano riforme economiche e politiche, infatti a causa della povertà vi era anche un elevato tasso di  analfabetismo. Con il termine rivoluzione Russa si indicano due rivoluzioni: una che rovesciò il regime zarista instaurando un governo provvisorio liberale (rivoluzione di febbraio), e l’ altra (rivoluzione bolscevica d’  ottobre) che si concluse con la presa del potere da parte dei bolscevichi e la costituzione di uno stato comunista.
  • 2. Bolscevichi e Menscevichi.       Il malcontento generale portò alla nascita di alcuni movimenti rivoluzionari socialisti.        Nel 1898 era nato il Partito socialdemocratico russo, che doveva operare in  clandestinità perché in quel tempo era vietata qualsiasi tipo di organizzazione        politica. Nel 1903 a Londra il partito si divise in due gruppi:   I BOLSCEVICHI: (di maggioranza) pro rivoluzione per rovesciare il regime visto  negativamente anche per la presenza del monaco Rasputin.  I MENSCEVICHI: (di minoranza) pro riforme, governo con democrazia e socialismo.       
  • 3. La domenica di sangue. • Nel 1904 la guerra contro il Giappone peggiorò la situazione. La guerra per il  possesso della Manciuria e della Corea durò fino al 1905, quando i russi si arresero  alle forze giapponesi: •  La sconfitta mise in luce le debolezze della Russia e quelle dello zar.  Il 22 gennaio 1905 i lavoratori organizzarono una manifestazione pacifica a San  Pietroburgo, per chiedere alcune riforme. Arrivati davanti al Palazzo imperiale,  furono colpiti dalla polizia che sparò sui manifestanti, uccidendo centinaia di  persone. In tutta la Russia scoppiarono rivolte e dimostrazioni a sostegno dei morti nella cosiddetta domenica di sangue. L’agitazione proseguì per tutta  l’estate, con scioperi tra i lavoratori delle fabbriche e ammutinamenti nelle forze  armate. 
  • 4. I SOVIET E LA DUMA • Nelle grandi città i lavoratori si organizzarono in consigli, che in  lingua russa si chiamano soviet. Essi chiedevano più diritti  politici e condizioni lavorative migliori. Nell’ottobre del 1905 tutta  la Russia era percorsa da scioperi e sembrava sul punto di  sfuggire al controllo dello zar, così esso costituì un parlamento  (la Duma); rimase però insufficiente perché il potere era  concentrato sempre nelle mani del re.
  • 5. LA CADUTA DELL’ IMPERO RUSSO  La prima guerra mondiale era andata molto male per la Russia, infatti l’ esercito era  poco addestrato e lo zar non sapeva risvegliare il desiderio patriottico.   Spese militari insostenibili per la popolazione che causa insurrezioni.  Ci sono insurrezioni e scioperi: lo zar abdica:    - fine dinastia Romanov (assassinio di tutta la famiglia).
  • 6. IL GOVERNO PROVVISORIO E LENIN • Dopo l’abdicazione dello zar venne istituito un governo provvisorio con a  capo il principe Georgij L’ Vov. La sua posizione però si andò pian piano  indebolendo per le negative situazioni di guerra, e in questo periodo si  affermò la figura di Lenin, che sostenne la necessità di un ritiro dalla guerra  da parte della Russia.
  • 7. LA RIVOLUZIONE D’ OTTOBRE • Nel 1917 salì a capo del  governo provvisorio Kerenskij  che decise di proseguire la  guerra. In questo periodo, in  guerra c’ erano le diserzioni, i  contadini assaltavano le case  dei nobili e c’ erano rivolte  operaie. I bolscevichi guidati da  Lenin intrapresero una  rivoluzione armata dove si  impadronirono del potere  facendo fuggire i ministri e  Kerenskij. Lenin andò a capo del nuovo governo, il consiglio dei commissari del popolo di cui faceva parte anche Stalin.
  • 8. Le riforme dei rivoluzionari: • Confisca di grandi proprietà,  nazionalizzazione terre e banche. • Controllo delle fabbriche agli operai. • Indipendenza a tutti i popoli che avevano  fatto parte dell’ impero russo. • Tribunali per il popolo. • Pace e uscita dalla guerra. • Assemblea costituente per scrivere nuova  costituzione. 
  • 9. Problemi della nuova Russia • Gli stati europei avevano paura che le idee  bolsceviche influenzassero il popolo.  • Alcuni gruppi che volevano tornare al regime zarista,  erano chiamati armate bianche, che ebbero sostegno  di molti Stati, si trovarono poi in contrapposizione con  l’ armata rossa istituita da Lenin.  • Queste due armate causarono una sanguinosa  guerra civile che si risolse nel1921 a favore dei bolscevichi.
  • 10. LA NUOVA POLITICA ECONOMICA Nel corso della prima guerra mondiale, in Russia vi fu una  grave insufficienza dei generi alimentari. Vi furono alcune  riforme:  Requisizione dei prodotti agricoli;  Il razionamento dei generi alimentari;  Divieto di commerciare la merce.    Ci fu una rivolta dei marinai, così Lenin capì che la ripresa  economica doveva fondarsi su altre basi: - Nel 1921 venne costituita la Nep: Nuova politica  economica:  Abolite le requisizioni;  Libertà di commercio privato;  Lavoratori salariati;   gestione privata di piccole industrie; La Nep ebbe risultati positivi.
  • 11. CONSEGUENZE DELLA NEP  Lotta all’ analfabetismo;  Struttura sanitaria e assistenziale;  Limitazioni alla libertà di stampa;  Campagna antireligiosa;  
  • 12. Nascita dell’ URSS    Il 30 dicembre 1922, si formò l’ Urss, di cui facevano  parte: la Russia, L’ Ucraina, la Bielorussia,… il paese  era  sotto  il  partito  comunista,  che  esercitava  un  pesante controllo, creando uno stato centralizzato. Gli  altri  stati  europei  riconobbero  il  nuovo  stato  perché  non potevano contrastare questa enorme potenza.